“…è necessario un grande dimagrimento della finanza internazionale, per poter disinnescare i prodotti derivati, queste armi di distruzione di massa, (per dirla alla Warren Buffet) puntate sulle nostre teste…”
La bella bolla blù della finanza vuota..
Attualmente ci troviamo in un sistema del credito bloccato, il denaro non circola, le banche non si fidano fra di loro, il mercato interbancario non funziona, i 480 miliardi di euro di iniezione di liquidità targata BCE fanno molta fatica ad essere prestati alle imprese e prevalentemente vengono parcheggiati nel mercato overnight, cioè vengono riconsegnate giorno per giorno alla BCE stessa in attesa di tempi migliori, in cambio di tassi risibili.
LA GRANDE BOLLA DEI DEBITI
A distanza di 3 anni e mezzo dallo scoppio dell’attuale crisi economico-finanziaria, la situazione non è per nulla cambiata: la mole dei valori finanziari continua ad essere 10 volte superiore, quella dell’economia reale.
Questa enorme bolla formata prevalentemente dagli strumenti finanziari “derivati”, creati grazie alla deregolamentazione dei mercati avallata dai governi di tutto il mondo, è destinata ad esplodere facendo danni difficilmente calcolabili.Attualmente ci troviamo in un sistema del credito bloccato, il denaro non circola, le banche non si fidano fra di loro, il mercato interbancario non funziona, i 480 miliardi di euro di iniezione di liquidità targata BCE fanno molta fatica ad essere prestati alle imprese e prevalentemente vengono parcheggiati nel mercato overnight, cioè vengono riconsegnate giorno per giorno alla BCE stessa in attesa di tempi migliori, in cambio di tassi risibili.
Nell’immediato, un maggiore impegno della BCE come prestatore di ultima istanza nell’acquisto di titoli, per abbassare i tassi di interesse è auspicabile per allentare le tensioni; ma sul lungo periodo è l’intera bolla che va in qualche modo sgonfiata”.
Oggi, vengono chiesti grossi sacrifici ai cittadini che inevitabilmente sfoceranno in disordini sociali, e intanto ci si prepara in a svendere i cosiddetti gioielli di famiglia degli Stati, replicando in vasta scala la brutta pagina di Privatizzazioni all’italiana iniziata nel 1992, sul Panfilo inglese Britannia, trasferendo ancora una volta in mano dei grandi gruppi finanziari, i monopoli naturali e pezzi importanti per l’economia. La gigantesca bolla in cui siamo immersi, è un’immane catena di Sant’Antonio, dove si crea debito con altro debito in una spirale senza fine, così come è successo con gli ormai famosissimi mutui subprime, che sono stati impacchettati, cartolarizzati, e sparsi in tutto il mondo, rimbalzando da una banca all’altra, da un fondo all’altro, fino ai cittadini consumatori, ignari dei prodotti che sono andati a sottoscrivere, con l’intervento fondamentale poi degli Stati che aumentano i loro debiti pubblici, per salvare le banche troppo grandi per poter fallire, in base al “sanissimo” principio di privatizzazione dei profitti e di socializzazione delle perdite.
E’ molto difficile vedere la luce fuori dal tunnel, l’unica via di uscita sensata, è una bancarotta generalizzata, pilotata, programmata, in modo che si riesca a sgonfiare questa bolla, senza che esploda e causi scenari apocalittici, che vadano dalle guerre civili, per approvvigionarsi dei generi alimentari e delle risorse energetiche, alle guerre fra Stati, queste, sappiamo ancora meglio come funzionano.
L’unica soluzione non può che essere una grande operazione di trasparenza a livello mondiale, una grande anagrafe pubblica dei bilanci degli Stati Sovrani, dei loro debiti pubblici, un’anagrafe dei bilanci delle Banche Centrali e delle grandi banche private, che continuano ad essere piene di prodotti tossici, contabilizzati ancora in gestioni parallele fuori bilancio.
Da qui si dovrebbe partire per l’operazione finale di ristrutturazione dei debiti pubblici, di default controllati che garantiscano il capitale ad alcune categorie più deboli di sottoscrittori, e invece facciano pagare il costo della crisi a chi è stato il maggio artefice della sua esplosione: il sistema finanziario internazionale.
E perché come ha detto il Proff. Dosi recentemente alla trasmissione l’Infedele di Gad Lerner: è necessario un grande dimagrimento della finanza internazionale, per poter disinnescare i prodotti derivati, queste armi di distruzione di massa, (per dirla alla Warren Buffet) puntate sulle nostre teste. Sarà molto difficile riuscire a disarmare, chi continua anche oggi, nel pieno della depressione, a fare utili stratosferici con i soliti metodi, ma almeno vale la pena di provarci.
Daniele Carcea
348/2839738