Signoraggio bancario, quote di partecipazione delle banche a Bankitalia e signoraggio poetico artistico
Scrive Noemi Longo: “Signoraggio bancario? = Ok al sistema monetario umano imposto. …ok al debito pubblico, ok all’affitto di cartamoneta da parte di banche private, ok all’impossibilit� di avere oggigiorno un corrispettivo aureo a colmare il valore numerico della cartamoneta emessa… Ma sostanzialmente qual’è il problema reale da risolvere? Studio da appena qualche anno Storia dell’arte, dunque mio malgrado non sono un’economista e non sarei in grado di definire nuovamente in termini tecnici il fenomeno economico meramente umano del signoraggio bancario, eppure, a modo mio, tempo fa pensai di riassumerne l’essenza in queste poche righe:
Il signoraggio bancario è la reale sconfitta della materia nell’esaltazione del pensiero in tutte le sue forme.
Valore non corrente, ne nominale di un bene ma metafisico, edonistico, affettivo, reale.
…Eppure viste le tecniche di comunicazione che vengono ricordate, è dunque vera la mia affermazione come vera è il suo contrario. Per conto mio, quel che la mia lettura della realtà può fornire è l’esempio di un noto Artista contemporaneo, del quale riporto un piccolo brano circa una sua opera.
Cosa è che fa di un oggetto un’opera d’arte? E quali sono le analogie tra arte e denaro? Per la mostra al CCCS Cesare Pietroiusti ricopre un’intera parete con tremila biglietti da uno e cinque dollari precedentemente trattati con acido solforico e stampigliati sul retro. Questi interventi hanno privato del loro valore ciascuna delle banconote, trasformandole in un’opera d�arte unica. I visitatori sono invitati a prendere una banconota, sul retro della quale l’artista ha applicato con un timbro la seguente istruzione: “ogni transazione in denaro riguardante quest’opera invaliderà la firma del suo autore e di conseguenza trasformerà l’opera stessa in un falso”. In questo progetto, a metà tra installazione e performance, Pietroiusti gioca con gli elementi fondamentali del sistema dell’arte: paternità dell’opera, originalità, autenticità, proprietà e valore economico. Invitando il pubblico a prendere parte a questo processo, l’artista esclude in maniera esplicita la riconversione dell’opera in denaro e comunica la sua visione dell’arte come dono che non ha nulla a che fare con l’aspetto pecuniario. In questo modo Pietroiusti mina alla base la logica stessa del mercato dell’arte che si fonda sull’idea che un’opera non sia solo una merce che può essere venduta a un dato prezzo, ma anche un bene che può generare un profitto economico. Privando l’opera d’arte della sua caratteristica di moneta di cambio, l’autore smaschera e rimuove uno dei fondamenti del mercato dell’arte.
Noemi Longo
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la distribuzione delle quote di Banca d’Italia è rimasta sostanzialmente invariata dal 1948 ad oggi. Sul sito di Banca d’Italia verifico che
Ente partecipante
Numero quote
Numero voti
Percentuale
Intesa Sanpaolo S.p.A. 91.035 50 30,3
UniCredit S.p.A. 66.342 50 22,1
Assicurazioni Generali S.p.A. 19.000 42 6,3
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 18.602 41 6,2
INPS 15.000 34 5,0
Banca Carige S.p.A. – Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 11.869 27 4,0
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 8.500 21 2,8
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 7.500 19 2,5
Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 6.300 16 2,1
Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 6.094 16 2,0
Cassa di Risparmio di Firenze S.p.A. 5.656 15 1,9
Fondiaria – SAI S.p.A. 4.000 12 1,3
Allianz Società per Azioni 4.000 12 1,3
Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno S.p.A. 3.668 11 1,2
Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A. 3.610 11 1,2
Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 2.800 9 0,9
Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A. 2.626 9 0,9
Banca delle Marche S.p.A. 2.459 8 0,8
INAIL 2.000 8 0,7
Milano Assicurazioni 2.000 8 0,7
Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A. (CARIFVG S.P.A.) 1.869 7 0,6
Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A. 1.126 6 0,4
Per cui se Intesa Sanpaolo o UniCredit dovessero fallire cosa succede?
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Risposta di Giorgio Vitali:
LA RISPOSTA è SEMPLICE: L’INDEBITAMENTO DELLO STATO (DEBITO PUBBLICO)E’ TUTTO L’INDEBITAMENTO DELLO STATO. SU QUESTO, LA CIFRA DI GRAN LUNGA SUPERIORE è QUELLA DELL’INDEBITAMENTO NEI CONFRONTI DELLA BANCA CENTRALE. CHE E’ LA BCE. PER LE RAGIONI CHE SAPPIAMO E CHE AL MOMENTO è INUTILE RIPETERE. PERCHè L’INDEBITAMENTO DEGLI STATI ADERENTI ALL’UE SI VERIFICA NEI CONFRONTI DELLA BCE?? PERCHè LA BCE è LA BANCA CENTRALE EUROPEA CHE STAMPA GLI EURO. ( Più chiaramente, gli euro italiani sono stampati in Italia, per conto della Banca d’Italia che agisce per conto della BCE in questa operazione.) Per spiegare meglio: la banca d’Italia, per conto della BCE, di cui è azionista, incarica la Zecca ( quella che sta a piazza Verdi a Roma)di stampare banconote in Euro. la zecca stampa le banconote e fa pagare alla banca d’Italia ( che agisce per conto della BCE) il SEMPLICE prezzo TIPOGRAFICO.Poi la Banca d’Italia, che agisce su mandato della BCE, VENDE ALLO STATO ITALIANO LE BANCONOTE facendole pagare al VALORE FACCIALE. IN PIù CI METTE ANCHE GLI INTERESSI. ( Dal che si deve dedurre che non esiste proprietà della moneta, perchè in realtà le banconote sono affittate…allo Stato Italiano). ESULANO DA QUESTA OPERAZIONE LE MONETE METALLICHE, CHE PER CONVENZIONE INTERNAZIONALE SONO DI PROPRIETà DELLO STATO ( per cui noi dovremmo utilizzare solo quelle…se ci riuscissimo!)
LO STATO ITALIANO PAGA QUESTI FOGLI DI CARTA CON LE TASSE AGLI ITALIANI.
NOTA SUPPLETIVA: IN QUESTA MANIERA LA BCE LUCRA SUL SIGNORAGGIO. MA QUESTO CI DEVE SERVIRE ANCHE PER CAPIRE CHE SUA MAESTA’ LA REGINA DI INGHILTERRA LUCRA SUL SIGNORAGGIO DELLA BCE ESSENDONE AZIONISTA, MA NON PAGA TALE SIGNORAGGIO PERCHè NON HA ADOTTATO L’EURO. SE LE PERSONE NON CAPISCONO QUESTO PASSAGGIO, CHE è LA RIPROVA DELLA ETERNA PIRATERIA INGLESE, NOI NON SAPPIAMO CHE FARCI…O MEGLIO…IO LO SO! CONCLUSIONE: IL MAGGIOR AZIONISTA DI bANKITALIA, QUINDI DELLA QUOTA ITALIANA DI BCE, è INTESA. ( EX COMIT) E NON POTREBBE ESSERE DIVERSAMENTE. ESSENDO LA COMIT LA BANCA ITALIANA DI MAGGIORE IMPORTANZA MONDIALE ( fondata dall’ebreo polacco Toeplitz…)
INTESA NON PUò FALLIRE PERCHè AZIONISTA BCE. PER FAR CAPIRE COSA SIGNIFICA LUCRARE SUL SIGNORAGGIO DELLA BCE CI PREGIAMO DI FAR NOTARE CHE L’INPS, PROPRIETARIA DEL 5% DI BANKITALIA CI MANTIENE I PENSIONATI E L’INAIL CON IL 2% CI MANTIENE GLI ASSICURATI. KIARO?????? (Giorgio Vitali)
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Risposta di Giuseppe Turrisi:
la risposta alla prima domanda ha tante risposte ed è anche formulata male ma la più bella definizione che ho trovato è la seguente “chiunque si appropria di una richezza che non ha contribuito a creare esercita signoraggio” di Nando Ioppolo
Tornando alla domanda… il signoraggio non è il sistema con cui la stato si indebita con banca centrale…
Ma è il meccanismo di emissione monetaria che se messo in mano a terzi (privati) e applicato in grossa misura induce lo stato a:
1) farsi prestare i soldi (perchè non ne ha di propri
2) farsene prestre sempre di più in quanto il debito è sempre maggiore del realmente prestato poichè gravato di interesse (Giuseppe Turrisi)
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Risposta precisazione del prof. Antonio Pantano:
Caro “circolo vegetariano” (che, spero, sia Paolo d’Arpini!),
1 “signoraggio” è un atteggiamento preciso, con ascendenze storiche (da non tollerarsi se attribuito ad individui, ma da IMPORSI se esercitato dallo Stato)!
2 “Signoraggio bancario” è USURPAZIONE degli elementari diritti del Popolo e dei Cittadini, e dello STATO che tutti rappresenta.
3 Scilipoti potrebbe avere … qualche idea, o un minimo di “buona fede”. Percorre itinerari inutili e si circonda di alcuni figuri (ho scritto:” alcuni”) esibizionisti, fuorvianti ed … utili a loro stessi.
4 MAI attingere notizie da VILIPEDIA!
5 Infatti, dal 1948 la “partecipazione in Banca d’Italia” è mutata spesso! Se quella oggi sostenuta dai “vilissimi e prezzolati redattori di questa falsa enciclopedìa libera”, ma “controllata dai poteri forti”, fosse vicina alla verità, ASSAI LONTANA dalla verità è la genesi dello “azionariato” (che si chiama “partecipanti”!) della nostrana “banca centrale”. Infatti, sia al tempo del Fascismo, che nello immediato dopoguerra ( e NON VA DIMENTICATO che durante la Repubblica Sociale Italiana la VERA Banca d’Italia fu commissariata ed “assunta a totale vantaggio della Repubblica e dei Cittadini TUTTI”) , essa apparteneva di fatto e diritto SOLO a banche locali, a carattere popolare o di vero “risparmio”, alla Banca Nazionale del Lavoro che assolveva a compiti ufficiali ed utili allo Stato (ma oggi è “privatissima” e di proprietà estera!) ed ad ENTI di STATO (INPS, INAIL, INA – che era Istituo Nazionale delle Assicurazioni, a vantaggio e profitto dei cittadini, poi “snaturato” e privatizzato dal consociativismo ladro dei partiti di governo e di finta opposizione, con la apostolica benedizione d’oltre tevere!), e ad una ristretta minoranza, contenuta nel solo 4%, di così dette “banche d’affari”.
6 Oggi chi attribuisce “valenza nazionale e rappresentatività degli interessi dei cittadini” a Bankitalia NON SA COSA DICE!
7 Le banche aventi sede in Italia NON possono fallire! Ma le malefatte deficitarie dei loro “amministratori/padroni” vengono pagate e ripianate da TUTTI i cittadini, grazie allo Stato (gestito da complici compiacenti dei malfattori, se non palesemente posti alla gestione!)!
Cordialmente, Antonio Pantano