Giorgio Vitali, la geopolitica, il sistema Terra/Mare ed il ruolo della Turchia nel futuro del pianeta…
La GEOPOLITICA non è un sistema assoluto di misurazione. Di sistemi assoluti NON ne conosciamo. E’ tuttavia l’approccio che maggiormente si avvicina ad una possibilità di analisi tanto dettagliata quanto dotata di alta probabilità di rappresentare dati significativi. Come il calcolo infinitesimale, che pur non essendo, anzi NON potendolo essere per definizione, preciso, tuttavia garantisce una approssimazione migliore rispetto a qualsiasi altra forma di calcolo, per la misurazione degli avvenimenti della fisica e della chimica.
IL PRESUPPOSTO DELLA GEOPOLITICA, quale è stato formulato dai PADRI di questa scienza, fra i quali dobbiamo mettere il “Nostro” prof MASSI, è basato su un assunto: esiste una conflittualità perenne fra il mare (l’Oceano) e la Terraferma. Anche se la cosa non appare in tutta la sua evidenza, se esaminiamo la storia del mondo attraverso questa lente VEDIAMO che INESORABILMENTE, i conflitti più importanti possono esere espressi con relativa approssimazione come scontri fra il mare e la terra. Ciò che al momento ci interessa, cioè la PREVISIONE di un prossimo conflitto, riguarda questo punto focale: quali sono gli schieramenti apparenti? E quali saranno invece gli schieramenti veri??
Uno dei motivi di incertezza è il ruolo giocato dalla Turchia.
Si tratta di un paese/TERRA, anzi, di un paese legato intimamente alla HEARTLAND. per risolvere il quesito, al momento, ci fermiamo al posizionamento della Turchia durnte gli ultimi conflitti. Durante la prima guerra mondiale ha parteggiato mper gli Imperi Centrali. Essendo l’Impero Ottomano un obiettivo fondamentale dell’offensiva angli-francese. Durante il secondo conflitto risulta NON belligerante, ma ha parteggiato, per quanto ha potuto, con l’Asse. NOTA particolare: l’emigrazione turca durante questo lungo dopoguerra si è orientata in particolare verso la Germania. Segno, comunque, di una particolare predilezione verso la centralità europea. (Terra).
Ma per chiarire meglio la situazione, occcorre esaminare la storia del rapporto Terra/Mare attraverso i tentativi di isolamento della Russia negli ultimi due secoli e mezzo. Anche perchè occorre ricordare che la Russia, durante questi secoli, è stata integrata al Continente, costituendone un elemento portante, e NON solo dopo il Congresso di Vienna del 1815. Possiamo anche aggiungere che, se è pur vero che dopo il 1945 USA ed URSS si sono spartiti l’Europa, è anche vero che, proprio grazie al “fittizio” contrasto “ideologico”, la Russia ( in quel caso l’URSS) è stata tenuta fuori dalla vita dell’Europa dell’Ovest. Quella che conta.
NASCITA DELL’IMPERO INGLESE.
la storia della nascita e sviluppo dell’Impero inglese è lunga e complessa. A noi interessano alcuni punti di riferimento.A fine ‘600 la Francia era l’ultimo nemico rimasto per la GB, dopo il periodo della pirateria organizzata, e contro di questa inizia il programma di accerchiamento.Durante la guerra di successione palatina (1688-1697)gli inglesi distruggono la flotta francese a La Hoghe. Nel 1710 la Gb acquista dalla Francia Terranova,la Nuova Scozia e i territori della Baia di Hudson. Con l’aiuto di truppe tedesche si appropria della Rocca di Gibilterra, ruba ai confederati spagnoli Minorca e costringe nel 1713 la Spagna al disonorevole patto di Assiento che trasferisce all’Inghilterra, per iltramite di schiavisti ebrei, il privilegio del commercio e trasferimento di schiavi negri sul continente e sulle isole americane.
Dopo la pace di Hubertusburg (i763) la Gb è la padrona dei mari.
E’ a questo punto che federico il Grande cerca l’alleanza con la Russia. Che tuttavia resterà in sospeso grazie alla Rivoluzione Francese la quale, agendo contro le Aristocrazie d’Europa, costringerà ad alleanze “necessariamente momentanee” ma deleterie per futuro d’Europa. La setssa battaglia di Waterloo, già pwersa da Wellington, sarà trasformata in vittoria dall’avvento dei prussiani,i quali non trarranno alcun vantaggio da quella partecipazione pressochè gratuita alla pseudo vittoria inglese. D’altronde, Napoleone sarà uno dei pochi a capire il vero funzionamento dell’imperialismo inglese, ma le sconfitte di Abukir e di Trafalgar non gli permetteranno di portare a termine il progetto, dimostrando ancora una volta che la vera forza inglese è nella sua marina.
D’altronde, anche la spedizione di Russia costituirà un vero vantaggio per l’Inghilterra, così come l’apertura del fronte russo, nel secondo conflitto mondiale, costituirà un immeritato vantaggio per le potenze atlantiche, anche se si va dimostrando che Hitler fu costretto ad attaccare perchè Stalin stava preparando un attacco proditorio.NON ne avremo mai le prove.Gli errori da parte prussiana furono moltissimi. Basti pensare che Napoleone, che aveva preparato una grande forza di sbarco, fu costretto a distrarre tutte quelle forze per poter ottenere la sua più grande vittoria militare, Austerlitz, della quale potè giustamente, vantarsi, ma a scapito della sconfitta definitiva contro la GB.
Nel frattempo, (1770) abbiamo la sconfitta dell’impero ottomano da parte della flotta russa del Baltico, con l’aiuto della marina inglese. Inizia la decadenza dell’impero ottomano e lo sviluppo della potenza russa verso il Mediterraneo.
Nel 1774 la Russia ottiene Azov ed il riconoscimento di “protettrice” dei popoli cristiani dei Balcani. 1783: annessione della Crimea. 1787-92: seconda guerra russo-turca ed avvicinamento della Russia al Mediterraneo. Aumentano le preoccupazioni inglesi.
Con la fine della parabola napoleonica, la presenza russa sul continente occientale è costante. Anzi, si può dire che uno dei periodi di pace più lunghi per l’Europa è costituito dalla presenza dell’ala protettiva dell’impero zarista che si installa in Europa dopo il 1815. Ma c’è l’Inghilterra pronta ad interferire ogni qualvolta un collegamento più o meno indiretto rischia di favorire la nasciat di una unità europea in senso eurasiatico. L’accerchiamento della Russia è tentato dall’Inghilterra in concomitanza di altri fattori. Da una parte abbiamo la questione afghana, che presenta in concomitanza con la difesa delle frontiere nordoccidentali dell’India inglese. Dall’altra abbiamo la questione della presenza russa sul Mar Nero, che viene combattuta con la guerra di Crimea da Francesi, Turchi, Piemontesi, con la partecipazione di un piccolo contingente inglese ( che era invece quello maggiormente interessato). La questione afghana è ampiamente descritta dal Grande Gioco, mentre la sconfitta russa in Crimea determina una sostanziale frenata della discesa russa in Mediterraneo. Molte e complkesse sono le vicende che vedono la partecipazione russa agli avvenimenti europei, mentre sui mari è la flotta inglese che non permette a Russi e Tedeschi di poter usufruire del momento propizio all’avventura colonialista. Le poche colonie che la Germania otterrà a fine ottocento le saranno sottratte alla fine del primo conflitto.
Durante il periodo di “latenza”, abbiamo la guerra RUSSO-Giapponese che terminerà con la distruzione della flotta russa, che innescherà la corsa al petrolio per i motori delle corazzate, e determinerà l’inizio dell’imperialismo giapponese sul Mare della Cina e relativo scontro con le mire statunitensi per lo stesso spazio vitale. Con l’avvento del bolscevismo la Russia è ancora circondata e relativamente isolata dalle truppe antirivoluzionarie “bianche”, mentre il bolscevismo stesso sarà causa di un ulteriore isolamento della Russia dal contesto europeo.
Anche in questo caso è l’Inghilterra a cantare vittoria.nel secondo dopoguerra, come dichiarato prima, è la stessa vittoria dell’URSS che contribuisce al suo isolamento ed al suo fallimento,pechè permette alle potenze atlantiche di fare perno sul “pericolo comunista”. Che è ben vero, comunque. Ma si pone anche il problema afghano che è teatro di una guerra infinita. Tuttavia, l’alleanza degli atlantici con il fondamentalismo islamico permette di battere il tentativo russo di operare su quel territorio. Possiamo anche affermare senza tema di smentita che è stato proprio il fallimento militare dell’invasione afghana a determinare la caduta del regime comunista. Tuttavia, è proprio il potenziamento amerikano delle potenzialità militari del fondamentalismo islamico a mettere in crisi la susseguente occupazione atlantica in quel paese….mentre la sconfitta che si deliea sempre più drammaticamente induce paesi come i Pakistan ad accelerare l’avvicinamento polico-religioso-militare all’Asse Turco-Iranico.
A QUESTO PUNTO, COME NON SI POSSA CAPIRE CHE IL TENTATIVO AMERIKANO DI GESTIRE IMPERIALISTICAMENTE SPAZI TROPPO ESTESI PER UNA SOLA POTENZA, (ANCORCHè MUNITA DI RILEVANTE POTERE DETERRENTE), E’ DESTINATO A ROVINARE MISERAMENTE, RESTA UN GRANDE MISTERO.
RESTA DA STABILIRE QUANDO LA TURCHIA, ROMPENDO DEFINITIVAMENTE GLI INDUGI, SI DECIDERA’ AD ADERIRE ALL’ASSE TERRESTRE EURASIATICO. Il libro: Turchia.un attore mediterraneo ed internazionale, di Luigi Mercuri, ed. Alpes Italia, febbr. 2011, ci illustra con dovizia di particolari il problema fondamentale del rapporto fra la Turchia e l’Unione Europea. Si tratta del GAS e dei gasdotti, elle trattative relative alla costruzione di gasdotti che coinvolgono paesi islamici ex URSS, rivieraschi del Mar Nero e del Caspio. Si tratta, in buona sostanza, dell’aspetto economico-energetico che ,giustamente, la Turchia sta cercando di far valere. Ovviamente nelle trattative ci sono molti partecipanti. E le offerte per la Turchia NON sono poche, anche perchè la posta in gioco non è solo l’approvvigionamento energetico, ma anche l’aspetto geopolitico dell’appartenenza della Turchia.
In ogni caso NOI siamo convinti che la soluzione del problema sia imminente e NON possiamo pensare che la Turchia, chiunque sia il suo governo (teniamo presente he i militari golpisti sono stati già messi furi gioco) possa pensare di favorire stati provocatori come Israele o gli Emirati Arabi, nati da una spietata guerra proprio contro l’Impero Ottomano.
Giorgio Vitali.
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Commento di Joe Fallisi: “Grazie di questa interessante analisi. Temo, tuttavia, che “la soluzione” in effetti “imminente” dimostrerà come riguardo al futuro prossimo della Turchia il tuo schema non regga. A tutto quel che già sappiamo si è aggiunta la notizia di ieri 15 febbraio secondo cui la Turchia, già Paese fondamentale nell’assalto imperialista alla Libia e attuale sede del “CNT” siriano, oltre che base d’appoggio e di partenza dei terroristi islamici anti-Assad, condivide perfettamente il punto di vista e i piani dei sauditi (cfr. http://www.todayszaman.com/news-271558-fm-turkey-backs-saudi-initiative-at-un-putting-pressure-on-assad.html). Che sono gli stessi degli emiri e dei sionisti”
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Commento di Maurizio Barozzi: “La Geopolitica ci consente di avere dei punti di riferimento con i quali valutare e prevedere quellE che possono essere certe evoluzioni internazionali. E su questo non ci piove.
A mio avviso però nell’era moderna l’analisi geopolitica ha perso molta della sua importanza o comunque le sue possibili previsioni debbono ora calcolarsi e proiettarsi in termini di secoli, non di anni.
Due fattori hanno contribuito a sconvolgere le analisi geopolitiche
1. Il grande sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni per il quale si possono superare spazi enormi in pochissime ore e si può comunicare da una parte all’altra dell’emisfero in tempo reale. Questo ha consentito, tra l’altro, l’avvento della globalizzazione in tutti i campi, culturale, economico, sociale, etnico. Tanto che oggi si parla di Ordine e Potere Mondiale.
2. L’ascesa, incontrastata, ai vertici di questo Potere mondiale in una “Forza” spaventosa. Chiamatela alta finanza (un pugno di ataviche famiglie) con il suo controllo bancario ed economico strutturato in un sistema predatorio immenso, chiametelo ebraismo internazionale con i suoi sogni di dominio mondiale, chiamatela Massoneria con la sua rete planetaria di lobby e consorterie varie, chiamatela come vi pare, fatto sta che, grazie a certe Istituzioni ed Organizzazioni trans ed over nazionali (dal Cfr, al Fmi, alla Banca Mondiale, alla Bce, ecc.) questa “Forza”) è in grado di imporre decisioni alle singole nazioni. Una imposizione fino a pochi decenni addietro impensabile. Ma questa “Forza” non è solo potere politico ed economico, essa è anche sostanziata da una visione della vita e del mondo, da una cultura, che genericamente possiamo definire “neo radicale”, che viene imposta in ogni modo, attraverso i mass media, i circoli culturali internazionali, le centrali del pensiero e dell’immgine, le grandi Organizzazioni mondiali, per esempio l’Unesco, ecc.
Tutto questo ha permesso l’attuazione, di fatto, di una globalizzazione a vari livelli, di cui il più evidente è quello economico, dove i suoi istituti, per esempio il Wto, ecc. interessano tutte le nazioni perchè altrimenti non potrebbero essere al passo con i tempi. Ma non meno importante è la globalizzazione esistenziale in un sistema di vita all’occidentale.
Ora si da il caso che la “Forza” che detiene nelle sue mani il potere mondiale non ha un punto di riferimento nazionale, territoriale, ma è di natura e genere cosmopolita ed ha quindi l’unico problema di imporre le sue decisioni alle singole nazioni per le quali quelle decisioni potrebbero non essere gradite. A questo ci pensano le grandi e moderne massonerie, dalla Trilateral, al Bildelberg, ecc., la quali hanno appunto il compito di fare da filtro e da veicolo di certe decisioni prese in alto loco e che devono essere attuate attraverso la manipolazione delle singole nazioni e l’opera dei loro diretti “servitori” (da noi vedi i Ciampi, i Prodi, i Draghi, i Monti), o quella dei rispettivi parlamenti all’uopo manipolati. E così via.
Ecco che allora, più il predominio di questa “Forza” si estende nel pianeta, e più l’analisi geopolitica risulta sempre più insufficiente a spiegare fatti ed eventi internazionali, apparentemente incomprensibii. Perchè quando parliamo di USA, dei suoi interessi, della sua geopolitica, dobbiamo tener presente che, a loro volta, gli Usa sono preda di questa “Forza” di genere e struttura NON nazionale. Vediamo due esempi, che danno l’idea.
1. Già negli anni ’40 la “Forza” di cui parlavamo era in grado di interferire pesantemente nelle nazioni cosiddette democratiche: Inghilterra, Francia e Stati Uniti, riuscendo a controllarne la politica e la strategia militare. E fu questo il fatto che fregò Hitler.
Hitler, infatti, ragionando anche geopoliticamente riteneva, giustamente, che l’Inghilterra, che ben sapeva da sempre aveva brigato per impedire la nascita di una grande potenza europea continentale, questa volta di fronte all’apparire sulla scena mondiale di due super potenze (Usa e Urss) che, inevitabilmente, l’avrebbero soppiantata e quindi avrebbe perso l’Impero, l’Inghilterra dicevamo, nel suo stesso interesse avrebbe dovuto venire a patti con la Germania in un accordo globale su scala mondiale per la quale, la Germania avrebbe mantenuto il controllo del centro Europa con espansione ad est e l’Inghilterra il dominio assoluto nell’Impero, il tutto regolato da una scala di accordi di reciproco interesse, economico, politico e militare.
Ma ci sbattè il muso, e le sue proposte, seppur molto favorevoli ai britannici, furono rigettate, perchè sull’asse Londra – New York, certe forze avevano in pugno le classi dirigenti anglo americane. Ci rimise la pelle anche Hess, il quale volò in Inghilterra non solo perchè aveva certi contatti sottotraccia, ma anche perchè seguiva la logica di questo ragionamento geopolitico.
Tutto questo accadeva negli anni ‘40, figuriamoci oggi.
2. Secondo esempio, questo recente. Nei primi anni ’90 sappiamo come venne fregato Saddam Hussein, indotto ad invadere il Kuwait e trovatosi poi nelle spire del ricatto americano di Bush padre che ebbe così il modo per bombardare e distruggere quel paese che puntando ad un certo modernismo in Medio Oriente era oltremodo “pericoloso”. Tutti si sono chiesti come mai Saddam, facendo il gioco degli americani, sostenne il braccio di ferro fino all’ultimo, fino ad arrivare alla scelta disperata di prendere degli ostaggi per evitare di essere attaccato. Il fatto è che anche Saddam, ragionando geopoliticamente e contando su certi impegni presi dalla Russia, era certo che la Russia, per sua stessa necessità geopolitica non avrebbe potuto consentire l’invasione dell’Irak e quindi sarebbe intervenuta al momento opportuno, come già aveva fatto in passato con i paesi arabi attaccati da Israele, per non farli totalmente capitolare. Si sbagliava, perchè, in quel momento, la realtà geopolitica era scavalcata dal fatto che la Russia, in mano a Gorbaciov, era di fatto in mano al mondialismo. E’ interessante a questo proposito una intervista successiva di Saddam ad un giornale turco, di cui stranamente si è taciuto in occidente. A precisa domanda fatta a Saddam del perchè non era sceso subito a patti, questi rispose perchè aveva contato sulle assicurazioni di Gorbaciov e Mitterand, assicurazioni sostanziate dagli interessi russi e francesi. Capite? Gorbaciov e Mitterenad, un russo e un francese, che di fatto non erano tali perchè erano uomini del mondialismo.
Ergo anche i Draghi, i Monti, ecc. pur avendo cittadinanza e nascita italiana, NON SONO italiani perchè sono uomini del mondialismo. E di questo bisogna tenerne conto.
Per concludere il discorso, occorre prendere atto che oggi come oggi, nelle analisi di politica internazionale bisogna soppesare due entità che possono essere convergenti o divergenti: l’analisi geopolitica e la considerazione del potere mondialista.
Non è più possibile tenere in conto solo l’analisi geopolitica.
Giorgio, tu hai perfettamente ragione quando riporti paragoni storici, ma questo fino alla seconda guerra mondiale, dopo di chè quelle analisi non sono più esaustive.
In termini assoluti, può darsi che il futuro, ma molto lontano, ti possa dare ragione, ma considera anche che il progresso scientifico e geografico finisca per spostare definitivamente certi modi di vivere e di rapportarsi e quindi superi ogni analisi geopolitica.
Facciamo un altro esempio. Un osservatore straniero della politica italiana, considerando le nostre esigenze geopolitiche, in particolare le nostre necessità energetiche, ne avrebbe tratto il convincimento che nella crisi libica, e nella probabile crisi iraniana, l’ltalia non poteva che tenersi defilata per non andare contro i suoi interessi. Nella realtà la lobby mondialista è stata talmente forte, nel nostro paese, da portarci in guerra contro la Libia ovvero contro i nostri interessi ed oggi, dopo la presa di possesso di un governo diretta emanazione mondialista, allo stesso modo si stanno muovendo nei confronti dell’Iran. Risultato: l’Italia rischia di trovarsi letteralmente senza approvvigionamenti petroliferi se non a carissimo prezzo e sotto ricatto occidentale.
Per quanto riguarda la Turchia, ogni analisi geopolitica non può prescindere dalla storia recente di quella Nazione che dai tempi dei “Giovani Turchi”, di cui ben sappiamo chi c’era dietro, divenne preda di “lorsignori”.
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Intervento “anomalo” di Paolo D’Arpini: “Il discorso è sviluppato in modo molto analitico e si è accresciuto di aspetti di cui bisogna tener conto.. Ma c’è da considerare anche l’aspetto “biologico” del pensiero, il pensiero non è solo speculativo o proiettivo, o perlomeno lo è solo nella sua forma visibile allorché si concretizza in una scelta abbinata ad un interesse precipuo (che sia quello di un io di una nazione o di una consorteria in cui ci si riconosce). Siamo però consapevoli che la matrice del pensiero è “biologica”? Ed essa non tiene conto dei risvolti e delle conseguenze, se non in funzione di un “progetto” globale evolutivo (tentativi ed errori, causa ed effetto, chiamatelo come vi pare). La mente è un ricetrasmettitore, è una radio od un televisore od un computer, ma l’operatore che immette dati e fa sì che i diversi programmi vengano sviluppati (sulla base di norme prestabilite e connaturate nelle capacità “tecniche” del mezzo stesso) è incontrollabile dal mezzo, essendo vero l’esatto contrario. Bios è la “Forza” l’aggregazione che presume di incarnarla è solo il braccio che si muove… La decisione non è del braccio ma appare come tale. La Vita nella sua totalità inscindibile spinge e genera “creature” atte a manifestare il suo “gioco”. Un esempio pratico.. quando sorge un pensiero nella nostra mente ed in conseguenza a ciò prendiamo una “decisione”.. ci siamo mai chiesti da dove sorge quel pensiero? Quale è la “Forza” che lo rende visibile alla nostra mente? Così è per tutto il resto: yin e yang, luce e tenebra, chiaroscuri necessari per il sogno! Ciò non ostante… come diceva il vate: “Ama il tuo sogno, se pur ti tormenta”… è quindi “corretto” e “consono” che ci si muova e si agisca nel mondo secondo il proprio sentire (qualsiasi esso sia)… Inshallah!”
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Replica di Giorgio Vitali: NULLA DA ECCEPIRE SU QUANTO SCRITTO DA D’ARPINI E DA JOE. DIVERSO è IL DISCORSO PER QUANTO RIGUARDA MAURIZIO, perchè si tratta di un elemento di valutazione di GRANDE IMPORTANZA. ALMENO PER NOI CHE, E LO POSSIAMO DIRE TRANQUILLAMENTE, DI QUESTE ANALISI e quindi…previsioni, VIVIAMO.
Ma torniamo il discorso che fa da sfondo a tutta la faccenda. Cioè il ruolo della geopolitica nell’analisi degli avvenimenti in corso. PER IL MOMENTO noi abbiamo la riprova che il sistema di misurazione della geopolitica ci permette di valutare tutto quanto accade CON UNA NOTEVOLE approssimazione. Confermata da fatto che proprio i CONSIGLIERI DEL RE ( cioè gli esperti della Casa Bianca) sono studiosi e programmatori di Geopolitica. il fatto che non pochi di essi siano notoriamente di origine frankista ce la dice lunga sui loro sistemi di giudizio. Che poi certe alleanze siano dettate anche da specifiche “affinità elettive” nessuno l’esclude.
Circa i fautori della Nuova Turchia, sappiamo bene di che origine sono. Tuttavia questa loro appartenenza ( che non è nuova, essendo, ad esempio, la Turchia uno dei primi paesi al mondo che può vantare una rilevante presenza massonica) non ha vietato la partecipazione al primo conflito mondiale dalla parte degli Imperi Centrali. E non si dica che le Alte Gerarchie di quel paese, quelle che stabilivano le alleanze, non erano dei “loro”. Fatto è che al momento opportuno prevalgono le valutazioni di carattere geopolitico. E le manovre a livello mondiale sono tutte determinate da esigenze geopolitiche. Come l’attacco all’IRAN. Tuttavia, è di oggi la notizia di una presa molto netta del Giappone, il quale ha dichiarato: L’Iran non si tocca! Non credo che questa discesa in campo del Giappone, generalmente molto gurdingo, sia interpretabile in termini ideologici o di Organizzazioni mondialiste. Tra l’altro, proprio il Bilerberg ha deciso di incontarsi in Israele, nell’Hotel Rotschild. Fatto inusuale che io interpreto come un rapido RITORNO A CASA.
PER quanto riguarda l’aspetto “mondialista”, occorre precisare intanto che questo mondialismo ha due sedi. Che sono gli USA e la GB. Cioè due localizzazioni geografiche ben precise, a loro volta conseguenti a politiche oceanocentriche. Che risalgono alla PIRATERIA inglese ed alla Dottrina Monroe, anch’essa di impostazione oceanico/navale. per quanto riguarda l’appartenenza a certe conventicole, facciamo qualche esempio: Massone era Napoleone e massone era il re di Prussia. Massone erano i promotori dell’indipendenza amerikana e massoni la classe dirigente inglese che essi combattevano, nonchè massoni, a cominciare da Lafayette, i francesi che li aiutarono (anzi…che fecero a guerra) a cacciare gli inglesi. Massoni erano Robespierre, Saint-Just, Couthon e massone fu Danton, lo furono i girondini, lo fu Filippo Egalité, Siyès, l’ex prete “talpa della rivoluzione”, e lo fu un altro grande ghigliottinato: Desmoulins, cugino di Fouquier-Tinville. E potremmo continuare a lungo”