Giuseppe Altieri: “Il ruolo cruciale di tutela ambientale e sanitaria della professione dell’Agronomo”
Il ruolo cruciale di tutela ambientale e sanitaria della professione dell’Agronomo, in particolare riferendosi alla circolare sull’Atto Fitoiatrico e al ruolo di consulenza ed assistenza nell’ambito delle Norme Agroambientali comunitarie a tutela dei diritti Costituzionali inviolabili (Art. 9, 32,41, 44 della Costituzione Italiana).
E che l’attività agricola è strettamente legata all’andamento stagionale, per cui è molto difficile pretendere preventivi professionali in tal senso o burocrazie inutili, mentre è necessario stabilire tariffe minime a cui tutti debbano attenersi per evitare concorrenza sleale a scapito della qualità e deontologia professionale.
Ricorderei inoltre che le associazioni di Categoria, Coldiretti, CIA, Unione Agricoltori, ecc. dovrebbero tutelare gli interessi delle aziende agricole e dei loro dipendenti e consulenti Agronomi e non fare “concorrenza” al lavoro degli agronomi stessi.
E’ necessario pertanto superare i conflitti di interesse per arrivare alla Convergenza di obiettivi collettivi nell’interesse delle stesse associazioni di categoria, ovvero dell’insieme degli Agricoltori italiani.
Si ricorda a tal proposito che le enormi risorse disponibili per i PSR 2007-2013 (oltre 25 miliardi di € per l’Italia) sono state impiegate ad oggi per poco più del 30% (da quanto risulta sul sito del MIPAAF) mettendo a rischio di dismissione finanziaria il nostro paese, che potrebbe perdere fino a 10 miliardi di € per la prossima programmazione 2014-2020.
L’Italia questo non se lo può permettere !!
Essendo le risorse dei PSR Obbligatorie e Prioritarie per la Spesa Agroambientale (fino al limite del 65-70% dei PSR, come ad esempio ha fatto l’Inghilterra, ndr), è necessario che le Regioni modifichino i criteri dei Pagamenti Agroabientali, aumentando le somme previste per la riconversione all’Agricoltura Biologica e sospendendo le attuali erogazioni di fondi agroambientali per una Agricoltura Integrata non conforme alle linee guida UE del 30-12-1996, laddove si prevede l’obbligo di priorità di applicazione delle tecniche biologiche (mentre oggi si danno soldi a chi compra Disseccanti Chimici e Pesticidi Inutili in quanto esistono tecniche Biologiche registrate al Commercio e, pertanto, molto efficienti (si vedano gli esiti delle prove di efficacia). Si ricorda che nell’Atto fitoiatrico, l’Agronomo è tenuto al rispetto dei diritti costituzionali sopracitati e deve pertanto prescrivere in primis l’impiego di tutte le tecniche disponibili non pericolose per l’Uomo e l’ambiente.
In tal modo potremmo conseguire il duplice obiettivo di spendere le risorse disponibili e nel contempo riconvertire gran parte dell’Agricoltura Italiana al Biologico (come prevedono le norme comunitarie che hanno come obiettivo la massima adesione agroambientale), risolvendo il drammatico problema dell’impiego di Pesticidi nel nostro Paese, che non ha eguali in Europa, anche per l’assenza di un servizio di assistenza tecnica fitoiatrica indipendente.
L’Italia ha oggi il record mondiale di tumori infantiie e l’aspettativa di vita sana è crollata nel nostra paese di oltre 10 anni dal 2004 ad oggi (EUROSTAT),
mentre il Made in Italy Biologico è richiestissimo in Italia e in tutto il Mondo… ma mancano i produttori biologici Italiani, fermi al livello di 10 anni fa.
E’ cronaca di questi mesi un’immensa frode nelle importazioni di Alimenti Biologici Falsificati dall’estero.
Non è un problema di mancanza di tecniche o di tecnici…
…bensì di Responsabilità Civile ed Istituzionale, con numerosi risvolti di carattere Legale Ammiistrativo e Penale
E’ bene ricordarlo al Governo della Repubblica Italiana ed ai Governi regionali dell’Agricoltura Italiana. Ed ai rappresentanti dei Tavoli Verdi di Concertazione e Sorveglianza Regionali e Nazionali, laddove si decide come spendere le enormi risorse che la Comunità Europea destina all’Agricoltura.
Dove purtroppo ancora siedono pochi Agronomi.
Laddove, invece, è necessario potenziare il ruolo Agroecologico della nostra Professione.
Insieme alle altre professioni, Geologi, Biologi, Naturalisti, Ingegneri Medici, Legali ecc, in un contesto decisionale Multidisciplinare che dev’essere istituito quanto prima possibile
Soprattutto perchè Agricoltura, Ambiente e Salute sono strettamente connessi… e la spesa “Sanitaria” (per malattie, ndr) rappresenta oggi oltre l’80% dei Bilanci delle Regioni (molte decine di miliardi di € all’anno… se non sbaglio…).
Se spendiamo un pò più nella Sanità della Produzione Agricola…
…il Bilancio dello Stato alla fine ne guadagnerebbe e non poco.
saluti cari , Prof. Dr.Agr. Giuseppe Altieri