Ascientificità e inutilità della vivisezione nell’opinione di Emanuela Di Cesare
Sono contraria alla vivisezione perché alla base vi è errore di metodo; quale specie dovrebbe essere modello per uomo? La sperimentazione dà informazioni incomplete, in un bassissimo numero di casi, si ha orientamento giusto, ma si tratta di una coincidenza imprevedibile.. i primi a stupirsene sono i ricercatori…. i risultati sono cioè statisticamente irrilevanti..
I veri progressi della medicina si sono avuti a osservazioni cliniche, uso del microscopio, basti pensare alla penicillina, unico farmaco che guarisce, scoperta per caso (le muffe scolavano su colture batteriche e i batteri morivano). Inoltre la sperimentazione fa passare per innocue sostanze tossiche… L’amianto, l’amanita phalloides, la tossina botulinica, la cicuta, la scopolamina, alcol metilico, la stricnina, lo sprais oproterenol, il mediator, arsenico, il benzene, la lana di vetro.. sono tossici per l uomo, non per animale.
Il limone è tossico per i gatti, il prezzemolo per il pappagallo, ma non per l’uomo. A causa del fumo, milioni di animali furono avvelenati, costringendoli a inalare il fumo per dimostrare che non è nocivo. E per loro, aspirato normalmente, non lo è, ma all’uomo causa il cancro del polmone. Senza parlare di farmaci come aulin, il cliochinolo, opren, la talidomide, il lipobay, il vioxx, ritirati, perche con gravi effetti collaterali. Non si può paragonare il patrimonio genetico animale con quello umano,seppur simili.
Vengono usati animali, a seconda di ciò che si vuol dimostrare, se prodotto da commercializzare è non cancerogeno, vengono sezionate le, specie animali piu resistenti a quelle sostanze, e in base al costo dell’animale. Il coniglio non morde, il topo è piccolo, il cane, specie il randagio, costa poco. Senza considerare che la stessa sostanza può essere più o meno tossica rispetto alla specie animale.
L’aspirina è nociva per il gatto, la penicillina per le cavie, ma entrambe sono immuni alla stricnina, che è letale per uomo… I prodotti chimici, e spesso alimenti devono per forza essere testati prima su animali.. ma ciò che avviene supera ogni immaginazione. Senza contare che i farmaci commercializzati hanno 51 % di reazioni avverse che non si erano manifestate negli animali. Le condizioni di sperimentazioni sono artificiali, il corpo è esposto a tante varianti che non sono riproducibili in laboratorio.
La scelta non è tra un bambino e un cane, e che non è possibile cercare le risposte ai 4000 mali che affliggono l’uomo con la vivisezione animale, perché non funziona. Si passa poi alla sperimentazione umana, spesso all’insaputa dei malati stessi, ci sono i volontari, ma anche i feti maturi che vengono tenuti vivi nei laboratori e poi sezionati, tanto non hanno personalità giuridica, per non parlare dei neonati (vedi caso avvenuto in Nigeria).
Il risultato? La medicina dell’incoerenza… Basti pensare alle diete.. iperproteica o no? carboidrati prima? o dopo 17^. E cosi via.
Ci sono miliardi di affermazioni contrastanti. Non a casa Fucci, primario di medicina legale, diceva che la medicina è un arte, non una scienza. Allora che si potrebbe fare? Intanto cercare di prevenire, più che curare, con stile di vita diverso. Il diabete può guarire con l’ alimentazione, usare la biochimica, l’elettronica, la medicina naturale e, se bisogna ricorrere ai farmaci, usare i generici, perché essendo in commercio da più di 10 anni non sono soggetti al brevetto dell’azienda che li ha prodotti,e possono essere commercializzati da qualsiasi azienda farmaceutica.
Inoltre li disincentiva a produrre copie inutili di prodotti simili. La medicina attuale ha fatto ben pochi progressi. Nel confrontare la vita media attuale e quella passata si deve considerare, la morte per parto, le cattive condizioni igieniche, la poca alimentazione, l’estrema fatica, ma quelli che sopravvivevano lavoravano 10-12 ore nei campi mangiavano pane, olive, fichi secchi, verdure di campo, legumi. A 70 anni erano scarniti ma duri come l’acciaio.
Noi come siamo? una corsa da un ospedale all’altro. La nostra qualità della vita come è? Si deve prevenire, umanizzare la medicina, avere, come ai vecchi tempi un quadro globale del malato, e no a ‘pezzetti ‘come ora (si passa da uno specialista all’ altro). Per quanto riguarda la sperimentazione attuale,perche non incentivare, sviluppare metodi alternativi. Metodi in vitro, colture cellulari e tessutali, microrganismi, la simulazione metabolica, le banche di tessuto umano uso del computer per coordinare, sviluppare varie metodiche il crash test, tecniche di imaging, la ricerca clinica, l’epidemiologia e cosi via.
Basti pensare al test di gravidanza con le rane, prima si inoculava urina di gravida nella rana, che moriva, oggi non si fa più. Non bisogna scoraggiarsi, ma progredire in tal senso.
Per quanto riguarda la didattica in medicina che usava animali dal2008 è vietata. Ai miei tempi bisognava stimolare la rana con elettrodi ma io mi sono rifiutata.Tali metodi facevano ridere, in televisione si vedono interventi chirurgici, non serve uccidere animali , (non si ricordano della pet terapia che utilizza animali per aiutare uomini) inoltre si possono usare modelli artificiali, e ripetere l’esplorazione, quanto si vuole.
Speriamo sia finita davvero almeno quella’.Ma non è finito il dolore si parla di ‘non risveglio lieve’ moderato ’grave’. Se il dolore è lieve l’esperimento può essere ripetuto, fino a che si dovrà abbattere l’animale. Ma abbattere come? Secondo metodi umani (??) oppure reinserire animali per seguire programma di riabilitazione, una volta torturati, tagliuzzati, infettati, dissanguati e menomati.
E se anche li anestetizzassero non pensano al dolore del risveglio?
La vivisezione non è attendibile lo sono di più gli affari che vi girano attorno…a tutelare le case farmaceutiche in caso di inaspettati effetti nociviRitengo non sia giustificabile ne dal punto di vista etico,ne scientifico..Bisogna conservare il senso del proprio limite e cercare metodi migliori che non causino dolore e garantiscano una vita migliore… per tutti.. l’uomo deve essere in armonia con gli animali, le piante, le rocce, siamo collegati come anelli di una catena invisibile tutti, a causa di influenze reciproche, viviamo uno stesso ineluttabile destino…
Chi non è d’accordo?
Emanuela di Cesare
Spec. in medicina legale, Spec. in igiene