Vegetariani in allerta: “Douce France..? Macchè, è solo un paese hardcore!”
I vegetariani francesi difendono la loro libertà di opinione
In Francia è stato appena pubblicato un decreto che rende obbligatorie alcune regole di composizione dei pasti nell’insieme della ristorazione scolastica, pubblica e privata. Queste regole impongono a sei milioni di bambini in età scolare il consumo di carne, pesci, latticini e uova.
Decreti analoghi sono in preparazione per la quasi totalità della ristorazione collettiva francese, dalla scuola materna fino alle case di riposo per anziani, passando per i ristoranti universitari, gli ospedali e le prigioni.
La legge francese, con il pretesto di proteggere la salute pubblica, proibisce l’espressione concreta di una convinzione. I cittadini vegetariani si mobilitano per difendere il loro diritto alla scelta della propria alimentazione.
Buone notizie? Non per i vegetariani!
Un decreto e un’ordinanza pubblicati nel Journal officiel del 2 ottobre scorso(*) impongono alle mense scolastiche il rispetto di un insieme di norme ritenute garantire l’equilibrio nutrizionale dei pasti. Ogni pasto deve obbligatoriamente comprendere un «piatto proteico» le cui proteine sono esclusivamente di origine animale (carne, pesce, uova o formaggio), ignorando l’esistenza di fonti abbondanti di proteine vegetali, e anche un latticino, reputato costituire il solo mezzo di coprire il fabbrisogno di calcio, ignorando l’esistenza di alternative vegetali e minerali. È specificata una frequenza minima obbligatoria di alcuni tipi di carne (manzo, vitello, agnello o frattaglie) e di pesce.
D’ora in poi, per i frequentatori regolari delle mense sarà impossibile essere vegetariani, o meglio esserlo tutti i giorni. Quanto all’essere vegan, non sarà possibile neanche per un solo pasto.
Il bambino vegetariano che riuscisse, malgrado tutto, a lasciare la carne sul bordo del piatto, sarebbe costretto a consumare un pasto carente, visto che non sono proposte alternative equilibrate.
Un attacco contro la libertà di opinione
Numerose persone nel mondo sono profondamente convinte che il consumo di animali e dei prodotti del loro sfruttamento non sia legittimo. Il vegetarismo e il veganismo sono l’espressione inevitabile di questa convinzione.
Il decreto governativo minaccia le libertà individuali fondamentali limitando il libero esercizio delle convinzioni personali quale è affermato dall’ONU :
Ognuno ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Questo diritto implica la libertà di avere una religione o una qualunque convinzione di propria scelta, così come la libertà di manifestare la propria religione o convinzione, individualmente o in comune, in pubblico come in privato, attraverso il culto e lo svolgimento di riti, le pratiche e l’insegnamento.(**)
Il trattamento degli animali è al centro di un crescente dibattito di opinione in Francia, come testimonia la pubblicazione di diverse opere recenti che criticano, o difendono, la legittimità del consumo di carne.
In questo contesto, la volontà del governo di imporre le proprie scelte ideologiche ed economiche è ammessa apertamente :
Il ministro dell’Agricoltura, Bruno Le Maire, ha annunciato la messa in pratica di un programma nazionale per l’alimentazione che mira anche a frenare l’impatto di certi discorsi, come quello dell’ex-Beatle Paul McCartney che, in occasione del vertice di Copenaghen, ha invocato una giornata settimanale senza carne per lottare contro il riscaldamento climatico. Questo appello aveva suscitato una levata di scudi da parte degli allevatori…(***)
La persistenza di una menzogna istituzionale in materia di nutrizione
Da molti anni, in particolare attraverso le edizioni successive del Piano Nazionale Nutrizione e Salute (PNNS) e della sua interfaccia pubblica, il sito mangerbouger.fr, i poteri pubblici diffamano il vegetarismo e il vegetarismo.
Numerose autorità mediche e sanitarie nel mondo riconoscono invece che si può vivere bene senza consumare carne e altri prodotti animali. Per esempio:
È posizione dell’American Dietetic Association che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, e possono conferire benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Le diete vegetariane ben pianificate sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, ivi inclusi gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia e adolescenza, e per gli atleti.(****)
Il dibattito sulla legittimità dello sfruttamento degli animali è di ordine filosofico, etico e politico e deve poter proseguire. È inaccettabile che lo Stato francese, con il pretesto di una misura di salute pubblica fondata su menzogne nutrizionali, voglia vietare questo dibattito, mettendo nell’illegalità l’espressione concreta di una convinzione.
I vegetariani si mobilitano
Collettivi e associazioni vegetariane si organizzano ovunque in Francia per esprimere la loro indignazione di fronte a questo decreto, allertare l’opinione pubblica e contestare le affermazioni nutrizionali diffuse dai poteri pubblici.
Essi incoraggiano tutte le persone e organizzazioni interessate a difendere la libertà di convinzione, qualunque siano le loro posizioni rispetto allo sfruttamento degli animali, a unire le loro voci a queste proteste.
L’Iniziativa Cittadina per i Diritti dei Vegetariani (ICDV) ha già contattato l’ONU nel maggio scorso per segnalare episodi concreti di discriminazione verso persone vegetariane in Francia. Se il decreto non è ritirato, l’ICDV annuncia una nuova denuncia contro la Francia per violazione della libertà di convinzione.
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Contatto stampa : David OLIVIER, +33 6 42 06 07 47
Mail : contact@icdv.info