Ripartire da zero con una rete bioregionale di piccole persone…
Per la risoluzione di molti nostri problemi è necessario prendere coscienza del se della propria individualità della propria dignità dei propri diritti.
Spesso crediamo di conoscerli ma è solo una illusione.
La prima rivoluzione quindi deve cominciare nella nostra testa e comunicare a pensare che dobbiamo essere noi attori delle nostra vita dobbiamo vivere e non lasciarci esistere.
Ci hanno istruito e formati ad essere schiavi succubi e tolleranti. Continuano ad iniettarci nelle vene intellettuali intossicandoci mentalmente il siero della sudditanza e della solitudine.
Ricominciamo da NOI ricominciamo dalle comunità ricominciamo a fidarci gli uni degli altri, cerchiamo di sconfiggere l’aria di diffidenza che il mondo della comunicazione al servizio del potere imperocratico ci impone per farci sentire soli, inutili e fragili. Le ide portano all’azione (ide-azione).
La rete fisica ed intellettuale sarà l’unica salvezza, la messa in comune di idee, soluzioni intelletti risorse. Lo stato di solitudine indotto serve propri a non cercare le soluzioni tra di noi ma ad aspettarle dall’alto, con il vecchio sistema gerarchico e piramidale. La nuova rete popolare lavora per sinapsi, lo scambio continuo di forze tra persone e poi tra comunità coscienti di se del loro valore. Per arrivare a questo è necessario deprogrammarsi del vecchio sistema gerarchico, capitalista, neoliberista e religioso e ricomunicare la rivoluzione delle coscienze per formare la nuova cultura umana e antropocratica. La nuova rivoluzione potrà anche essere armata poiché i vecchi gerarchi tenteranno fino all’ultimo tenteranno di rimanere attaccati al potere, ma sarà di ordine spirituale e culturale, il se e la coscienza della dignità abbattevano l’usurocrazia del denaro, la lotta sarà lunga dura e catastrofica per molti faranno resistenza, ma la transazione è già in atto. Più si tenterà di resistere a questo cambiamento più tragica sarà la fine. I cicli monetari volutamente realizzati per creare espansione e rarefazione monetaria probabilmente sono arrivati all’ultima replica. Tutto di pende da quanta resistenza o partecipazione mettiamo nel processo di ri-costituzione della nuova eco-uma-nomia. Il nuovo fulcro sarà l’uomo per l’uomo e tutto l’uomo, niente dovrà essere strumentale per una sola parte dell’umanità. Il singolo uomo potrà essere tale solo se tutta la comunità è tale. Fin tanto che c’è anche un solo uomo che non ha gli stessi diritti e la stessa dignità tutta l’umanità sarà imperfetta. Il percorso di coscienza e trasformazione parte dalla propria autonomia, il singolo individuo per ottenere la propria dignità non deve dipendere da altri anche se la sua esistenza è interconnessa attraverso relazioni con gli altri e non sotto gli altri. L’autonomia del singolo individuo poi si riflette nell’autonomia della propria comunità.
La stessa comunità di uomini liberi nella comunità deve essere a sua volta autonoma e libera da altri. Il riflesso del singolo nella comunità ne è sia il motore che il risultato. l’autonomia e libertà del singolo nella comunità autonoma e libera. Sembrano concetti talmente ovvi eppure sono lontani anni luce dalla realtà in cui viviamo. Si dovrà puntare quindi allo studio attivo per reindirizzare la nostra attenzione, le nostre forze, la nostra responsabilità, le nostre speranze verso questa direzione che è l’unica che ci concederà l’ingresso verso il futuro con il minor danno possibile. Infatti ci saranno danni inimmaginabili se continuiamo a pensare da schiavi danno loro il potere di essere padroni. Ricordiamoci che se non puntiamo all’autonomia personale e poi della nostra comunità saremo sempre più costretti ad essere schiavi. L’arma è solo e sempre la conoscenza, la conoscenza è già rivoluzione, la vera conoscenza inevitabilmente si trasforma in coscienza ed in azione. L’autonomia è il più grande nemico degli oligarchi di qualunque tipo che vivono di centralità e di sistemi piramidali. Il futuro e solamente nell’autonomia che significa solo una cosa ossia essere sovrani di se stessi essere sovrani del proprio futuro essere sovrani del proprio destino. Questo sistema di globalizzazione socializza i tagli ed i sacrifici e centralizza le ricchezze poiché mira continuamente a distruggere sovranità ed autonomie personali, culturali, energetiche, monetarie, territoriali,politiche ecc. Rifondare un nuovo modo di pensare la propria sovranità ed autonomia, rifondare la propria comunità sovrana con la massima possibile autonomia, spingere sul locale, sulle radici, sulla cultura.
La economia locale (bioregionale) a km zero, il consumo critico, la produzione solo di quello che serve, la ricchezza delle idee, il risparmio energetico, le fonti alternative. le autonomie energetiche ed alimentari, gli scambi di valore senza moneta. La rete di persone di idee e poi anche l’infrastruttura della WAN che oggi ci da delle opportunità inimmaginabili se solo imparassimo ad ascoltare. Puntiamo sugli incontri, la ricchezza per il singolo sono le sue relazioni, lo scambio delle idee. Ascoltiamo l’altro e vediamo la sovranità dell’altro come fosse la nostra sovranità, vediamo la dignità dell’altro come fosse la nostra dignità, vediamo l’autonomia dell’altro come fosse la nostra autonomia.
Giuseppe Turrisi