Misteri biblici – “All’inizio c’è una coppia, Abramo e Sara, oggi c’è Eretz Israel con non ben delineati confini..” – Dialogo tra laici dubbiosi sulle verità contenute nella bibbia e nelle successive scritture…
Io tendo a dar credito alla teoria secondo cui la Bibbia sia stata commissionata da Ciro il Grande per fare dispetto agli Egiziani. Gli scrittori quindi erano probabilmente fedeli di Zarathustra.
Altrimenti, a parte l’evidenza storica, certe cose non si spiegano proprio.
Come la storia di Abramo, il capostipite di tutti i “Popoli del Libro”. Secondo la Genesi, Abramo sposa una donna molto avvenente, Sara, e se la porta in giro in Egitto presentandola come sua sorella. La Genesi ci dice che riesce a collocarla a tempo prima nell’Harem di un Faraone e poi a corte del re Abimelech, ricavandone lauti compensi. E’ facile speculare che l’abbia data via anche in molte altre occasioni.
Ma chi in buona fede si sognerebbe mai di far risalire tutta la progenie a uno che si è arricchito sfruttando sua moglie come prostituta?
Non sorprende date le circostanze che Sara alla fine non potesse concepire, poverina.
Poi c’è l’altro melodramma di quando Abramo si ritira ricco in Iraq. La povera Sara, a 80 anni, è oramai sfatta. Cosi Abramo se la fa con una cameriera di Sara stessa e le mette incinta. Quando nasce Ishmail, Sara si incavola seriamente e se ne esce con un bambino anche lei, Isacco. Chissà dove se l’è procurato il bebè, a 80 anni è un po’ difficile immaginare che l’abbia fatto lei. Magari l’ha comprato o fatto rapire. Avendolo presentato ad Abramo, lui si avventa su quello che la Genesi chiama “il suo unico figlio” con un coltellaccio. A rigor di logica, il suo unico figlio è Ishmail, come dicono i Mussulmani, certo non Isacco che dovremmo presumere non fosse figlio suo. Poi qualcosa gli ferma il braccio, certo Abramo è un tenero di cuore.
E poi la soap opera continua attraverso le generazioni fino ai giorni nostri. I discendenti di Ishmail [i Mussulmani] ancora proseguono la controversia sull’eredità di Abramo con i discendenti di Isacco [gli Ebrei].
Sarebbe proprio bello se la ricerca di Finkelstein apponesse la parola fine su tutto questo. Chissà però quante sono le speranze.
Con una storia che più oscena non si può riguardo ad Abramo che è ancora oggetto di Fede e che tutti accettano, sembra ovvio che non ci sia rimasto quel pur minimo senso dell’umorismo che è necessario per fare un qualsiasi progresso. Gli scrivani di Ciro il Grande penso questo non se lo aspettassero.
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“Abramo”, nel caso (cioè ammesso e non concesso sia mai esistito), era iracheno. Dev’essere questa una delle ragioni più di fondo per cui l’entità talmudico-sionista, che oggi si prende la sua rivincita radioattiva sul grande Nabucodonosor II (sia sempre lodato il suo nome), non si è ancora data dei confini ufficiali… “Eretz Israel”, si sa, nel loro delirio inghiotte anche il Tigri e l’Eufrate.
Joe Fallisi
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Commento di Maurizio:
Carissimo Joe,
apprezzo moltissimo e mi diverto con le tue osservazioni sui raccontini biblici, una serie di cazzate, nate e tramandate tra nomadi, predoni del deserto e razzacce simili che però, purtroppo, hanno fatto anche da supporto alla volontà di dominio mondiale ebraico (la razza eletta) e, unite con le altre cazzate del nuovo testamento, attraverso un evidente sincretismo con il mondo greco romano in decadenza, hanno fatto da paravento a quei pii e caritatevoli cristiani che mandavano, spesso poveri disgraziati e disgraziate al rogo in nome di Cristo.
Detto questo, però, per non scadere in una contestazione superficiale, dobbiamo tenere conto di alcune cose.
Io non sono un esperto di esoterismo e religioni, per cui forse non mi esprimo bene, tuttavia ritengo che le religioni, tutte le religioni, sono una espressione e un adattamento per il popolo di una realtà metafisica trascendente. Come tali esse scaturiscono da una stessa sapienza ancestrale, una verità unica, verità che celano in sè stesse nei loro riti, nei loro simboli e nelle loro parabole.
Come tali esse sono esteriormente diverse a seconda dello spazio e del tempo, oltre che conformate con caratteristiche peculiari a seconda delle culture e delle razze.
Quindi nella Storia, ogni razza, ogni cultura ha avuto la sua propria espressione religiosa, peculiare per quel popolo. Nel divenire del tempo, poi, anche la stessa manifestazione religiosa ha avuto i suoi adattamenti.
Ma l’unità trascendente di tutte le religioni è ha monte di questa diversità esteriore.
Dico questo perchè, in quei raccontini biblici che io stesso considero “cazzate”, e in senso storico e reale tali sono, oltre che essere alquanto ripugnanti, per altri versi sono celati, in senso esoterico, dei miti, dei simboli, delle “verità” che solo in quel modo così folcloristico, popolare, seppur per noi ridicolo, la gente comune può percepire.
Gli uomini, infatti, non sono tutti uguali, non hanno tutti certe qualifiche interiori, psicologiche e spirituali, e la maggioranza degli uomini, legata per lo più ai bisogni e alle realtà fisiologiche, non può che esercitare la sua, sia pur piccola religiosità, in modo “partecipativo”, ovvero attraverso la forma religiosa propria alla sua cultura, con i suoi riti e i suoi simboli. Pochi possono perseguire altre vie “verso la trascendenza” e dei mille che tentano solo uno poi “realizza”.
Per dirla in parole povere se non vogliamo che gli uomini si scannino tra loro, e come tali lo farebbero, perchè gli uomini sostanzialmente sono dei lupi, e tali sono sempre stati, un archetipo immutabile nel tempo, anche se contemperati da alcune virtù, dobbiamo sorbirci anche le Religioni.
Per le religioni di origine semita, adatte a popolazioni nomadi e semite, non vi era altro mezzo, per far partecipe il popolo alla religiosità, che prospettargli un Dio onnipotente, anche misericordioso, ma al contempo terribile e vendicativo che aveva dettato le sue tavole della legge in una delle quali si dice “Non ammazzare”, “Non rubare”, “Non desiderare la donna d’altri”, facevano scattare un “freno inibitorio” mentale, che unito al freno inibitorio rappresentato dalla Legge, limita fin dove possibile la natura ferina degli uomini.
Purtroppo ben sappiamo che le classi dirigenti, sacerdoti e non solo, che controllano il potere religioso, controllano anche la vita della gente e il potere.
Spesso osservo quel disgustoso sciamare domenicale di bravi borghesi che escono dalle Chiese, falsi e ipocriti, come quando vi erano entrati. E mi chiedo: a parte le cazzate che vanno a sorbirsi dal pulpito, questa “partecipazione” religiosa, è opportuna e positiva, serve a qualcosa?
Quelle vecchiette a cui non è rimasto altro che pregare la madonna e sciorinare rosari su rosari, è bene che finiscano i loro ultimi giorni perdendo il tempo in queste superstizioni?
Purtroppo non ho risposta, perchè mi rendo conto che quei viscidi o bravi borghesi domenicali, quelle vecchiette, se non avessero neppure quella, per me ridicola, partecipazione religiosa, la loro vita, dal momento che si alzano dal letto, al momento che vi ritornano sarebbe tutta, senza esclusione alcuna, in funzione dei loro bisogni fisiologici, delle loro pulsioni più animali, le quali, oltretutto non avrebbero neppure alcun freno inibitorio.
Sarebbe meglio, sarebbe peggio, non lo so, il problema è complesso.
Resta comunque fermo che, oltretutto, quello che più mi ripugna e mi da fastidio, è quella protervia, quella insistenza con cui preti e gentaccia simile cerca, con ogni mezzo, di convincerti che il loro Dio è l’unico e migliore possibile. Dimenticano costoro che per migliaia e migliaia di anni gli uomini, prima della rivelazione di quel Dio, avevano vissuto, benissimo, con altre religioni, con altre divinità.
Ecco preferisco senza dubbio quella forma di paganesimo che non si sogna minimente di andare a convertire gli alti.
Beh, chiudo qui, mi sono espresso, così di getto, in un argomento che non è il mio, ma spero che tu abbia capito.
Maurizio – maufil@alice.it
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Replica di Joe:
Carissimo Maurizio, praticamente sono d’accordo con te su tutto. Ma, riguardo all’”unità delle religioni” (id est alla “tradizione primordiale”e fonte unica delle medesime), no, perché l’assunto è dogmatico, tautologico. Come già rilevavo in altri dialoghi (prima con Giorgio Vitali, cfr. http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/90429, poi con Enrico Galoppini, cfr. http://it.groups.yahoo.com/group/libertari/message/90433), l’uomo è un essere spirituale oltre che di carne e ossa (e sterco) e il suo anelito a fuoriuscire dalla morta gora lo si ritrova espresso in tutti i tempi e a tutte le latitudini, sicché, com’è naturale, anche in questo campo sono avvenute molte ibridazioni. Ma questo non significa che l’albero del monoteismo semitico abbia radici, che so, in Norvegia, in Lapponia o in Tibet, o in qualche altra sede “artica”. I predoni-usurai che sono all’origine con e da Esdra in avanti di questa idea utile per fornire un cemento nazionale unitario l’hanno tratta dai Persiani (il primo zoroastrismo) e dagli Egiziani (il culto del Dio Sole). Con questa particolarità sconosciuta al mondo antico, che se non fosse tragica per le sue conseguenze sarebbe semplicemente grottesca: il loro gelosissimo monodio è radicalmente tribal-razziale… Ahhahahh!… immaginati… ora la scienza, omaggiando Bruno, parla persino di multiverso, con un vertiginoso sconfinamento nella metafisica…..
e invece, da quando sventura volle, con Costantino e poi Teodosio, che le frottole ebraiche divenissero il “mainstream” dell’ecumene, milioni di fanatici deliranti hanno continuato e continuano a scannare-scannarsi sulla base dell’esistenza di una sorta di Arconte genocidario, all’origine di tutto ma interessato maniacalmente solo alle vicende di ’ste piattole micidiali… tipo l’alimentazione del “profeta” Ezechiele! E la pretaglia tirannica di tutte e tre le “religioni del Libro”, beninteso, pretende che il suo fantamostro-Super Ego collettivo non abbia rivali. Ah, non ce n’è per nessuno!… “Non avrai altro Dio all’infuori di me”, “Testimonio che non esiste divinità se non Dio (Allàh)” e così via. E se non ci credi, o anche solo dici: ma scusate, cosa volete che gliene importi all’eventuale unico Altissimo (al Motore immobile aristotelico), al [VE POSSINO] “Misericordioso”, di altri dei immaginari che la mente delle sue creature sul sassolino Terra può aver partorito?… nisba!… ti rispondono, quando-SE possono (SEMPRE W VOLTAIRE E LA RIVOLUZIONE FRANCESE!!!), con le manette, il rostro, il cappio, la fascina!… ’ste merde nere omicide, sfruttatrici e pazzoidi!… E’ vero: gli uomini non sono tutti uguali. E infatti si sono immaginati, per esempio, in Oriente, panorami ben diversi relativi al regno dello spirito. Pensa al buddhismo, pensa al giainismo… Ma noi siamo qui, figli di questa bella “tradizione”, poi “laicizzatasi” nel verbo del rabbi di Treviri. A volte, infatti, mi do un pizzicotto, sperando di svegliarmi dall’incubo e di ritrovarmi in un altro continente, anzi: su un altro pianeta.
Joe
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Risposta a tono di Maurizio:
Si lo so, hai perfettamente ragione. Per una serie di concause storiche tutta l’Europa e non solo, è stata infestata da queste forme di religiosità pestilenziale. Se consideri che negli alberghi dei paesi occidentali trovi la Bibbia sul comodino, ti renderai conto di cosa è accaduto nei secoli passati. Un fenomeno inaudito, a mio avviso non solo determinato dalle consorterie massoniche che con base Londra, quindi Parigi, quindi New York, hanno lavorato dietro le quinte degli avvenimenti storici, e non solo determinato dal possesso di una spaventosa ricchezza finanziaria andata nei secoli sempre più aumentando, ma probabilmente anche per cause di ordine “metafisico”, perchè una siffatta volontà di potenza, tramandatasi nei millenni, altrimenti non avrebbe potuto perpetuarsi in questo modo. E forse non è neppure finita qui, perchè l’obiettivo finale, da sempre sognato, è la Repubblica Universale con capitale Gerusalemme, repubblica retta da entità elette che dominano su una umanità di schiavi, goyim.
Per il resto se consideriamo che l’uomo e una unità, purtroppo spesso sfaldata, di corpo, anima e spirito, una via di mezzo che può ascendere verso gli “Dei” o precipitare verso gli “Inferi”, e che questa “creatura”, pur apparentemente simile, è profondamente diversa per spazio e per tempo, non possiamo che prendere atto che la forma di religiosità biblica era connaturata a quelle popolazioni, a quelle culture, era la loro “via”, e quella sola possibile, verso la trascendenza, di quei popoli a cui evidentemente necessità di credere in un Dio spaventoso e terrorista che premia e castiga. Il fatto è che, in qualche modo, la loro religiosità l’hanno esportata e imposta ad altri popoli, culture e razze.
Quando in Germania, sul finire degli anni ‘30 si aprì un duro contenzioso tra lo Stato e la Chiesa, circa l’ingerenza della Chiesa nella vita e nelle questioni dei tedeschi, il governo reagì con veemenza, seppur con un certo tatto, per non aprire una guerra di religione che avrebbe spaccato il popolo tedesco. In sostanza disse che la Chiesa si sarebbe dovuta occupare esclusivamente delle questioni che riguardano l’aldilà, lasciando allo Stato il compito di occuparsi di quelle riguardanti l’aldiquà, la vita reale.
Ecco a mio avviso questa è la soluzione ideale, ma quelle pie creature della Chiesa non l’accetteranno mai e saranno sempre disposte a dimenticare carità e misericordia e spedirti direttamente al rogo. Maurizio
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Intervento di Giorgio Vitali:
LA FACCENDA è SEMPRE MOLTO INTERESSANTE, ma necessita un approccio di altro tipo, che riguarda innanzitutto la psicologia delle popolazioni e la sociologia delle religioni. POSTO, senza dubbio, che il cristianesimo NASCE e si sviluppa come STRUTTURA sincretica sul grande solco delle filosofie e religioni dell’IMPERO ( neoplatonismo, già operazione sincretica raggruppante pitagorismo, misteriosofia, religiosità indiana ed egizia, zoroastrismo, mitraismo ) il VERO PROBLEMA è l’INSERIMENTO di quello che è chiamato EBRAISMO all’interno di questa struttura logico-mentale. E questo potrebbe essere l’EVENTO EPOCALE, costituente il MIRACOLO dell’apparizione concreta sulla terra. Se esaminiamo il cristianesimo in se stesso, visto nell’ottica del pensiero spiritualista ( espresso durante tutto l’arco del medioevo fino ai giorni nostri ) e se esaminiamo i detti del Christo, possiamo agevolmente renderci conto che si tratta di dichiarazioni ( Meglio: proverbi) che in realtà costituiscono, tradotti in parole povere, una sintesi del PENSIERO NEOPLATONICO. La deduzione è elementare: chi ha inventato il cristianesimo, ( Clemente e Filone soprattutto) ha ritenuto che la forma migliore di divulgazione del VERBO ( ma: il verbo neoplatonico!) era costruire la figura di un personaggio che trascorre un certo periodo della sua vita predicando e diffondendo…..PROVERBI!! Ed infatti il Christo altri NON è che una persona che, diffondendo il Verbo Neoplatonico, si trova subito in CONFLITTO con i sacerdoti del “tempio”, i quali lo fanno uccidere. NESSUNA PARABOLA è PIU’ CHIARA ED EFFICACE! ( In questo senso, ANCHE il comportamento di Roma, in questo caso interpretata da Pilato, è CHIARO: la ROMANITA’ è SUPERIORE a queste beghe da cortile….perchè??? per chè l’Impero è SUPERIORE. E non c’è bisogno di nessuna dichiarazione a posteriori ( dà a Cesare….per capirlo!!). Questa DIATRIBA poi, nata con lo scontro epocale medievale Guelfi-Ghibellini, non va identificata con lo scontro tra POTERE TEMPORALE ( idiozia ottocentesca) e POTERE RELIGIOSO, ma tra due POTERI ( Chiesa Romana ed Impero ) che si CONTENDONO L’EREDITA’ DI ROMA a causa delle ben note vicende storiche grazie alle quali il papato romano potè USURPARE il Soglio Imperiale ( da qui l’eterno CONTENDERE fra Chiesa Romana e Chiesa Ortodossa).
In questo sogno è vissuta l’umanità fino a che ( fatto fuori Giordano Bruno) è arrivato Nietzche a svegliare i dormienti….
Per quanto riguarda il Bruno, si tratta di una personalità altamente interessante [vedere anche Giulio Cesare Vanini]. Tutto fuorchè quello che dicono di lui. E troppe sono le tracce da lui lasciate per l’Europa di allora, in pieno fermento.
TORNANDO AL PROBLEMA DI FONDO, E DATO PER BUONO QUANTO MOLTO SINTETICAMENTE ESPRESSO IN PRECEDENZA, si può dedurre che in un certo momento deve essere avvenuta nel corpo del cristianesimo costantiniano, id est:niceno, un’intrusione di elementi ( diciamo così…biblici) che ne hanno inficiato la sostanza. D’altronde, le grandi lotte (e guerre) di religione europee altro NON sono che guerre (e stragi) per l’affermazione di questa o quella “proposizione” di volta in volta dichiarata eretica o ortodossa. In questo quadro, e su ciò tanto il Guénon quanto l’Evola ci sono maestri (ma dobbiamo giungere al novecento per poterlo capire), si inserisce quello che viene chiamato “pensiero tradizionale”, che altro non è se non la STRUTTURA logica di una modalità di pensare l’Universo che proviene da culture preesistenti il cristianesimo, ma che ne costituiscono parte, in quanto molte di esse sono state espulse dal sopravveniente PENSIERO cosiddetto “biblico”. TANTO che possiamo considerare la Massoneria struttura SPECULARE ALLA CHIESA ( e pertanto, ugualmente ad essa protesa al POTERE POLITICO ) con intento di preservazione di alcuni princìpi guida abbandonati dalla Chiesa dal 500 d.c. in poi. Tanto che fu possibile, nel settecento, epoca dei “lumi” un accordo massoneria-chiesa sulla base della comune provenienza dalla RELIGIONE EGIZIACA. Questo per dire che è ancora possibile apportare “correzioni” alla cosiddetta “dottrina” come ha dim ostrato il Vaticano II, con l’intrusione di elementi massonico-protestantici nel CORPUS elaborato durante i CONCILII precedenti.
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Replica di Maurizio:
Giorgio ha riassunto e sintetizzato con mirabile precisione tutto un percorso storico, culturale ed esistenziale. Una disamina condivisibile, anche se, personalmente, ho qualche dubbio, laddove ritengo che ci sia stata, magari a latere del processo di sincretismo con le correnti neoplatoniche, anche una “tendenza”, non voglio chiamarla “congiura”, ebraica finalizzata a diffondere nel mondo greco romano una infezione (i cristianesimo) con caratteristiche “universali”, idonea a un futuro progetto di dominio mondiale ebraico. Progetto che, per iniziare, doveva prima attendere che “a da finì a nuttata”, ovvero il dominio politico, militare e culturale di Roma sul mondo allora conosciuto.
Comunque sia, a prescindere dalla genesi di questi processi storici, su cui possiamo anche concordare, resta il fatto che oggi siamo immersi in un mondo esistenzialmente e culturalmente “giudaizzato” , tanto da rendere sempre più vera la domanda che si poneva Nietzsche: “Ma chi ha vinto, Roma o la Giudea”?” e si rispondeva che non vi erano dubbi, bastava guardare nella stessa Roma dove si adorano plebei giudei da Maria, al pescatore Pietro, ecc.
A mio avviso, e l’analisi storica mi conforta, all’interno del giudaismo ha agito una forza, di ordine persino metastorico, una strategia, un Sinedrio divenuto poi per forza di cose un “esiliedrio”, animato da una pervicace volontà di potenza, che ha pianificato e guidato con mano occulta, ma sicura, prima la difesa dell’identità ebraica e quindi la sua ascesa verso il dominio mondiale.
A cominciare dal ruolo delle donne ebree che, realizzando il mito di Ester, hanno sposato importanti non ebrei, influenzandone la condotta di vita. Non sono casi isolati, per quanto numerosi, ma sono una moltitudine di casi, il che se consideriamo che gli ebrei costituiscono una infima minoranza del genere umano, c’è veramente da restare allibiti.
E come considerare poi, quella grande, vera diaspora di cui poco si parla, che non fu quella avvenuta dopo la distruzione del Tempio da parte di Tito, ma quella avvenuta alle soglie della esplosione dell’Islam, quasi che il Centro ebraico, avvertendo l’avvento del maomettismo, gli sarebbe stato precluso e annichilito ogni progetto di dominio ebraico, da realizzarsi a partire dalla palestina, la terra dei padri, e quindi, con grande preveggenza, predispose, con tappe successive, l’invio di più famiglie ebree possibili verso tutta l’Europa. Ed è proprio dalla diaspora, che l’ebraismo a costruito la sua potenza internazionale che oggi conosciamo. Un caso?
E che dire del cristianesimo moderno: basta osservare le nuove Chiese con quale architettura, arredi e simboli, tutti di origine biblica, vengono costruite, che sta sempre più rientrando in quella vagina ebraica dalla quale è uscito? Perchè c’è poco da fare: va bene il discorso sul sincretismo, senza il quale il cristianesimo non si sarebbe potuto affermare, ma l’infezione cristiana, volenti o nolenti, si diffonde nel mondo quando personaggi come Paolo e Pietro, (che siano o meno esistiti veramente è poco importante), gli danno un impronta universale e ne gettano le premesse per avventurarsi nell’Impero romano. Altrimenti il cristianesimo sarebbe rimasta una di quelle sette turbolente e invasate che a quei tempi germogliavano di tanto in tanto e poi sparivano nel magma ebraico.
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Commento aggiunto di Giorgio Vitali:
LA QUESTIONE, OVVIAMENTE, è COMPLESSA. MA CI DEVE SERVIRE QUALCHE ELEMENTO REALISTICO. E realismo vuole che NON si possa pensare ad una congiura COEVA con la nascita del Cristianesimo. Ma di molto conseguente. Pensare il contrario significa dare credito all’esistenza di una Giudea terra importante. NON lo era affatto, e se lo era lo era perchè tanto Filone quanto Clemente, e pochi altri, pensarono di situare la vita e le imprese di Gesù, detto dipo Il Christo, in Giudea ed in galilea, fermo restando, ed è significativo, che la giovinezza di costui sia stata spesa in Egitto (o, meglio, in India). E’ come dire che da un territorio come la Tasmania si sia diffusa nel mondo una nuova religione a base di criteri di dominio universale. Per quanto riguarda la Palestina di oggi, la sua importanza contemporanea nasce da tutte le operazioni del XX secolo, susseguenti la fine del primo conflitto mondiale, e tendenti ad allontanare la Gran Bretagna dalla Palestina, ove si era annidata per controllare il Mediterraneo e le sue vie d’accesso e di uscita. Per fare questo sono stati scomodati i kazari, NON gli ebrei di Giudea (falsamente detti diasporici) di cui si sa ben poco! Certamente questi diasporici si sono collocati molto bene in paesi quali Gran Bretagna, Italia, Francia ed Europa costiera e sono tutt’altro che propensi a lasciare le loro AVITE DIMORE. (Gli altri sono kazari..e non lo dico io, ma il grande Koestler…) Tornando a NOI: è vero che si deve parlare di INTRUSIONE dell’ebraismo (o supposto tale) nel cristianesimo. Ma quando…e soprattutto…perchè?
E’ qui che cade l’asino.
Per fare un esempio: POCHI SANNO CHE A ROMA E’ STATA COSTRUITA UNA CHIESA, IN TUTTO E PER TUTTO MOLTO SIMILE ALLE CHIESE CRISTIANE, CHE SERVE PER I RITI E LE RIUNIONI DI SCIENTOLOGY.
Allora: che sta succedendo? Dove vogliono arrivare??? perchè questa chiesa è stata permessa? LE DOMANDE SONO SEMPRE LE STESSE.
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Replica di Maurizio:
Concordo in pieno sull’affermazione che NON si possa pensare ad una congiura COEVA con la nascita del Cristianesimo. D’altronde nella Storia quando si verifica un fatto nuovo o comunque prende forma una certa situazione, politica o culturale, subito ci sono Forze, che si innestano in questa situazione e cercano di gestirla e indirizzarla verso i propri scopi. E’ inevitabile, è un processo che fa parte della stessa dialettica storica. Ed è per questo che gli avvenimenti storici spesso sono il risultato di tutta una serie di cause e concause che è difficile, non tanto individuare, quanto soppesare nella loro effettiva incidenza. Nulla comunque nasce dal nulla.