Francesco Rutelli… paga i debiti: ridammi quelle 60.000 lire che ti ho prestato a Sondemborg!
Caro Francesco Rutelli,
gli amici veri si riconoscono nel momento del bisogno. Sulla vicenda dei
13 milioni della Margherita, hai dichiarato in televisione “La mia
onestà personale è la ragione della mia vita”. Bene, noi, i tuoi amici
di una volta, ti offriamo l’opportunità di dimostrare a tutti la tua
onestà: restituiscici i nostri soldi!
Era l’estate del 1979.
A Sondemborg, in Danimarca, si teneva il triennale Congresso mondiale
della War Resisters International (l’Internazionale dei resistenti alla
guerra, di cui il Movimento Nonviolento è sezione italiana). Non avevamo ancora 25 anni, e con la mia Dyane 6 arancione, in compagnia degli amici di sempre Sergio, Giorgio e Vincenzo del Movimento Nonviolento di Verona, siamo andati.
Sacchi a pelo, scatolette di tonno, fornellino da campo, pochi soldi, ma
una gran voglia di partecipare ad un evento importante per noi giovani
obiettori di coscienza.
Dall’Italia arriva anche il radicale Marco Pannella, accompagnato in
macchina da Francesco Rutelli.
L’ultimo giorno (non lo dimenticherò mai) eravamo nella doccia
dell’Ostello che ci ospitava, Francesco Rutelli ci chiede aiuto: la sua
macchina si è rotta, deve farla riparare subito per riaccompagnare
Pannella a Roma, ha bisogno di 60.000 lire in prestito. Noi ci
guardiamo attoniti, è una cifra importante, praticamente tutto ciò che
ci serve per la nostra programmata vacanza spartana, ma tra nonviolenti non si nega la solidarietà, e tiriamo fuori 15.000 lire ciascuno (sangue del nostro sangue) racimolando le 60.000 lire necessarie.
Un abbraccio e un grazie da Francesco, e la promessa che arrivato a Roma ci avrebbe restituito tutto.
Passano i mesi, passano gli anni. Noi rimaniamo nonviolenti di
periferia, Francesco Rutelli fa carriera, da segretario radicale diventa
Verde Arcobaleno, poi portavoce dei Verdi, deputato, eurodeputato, poi Sindaco di Roma, poi della Margherita, poi del Partito Democratico, poi dell’API.
Ma la restituzione non avviene mai. In questi anni lo abbiamo incrociato due o tre volte, ricordandogli l’episodio giovanile e le 60.000 lire: un sorriso, una pacca sulla spalla, un’amarcord “com’erano belli quei tempi”, ma di soldi nemmeno l’ombra.
Ora, caro Francesco, veniamo a sapere dai giornali della vicenda dei 13
milioni della Margherita.
Oltre al danno la beffa! No, adesso basta.
Dopo 33 anni rivogliamo i nosri soldi. Sessantamila lire, con il cambio
e la svalutazione oggi saranno circa 300 euro. E lasciamo perdere gli
interessi….
Caro Francesco, ancora una volta ti veniamo in soccorso, la solidarietà
non si nega; hai dichiarato in televisione “La mia onestà personale è la
ragione della mia vita”. Bene, noi, i tuoi amici di una volta, ti diamo
l’opportunità di dimostrare a tutti la tua onestà: ridacci le nostre
60.000 lire!
Com’erano belli quei tempi, vero Francesco?
Ciao, dai tuoi vecchi amici
Mao Valpiana, presidente nazionale del Movimento Nonviolento
Verona, 6 febbraio 2012