Calcata Ardena ritorna…? La finzione non ha mai fine e la verità resta sempre sotto traccia…

Questa che segue è una corrispondenza su una vicenda strana occorsa nel 1997, anno in cui vivevo a Calcata, e che corrisponde, assieme ad altri fatti inenarrabili sinteticamente, al declino di un esperimento su un nuovo modello di vita. Un tentativo di villaggio ideale per l’uomo, in cui natura animali elementi ed esseri senzienti operassero ed esistessero in sintonia e mutuo ausilio… Come per altro dovrebbe essere! Poi quella comunità fu trasformata nell’immaginario come accadde a Shangrillà… la mitologia serve anche allo scopo mistificatorio, spesso.
Calcata divenne Ardena.. e poi mille altre cose, mille altre situazioni, mille altri specchi convessi e concavi riflettenti una nuova realtà da Luna Park.

Ma lasciamo alle lettere il compito di evocare un’immagine dell’inesprimibile…

Scrive Fabio il 31 ottobre 2011:

Buongiorno Paolo D’Arpini, mi chiamo Fabio Caironi, sono un giornalista e scrittore esperto di leggende metropolitane. Vi contatto in merito al film “Ardena”, che una quindicina di anni fa scatenò un putiferio dalle vostre parti. Vorrei scrivere qualcosa sull’argomento, e mi permetto d\’inviarvi qualche domanda:
Si sente defraudato dalla decisione d\’intitolare il film “Ardena”?
Ha mai sentito la storia secondo la quale il film fu rinominato perché la vostra cittadina ha un nome che ricorda troppo la parola “cagata”? Come la commenta?
C’è mai stato un chiarimento con Barbareschi dopo l\’episodio del cinema Barberini?
Grazie per una cortese risposta, cordiali saluti
p.s. sono anch’io vegetariano

……………..

Mia rispostina:

Caro Fabio, guarda un po’ al link ci dovrebbero essere tutte le mie
dichiarazioni… SE poi vuoi qualcosa di “fresco” riscrivimi e ne
parliamo…. Ciao e buon lavoro:
http://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=ardena%20calcata%20paolo%20d’arpini
……………

Scrive Fabio il 1 novembre 2011:

Ciao, grazie per il link. Avevo effettivamente letto tutti questi articoli, visto che più della polemica tra te e Barbareschi m’interessa capire come sia nata la leggenda del cambio di nome.
Fammi capire: Barbareschi, durante la lavorazione, vi assicurò che il nome del film sarebbe stato “Calcata”, oppure fu vago?
Avevi mai sentito la storia della sostituzione del nome prima di adesso? Cosa ne pensi? La prima traccia tangibile della leggenda è la menzione che ne fa Marco Giusti in Stracult.
C’è effettivamente stato un chiarimento con Barbareschi dopo l’episodio del cinema Barberini?

Domande simili le ho inviate a Barbareschi, nella speranza che mi risponda… Ti ringrazio per la disponibilità, buona giornata di festa
……..

Mia rispostina:

Ah Fabio, nemmeno ti conosco.. E se ti dico tutta la verità potresti pensare che sono un megalomane e magari pure sciroccato.. Dovrei scrivere un romanzo io stesso per spiegarti tutto l’arcano.. ma tu vuoi risposte sintetiche ed io non ho voglia di raccontare più di quel che è lecito e ragionevole.. Alcuni retroscena te li posso confidare..
 
Allora come saprai quel film fu realizzato con fondi CE, forse  serviva a sancire l’unione fra il Barbareschi e la figlia di Ripa Di Meana, che allora stava alla UE, ed era dei Verdi. Anch’io facevo parte degli ambientalisti,  sono stato  un “verde storico” ma mai accettato nel grembo del potere costituito sia perché impresentabile sia perché ribelle e privo di remore.. Avevo fondato a Calcata una comunità in chiave bioregionale negli anni ‘70, che poi pian piano era diventata un modello per “un’alternativa” possibile in chiave di ricerca di una nuova società ecologista, spiritualista laica e comunitaria. Il sogno durò poco anche perché come ben sai ogni cosa che emette luce pian piano viene rivestita da una cortina di specchi che si appropriano della luce e mandano solo riverberi utilitaristici e funzionali alla funzione economica e di “mascheramento” della verità… (ti ricordi la leggenda di Sangrillà in Tibet?) Ma sto già andando troppo in là… Forse se tu avessi intenzione di scrivere  un libro potresti anche venire a trovarmi, ora abito a Treia, nelle Marche. E fare una lunga chiacchierata sul tema..  Però in passato  la trasmissione di certe confidenze è già andata a  male come è avvenuto per un giornalista americano che è stato a Calcata per un paio di mesi si è rimpinzato di notizie e poi ha prodotto un suo libro “ca(l)gata” per vendere Calcata al turismo alternat.spiritual.ecolog.artistic. finto.. Poi un altro americano voleva fare un bel documentario sulla storia vera di Calcata.. ma pure lui si è eclissato.. nelle nebbia della confusione e della mistificazione…
E tu cosa vorresti fare? Un articolo su Barbareschi? Sul film Ardena che utilizzava l’immagine di Calcata per farsi pubblicità? Sulla trama del film che evocava la vita di mio figlio Felix che è nato e vive tutt’ora a Calcata..? Sulla protesta al Barberini anch’essa strumentalizzata per far pubblicità al film? Sul vuoto totale del messaggio e sulla cancellazione di una identità precisa per renderla mitica ed allo stesso tempo inesistente?
Le bugie sono tante e la verità, come ti ho detto sopra, è troppo scomoda e non “utile” alla causa utilitaristica…
Ma, intanto beccati queste sentenze…. e buona celebrazione d’Ognissanti

Paolo D’Arpini

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