Signoraggio bancario, spiegazione semplicissima di una truffa legalizzata, per ignavia…

Chi governa realmente in Italia?

Si pensa che ormai tutti sappiano quanto di seguito verrà riportato, ma per sicurezza è utile riproporlo affinchè nessuno possa dire: io non lo sapevo!

La Banca d’Italia (banca centrale della Repubblica Italiana), che avrebbe dovuto essere del popolo italiano, in realtà è una società a capitale privato diviso tra varie banche.

Quindi non è un istituto del popolo o del governo italiano per servire gli interessi dei cittadini, ma è una società costituita da banche private con lo scopo di conseguire gli interessi di una grande società per azioni, il cui nome per intero è: Bankitalia S.p.A.

La Bankitalia S.p.A, tra le sue funzioni, esercita anche l’attività di vigilanza sulle banche, quindi il controllore (la Banca d’Italia) è “controllato” dai controllati, cioè per meglio chiarire: la Banca d’Italia,… ops! perdonate l’errore, la Bankitalia S.p.A ha, tra i suoi compiti, quella di controllare i propri padroni con i quali costituisce una stessa entità!

In pratica l’intera istituzione monetaria si configura in una assurda contraddizione.

Ora, la domanda nasce spontanea: ma allora chi controlla la Bankitalia S.p.A se la medesima è controllore di se stessa?

La frase del film “V per Vendetta” che recita “i popoli non dovrebbero avere paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei propri popoli” la dice lunga a riguardo, ma purtroppo la nostra corruzione e debolezza interiore ci rende schiavi delle nostre stesse scelte.

I nostri padroni sono pochi ma uniti, mentre noi siamo tanti e dispersi.

La nostra forza sarebbe quella di unirsi e decidere di cambiare il sistema.

Il web, utilizzato spesso per dividere (www=666=diavolo: “colui che divide”), potrebbe, per contro, essere un buono strumento per creare una vera e propria unione tra chi, stanco, vuole dire BASTA!

Si legge in Wikipedia che nel 1926 la Banca d’Italia ha ottenuto l’esclusiva sull’emissione della moneta e che in seguito con il D.P.R. del 12 dicembre 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 291 del 15 dicembre, è stato cambiato l’articolo 3 dello Statuto dell’Istituto che prevedeva la presenza dello Stato in Bankitalia!

Il nuovo articolo ha abrogato il vincolo del controllo pubblico di Banca d’Italia!

Con tale D.P.R, (per la cronaca firmato dal presidente del Consiglio Romano Prodi, dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa) non sono inoltre più in vigore norme che disciplinano i soggetti ammessi alla partecipazione del capitale!

In poche parole, volete sapere a chi appartiene la “nostra” moneta al momento dell’emissione?

Risposta: a Bankitalia S.p.A, ovvero a privati!

Avete capito con chi ci siamo indebitati? O meglio, a chi vanno i nostri sacrifici per pagare il DEBITO PUBBLICO?

Risposta: a Bankitalia S.p.A., cioè a privati!

Per concludere:

Forse ancora non tutti sanno che ogni banconota costa, tra stampa, carta e inchiostri, circa 30 centesimi di euro e la Banca Centrale Europea (banca privata ovviamente) invece di cederle alla gente al prezzo di costo le affitta al valore di facciata aggiungendo un interesse annuo denominato “tasso di sconto”.

Questo significa che una banconota da 100 euro, che potrebbe essere ceduta a pochi centesimi di euro, in realtà ci viene a costare 102,50 euro, cioè più del valore di facciata.

Insomma, una vera e propria truffa legalizzata nata nell’antica Babilonia ed ancora applicata a distanza di secoli.

Viene naturale , citando Dante, tornare a dire “Ma tu perché ritorni a tanta noia?”

Questo è quello che viene definito SIGNORAGGIO e che spiega, in parole semplici, da dove deriva il fenomeno della svalutazione, dell’inflazione e del potere d’acquisto del denaro.

Alessandro Grandi

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