Monica Casalini: “Pasqua…? Macché, macché.. è la festa di Ishtar, Eostre, Ostara, Easter!”

• Ishtar, Eostre, Ostara, Easter…

• La Pasqua

• L’Agnello, l’Ariete e il Caprone

• L’Uovo

Eccola… senti?
Senti l’odore dell’aria frizzante? Il profumo dei fiori che sbocciano? Senti in te la rinnovata energia mentre cammini nei viali ormai punteggiati di fiori e accompagnati dal cinguettìo degli uccellini?
Eccola! E’ qui! E’ la Primavera.

L’arrivo della Primavera è legato sin dagli albori dell’uomo all’idea di rinascita. Ed è facile capirlo: sbocciano i fiori, gli uccelli depongono le uova e i giovani animali nati a febbraio zampettano ovunque.
L’equi-nozio (ovvero giorno uguale alla notte) è il momento in cui il sole finalmente supera la soglia notturna e le giornate cominciano ad essere sempre più lunghe delle notti… ormai un ricordo del buio invernale. In questo senso si può dire che la Vita supera la Morte, ovvero la vince: e chi rinasce dalla morte può essere solo divino.
Nei millenni le divinità che si sono distinte per essere morte e rinate in Primavera sono innumerevoli: Attis, Horus, Gesù, Mithra, Jarylo, Marduk, Dioniso… e circa 300 altri.
Ci sono parecchie simbologie legate a questa festa e senza spendere altre parole vado ad elencarvele e a spiegarle come meglio posso.

Ishtar, Eostre, Ostara, Easter…

Le dee legate alla rinascita primaverile sono sempre state viste come giovani donne, gioiose e pronte all’amore. Dalla metà di marzo fino a maggio le feste antiche che celebravano le giovani dee erano tantissime. Ma in questa particolare occasione, chiamata Ostara o Oestara, la dea patrona è Eostre. Ella si presenta con lunghi capelli biondi, pelle chiara, vestita di sole e fiori. La sua iconografia ricorda molto quella della romana dea Flora, per intenderci. E’ la dea dell’Est, della primavera e del sole che torna. La scrittrice e studiosa Luciana Percovich ci ricorda che gli scambi intercorsi fra Mesopotamia e regioni dell’Europa del Nord sono testimoniati anche dal passaggio di Ishtar e del suo relativo sincretismo con Eostre: entrambe legate all’Est, al pianeta Venere e, ovviamente, alla primavera.

La Pasqua
Dai termini East (est) ed Eos (alba) provengono i nomi della dea Eostre e quello della Pasqua inglese: Easter. In effetti la Pasqua cristiana viene decisa di anno in anno grazie ad un calcolo prettamente pagano: essa cade nella prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera, per questo può cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.

La Pasqua porta con sé ogni elemento pagano esistito nei miti che l’hanno preceduta. C’è il sacrificio degli innocenti (i primogeniti nel vangelo e gli agnelli nella realtà); la morte e la rinascita di una divinità solare; c’è l’uovo cosmico e le sue sfaccettature che caratterizzano l’idea del ciclo vita-morte-vita; il coniglio emblema della ritrovata fertilità; e così via, tramandando tali elementi da una religione all’altra nel corso dei secoli.

L’Agnello, l’Ariete e il Caprone

Anticamente si pensava che gli unici a potersi cibare della vegetazione dei boschi sacri fossero gli Dei. In primavera l’ariete, e i montoni in generale, mangiano la corteccia degli alberi più teneri e questo fece subito pensare che solo un dio poteva essersi incarnato nel corpo del montone per mangiare gli alberi sacri.
In sintesi il segno zodiacale dell’Ariete, che entra proprio il 21 marzo, indica il periodo sacro al dio dei boschi. In tutte le religioni appare in questo periodo un ovino sacro: per gli scandinavi c’è Heimdallr il dio-ariete; a Roma c’è Marmulio il mitico fabbro coperto di pelli di capra; mentre per i cristiani c’è Gesù l’agnello di Dio.

L’Uovo

Ci si potrebbe scrivere un’enciclopedia sulla simbologia dell’uovo. L’uovo cosmico, è il principio universale della vita. La Terra-uovo viene fecondata da una cometa-spermatozoo da cui nasce la vita. Gli antichi non osavano dire tanto, ma gli bastava osservare la Natura: tutti gli uccelli avevano deposto le uova nei nidi e ora i piccoli uscivano fuori pigolando. Gli etruschi, e prima di loro i Sumeri, dipingevano le uova e le deponevano accanto alle tombe dei morti quale atto propiziatorio alla nuova rinascita. Questa usanza è ancora viva oggi in tutto il mondo, lo sappiamo bene :)

E oggi l’uovo di Pasqua altro non è che il un simbolo pagano riciclato “a nuova vita” è il caso di dirlo…

Ci sono altri simboli, come ad esempio il coniglio (fertilità), la serpe (rigenerazione) e la primula (bè…). Ma penso di aver citato in più importanti.

Detto questo vi auguro davvero una felice rinascita, che questo momento sia il nuovo inizio di tanti progetti, di nuovi propositi e pensieri fecondi.

Felice Ostara,
Felice Alban Eiler,
Felice Aequus Nox,
Felice Primavera.

Monica Casalini

(Fonte:

(http://www.riflessioni.it/)

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