Neapolitanum… buono come il basilico – Condimenti e profumi vegetariani…

“Tulsi leaves, the sacred basil offered to Sri Krishna…” (Saul Arpino)

Il basilico, è l’erba dei re…..

Il basilico erba mediterranea per eccellenza, pur se, molto probabilmente come tante altre essenze di provenienza orientale, deve il suo nome all’etimo “basileus” ovvero “re”, era infatti l’erba che i sovrani bizantini adoperavano per rafforzare la memoria, dunque il nostro basilico è l’erba regale per eccellenza.

Ma scendiamo dai troni maestosi verso il popolo e portiamoci a Napoli, parliamo della varietà napoletana di questa bellissima ed aromatica per eccellenza. Sulle altre, ve ne sono tantissime, in India ve ne sono anche di giganti, oltre a quelle conosciute anche in Occidente di rosse, ricce, greche a palla, genovese e tante ancora.

Per me è un ricordo che lego strettamente all’estate, quando con mia madre, nel cortile del mio paese nel salernitano assieme a tutto il vicinato si cuocevano nei grandi bidoni colmi d’acqua le bottiglie di pomodoro. Ancora adesso, nell’interno del Cilento vi sono paesini dove il negozio di generi alimentari può non vendere pelati in scatola: tutti ma proprio tutti preparano la salsa in proprio.

E il basilico, che c’entra? C’entra eccome, una bella foglia grande ed odorosa, non così forte come il genovese, più dolce, si infila , per ultimo, nella bottiglia che poi adeguatamente tappata si adagia delicatamente con le altre nel bidone a cuocere.

Ci vuole il basilico della varietà napoletana nel sugo, è quella giusta per aroma e dimensione della foglia abbastanza grande.

Un altro ricordo che ho del basilico è quello della preparazione del seme, la cernita della semenza: occorre prendere la piantina intera, secca completamente e con la mano intera dal basso verso l’alto dello stelo tirare e tutti i semi vengono via, ci si può anche graffiare, ma va fatto se non si vuole che i semi cadano e si disperdano per conto loro: in un clima temperato va anche bene, si troverà il basilico che spunta da solo alla primavera successiva, nei climi più freddi facilmente il gelo uccide i semi ed allora, ecco che occorre metterli da parte, io uso la carta del pane, all’asciutto e al buoi come tutti gli altri semi, del resto.

E’ la varietà napoletana che conosco meglio ma si possono trovare non difficilmente altre varietà: ci sono basilici al sentore di menta, di limone, ce ne sono di neutri, cercando nel sito di Kokopelli si possono richiedere basilici dalle dimensioni e forme le più strane. Io le ho provate ma non sempre, alla prova dei fatti, ovvero dell’uso che poi veramente, nel quotidiano poi facciamo di questa erba, non tutti sono adatti allo scopo precipuo che oggigiorno se ne fa, finiscono per prevalere i basilici napoletano e genovese, principalmente per il sugo e per il pesto. Credo che quello “limone” e quello “menta” siano più adatti per tisane, quello rosso e riccio credo che sia utile per donare un colore insolito alle insalate di riso così fresche durante l’estate. Il basilico è di facile coltivazione e si associa, quasi magicamente, proprio con le piante che nell’uso culinario gli si affiancano: viene benissimo intorno alle piantine di pomodoro, benissimo in mezzo alle insalate, lo si può intercalare praticamente dappertutto, è una specie che ama il caldo e sopporta, con un suolo ben ricco di humus anche periodi di siccità, meglio, data la dimensione delle piantine, non fargli mancare l’acqua, solamente dopo il tramonto, nelle giornate più torride.

Si possono affidare ai bambini dei semi di basilico data la facilità di germinazione e si possono avviare all’orticoltura così, il basilico è davvero la pianta più facile da coltivare e un balcone, un terrazzo, anche dei vasetti sul davanzale più minuscolo possono dare soddisfazioni inoltre il suo aroma tiene lontane le zanzare ed anche questo è un bene.

Per averne un pò di ogni varietà, personalmente, da diversi anni, coltivo insieme tutte mescolate tante essenze diverse di basilico: le coltivo vicine, le api hanno dato luogo a strani incroci e continuo ancora a riseminare mescolate queste specie, ho notato che alcune, come il basilico greco o a palla, rispuntano identiche alla primigenia, altre, mescolano i loro sentori. E’ molto interessante, non dovendo io preparare il pesto o, purtroppo non più, bottiglie di salsa di pomodoro, mi dedico a questo “esperimento”, invece se volete tenere la stessa semente pura è meglio che la coltiviate isolata dalle altre, il genovese e il napoletano si incrociano facilmente.

Cos’altro dirvi? A ciascuno il suo basilico e che non ve ne possa mai mancare.

Teodoro Margarita

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