Le verità sull’Euro.. che il Berlusca non menziona e la faccia di bronzo che si ritrova!

“Ci avete le corna..” (Saul Arpino)

“Il Giornale” della famiglia Berlusconi, in linea con le ultime sparate del suo proprietario, ha aperto il 30 ottobre u.s. con un attacco all’Euro, sintetizzato nei seguenti titoli e frasi: La vera storia dell’euro truffa. Così Prodi & C. ci hanno svenduto. Quel bidone di Euro. Prezzi doppi stipendi dimezzati. Attaccano Berlusconi perché ha detto la verità: la moneta unica è stata una fregatura.

E’ allora il caso di replicare a queste autentiche facce di bronzo con alcune semplici verità.

L’Euro è un pezzo di carta, uno strumento, un mezzo, non è né buono né cattivo, tutto dipende solo dall’uso che se ne fa.

L’Euro è entrato in vigore come moneta di scambio il 1 gennaio 2002, con il governo Berlusconi che era in carica da sette mesi.

Quel 1 gennaio 2002, con un sincronismo degno di miglior causa, i ceti imprenditoriali e produttivi (quelli che avevano fatto vincere alla grande al centrodestra le Elezioni del 2001), nella totale assenza o peggio acquiescenza del governo Berlusconi, applicarono la truffa sui prezzi con il cambio 1.000 lire = 1 euro, mentre il cambio AVREBBE DOVUTO ESSERE 1.000 lire = 0,50 euro (arrotondato per semplificare), conseguendo quindi enormi guadagni.

Allo stesso modo, Aziende di Stato, Municipalizzate e quant’altro, applicarono lo stesso cambio truffa alle tariffe dei servizi, diminuendo così le loro montagne di debiti e migliorando la loro precaria situazione finanziaria.

La truffa fu completata lasciando invece inalterati stipendi, salari e pensioni, perché la “governativa” Istat, incredibilmente, continuò a certificare ai fini dell’indicizzazione di salari, stipendi e pensioni, un’inflazione del 2,5 – 3%, quando tutti ci accorgevamo che i prezzi erano raddoppiati e che quindi l’inflazione in realtà era del 50% e oltre.

Le ripetute segnalazioni e denunce delle Associazioni Consumatori al Governo Berlusconi furono semplicemente IGNORATE!

Come si può notare la realtà dei fatti è semplice e dovrebbe essere comprensibile a tutti, anche se la lobby berlusconiana non brilla per intelligenza economica, visto che uno dei loro cavalli di battaglia era che il cambio euro-lire non doveva essere fissato a 1936,27 ma a 1.500.

Un’autentica cretinata, perché quel cambio era il valore esatto della lira italiana rapportata in quel momento alle altre monete e al dollaro, non è che ogni Stato si sceglieva il cambio che voleva.

Se poi, dietro questo attacco all’Euro, c’è l’utopia del ritorno alla lira, è facile a tutti immaginare, nell’attuale crisi finanziaria mondiale, che fine farebbe la debolissima lira italiana (senza paracadute europeo), moneta di un’Italia che ha il 3° o 4° debito pubblico al mondo, che non ha materie prime, che non è autosufficiente nemmeno alimentarmente, che ha la più alta disoccupazione “reale” d’Europa e che ogni mese deve emettere BTP per miliardi di euro, offrendo tassi sempre più alti per convincere gli altri a prenderli e che servono a pagare pensioni e Pubblico Impiego, Forze Armate e Sanità. Scuola e Trasporti ecc. (a che tasso di interesse pensate che il mondo acquisterebbe i BTP di un’eventuale debole e isolata lira?).

La lira italiana, piaccia o non piaccia, è stata forte solo nel periodo tra le due Guerre mondiali, poi è stata un’unica serie di manovre e leggi finanziarie per tenerla in piedi e una continua emissione di BTP per tenere in piedi lo Stato, con esponenziale aumento del debito pubblico.

Truffatori, bugiardi e facce di bronzo!

Adriano Rebecchi

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