Anthony Ceresa: “…Quando la colpa è sempre dell’altro..”
Il diritto di uccidere e il dovere di lasciarsi morire…
Il Diritto di Uccidere non è un film di fantasia del Produttore Raja Gosnell, che ci ricorda “I PUFFI”, ma è una realtà dei vari Governi del Pianeta, come risultato del Potere che si arroga il diritto di uccidere.
Un noto Profeta Indiano dal nome Buddha, vissuto 500 anni prima di Gesù, ci ricorda che non si uccide esclusivamente impugnando un’arma, ma si può uccidere in tanti altri modi, sino a indurre al suicidio.
Il fatto recente dei Marò Italiani fermati in India per aver ucciso due innocui Pescatori scambiati per Gorilla, non convince il mondo ed ha allertato Roma: sia Repubblicana, sia Spirituale, e il nostro Governo minaccia di ricorrere al Tribunale Internazionale se fosse tolto a Roma il Diritto di Uccidere, il piacere di ammazzare, la gioia di far soffrire.
Con Roma non si scherza e per dimostrare la tradizionale potenza di Roma Imperiale, Capitale del Mondo Cristiano, da questo caso potrebbe scoppiare una guerra Stellare, con partenza dello Starship Enterprise da Palazzo Chigi per bombardare l’India.
Naturalmente i nostri Politici, non si rendono conto che l’abolizione della Pena Capitale falsamente sostenuta dal nostro Governo, si estende a qualsiasi forma di uccidere con ogni mezzo anche psicologico, e il buon senso invita i nostri Politici a Governare il Paese con filosofie innovative, in sostituzione del tradizionale sistema Fascista, Comunista o Democristiano di stampo totalitario.
Cinquanta milioni di Italiani dovrebbero ricorrere al Tribunale Internazionale, per le tante ingiustizie di libertà criminale e speculativa esercitata sulla Comunità, da parte dello Stato e delle sue Istituzioni.
L’ex Premier Massimo D’Alema finalmente si è reso conto che la Politica Nazionale Italiana non ha saputo progredire con i tempi, creando tanti nemici interni ed esterni al Paese, che potrebbero svilupparsi in minacce di terrorismo ed eversione contro lo Stato Padrone.
Intanto nel Paese continua la sofferenza dei cittadini, per il non rispetto dei Diritti Umani da parte di un Regime impostato su una Politica interna ed estera conservativa fondata sul Potere, con sorprendenti risultati negativi dopo sessantasei anni dalla nascita della Repubblica, venticinque Governi in appena sedici Legislature, per giungere al colpo di Stato attuale che ha contribuito ad inginocchiare ulteriormente il Paese, peggiorando la situazione Economica interna e moltiplicando i nemici dello stivale ai danni dello sviluppo.
Dopo le tante esperienze di guerre tutte perse, i nostri Politici non hanno imparato a scopiazzare gli Svizzeri per una soluzione di pace duratura, livellare le rimunerazioni dei Rais Pubblici quasi inutili, e ripulendosi dal contagio di eterni galletti, seminando Soldati Italiani armati di tutto punto sparsi in molte parti del mondo, sostenuti da costi considerevoli, plagiati a esercitare un servizio di Pace con le bombe o i mitragliatori in mano, nonostante è cosa risaputa che i militari non sono angeli formati alla Pace, come giustamente è accaduto nell’uccisione dei due pescatori Indiani, appartenenti al popolo più virtuoso della terra.
Nessuno intende approfittare di questo incidente, per accusare il nostro Paese molto malato da una grave patologia che fra le tante, tende ad incolpare altre Nazioni per il nostro stato di profonda degenerazione della personalità che ci guida alla perdita di civiltà.
Il mal tempo? Arriva dall’Atlantico. / Il freddo? Arriva dai Balcani. /
L’influenza? Arriva dall’Australia. / Il nostro debito? E’ colpa della Germania. / La perdita del mercato interno? E’ colpa della Francia. / I clandestini? Per colpa dell’America. / Non riconoscere i propri difetti, non da la possibilità di intervenire per correggerli.
La causa dolente che non permette di migliorarci, risiede nel sistema psicologico innato nella persona, conseguente alla “deformazione della scatola cranica” di cui l’Italiano investito di un incarico o di una divisa, perde il senso logico sociale ed umano, identificandosi con un comportamento di superiorità, specie quando entra in Politica e proviene da una famiglia dal pensiero totalitario, senza considerare che il mondo esterno è andato avanti, con radicali cambiamenti nelle politiche di sviluppo e di socializzazione, creando un ponte di contatto continuo di affiatamento armonico fra l’Autorità ed i propri cittadini.
Provate a scrivere al Presidente Americano, Inglese o Francese, nel giro di poche ore riceverete conferma di ricezione del messaggio con i ringraziamenti dei relativi Presidenti.
Per assurdo, provate a scrivere al Presidente della Repubblica Italiana, le tarme mangeranno le lettere e le Cartoline A/R prima che arrivano a destinazione, poi incolperanno qualche talpa o testa di rapa che non avendo la carta da toilette a causa della crisi, adoperava le lettere indirizzate al Presidente.
Ritornando all’incidente dei due Marò Italiani, è sconcertante assistere alla stravaganza di spirito dei nostri Politici, i quali non pensano per nulla ad addossarsi le colpe dell’accaduto per salvare i nostri Marò, ma ricorrono a strategie di furbizia che non convincono più il mondo, specialmente quella parte di mondo più umile ma non stupida, pronta a capire l’errore umano, ma non a farsi prendere per i fondelli.
Certamente il fatto si concluderà con l’esborso di centinaia di migliaia di Euro che andranno in conto ai lavoratori, ma nello stesso tempo darà l’avvio ad una nuova attività speculativa per i più furbi.
L’Italia così come è impostata Politicamente, continuerà ad essere bersaglio giustificato di gran parte del mondo interno ed estero, sino a quando i nostri grandi esperti della poltrona non cambieranno il pensiero della politica di base, con maggiore attenzione all’Etica, all’Onestà, alla Giustizia, alla Pace e al rispetto dei cittadini.
Le innumerevoli ingiustizie interne al Paese che fanno parte della tradizione millenaria di Roma, soffocate dal sistema che non vede, non sente e non legge, neppure quando rispettabili cittadini inviano lettere di ricorso al Presidente della Repubblica, per situazioni di Mafia Istituzionalizzata, aggravata dalla completa assenza dello Stato e non trovano comprensione neppure dal Padre della Patria, “il Presidente” dove le lettere inviate con richieste di intervento, vengono usate per altri fini, mentre il Paese continua a sprofondare nell’incertezza del domani.
Anthony Ceresa