L’Italia di Giuseppe Turrisi: “Dalla perdita della sovranità monetaria all’oscuramento della sovranità culturale…”
La “sovranità culturale” alla deriva, scientificamente programmata dalla perduta sovranità monetaria
Vi ricordate il Ragioniere Fantozzi? Quale arte è maestria in quei film, capolavori ancora non sufficientemente compresi, a mio avviso, dove la condanna al sistema capitalistico e la riduzione dell’uomo a pura macchina da produzione che deve anche essere grato al sistema per essere degno di esistere. Tale archetipo, mi perdonerà il mio amico Pietrangeli, ha una matrice anche evangelica, dove il servo stanco che torna dal lavoro di pastore, il padrone, ancora la sera dovrà essere grato e preparargli la cena. (Luca 17,5-10), c’è poi tutta una contro esegesi sulle Beatitudini che ha lo stesso sapore (mi si perdoni la sovrapposizione e gli accostamenti ma per ragioni di sintesi) del se “paghiamo tutti le tasse ne paghiamo di meno”, se siamo tutti servi degli altri alla fine non ci saranno più padroni (a farglielo capire, a “loro”), pure Engels e Marx avevano questo obbiettivo (il metodo era discutibile).
Non si discute della spiritualità e della ricerca del divino che sono sacre, ma si analizza semplicemente, il fatto che le religioni (quasi tutte e più quelle rivelate) spesso non vogliono l’escotologia del’anima, come percorso di costruzione della ricerca della verità, ma più tosto propongono un metodo (già pre-confezionato) di per arrivare alla presunta libertà della stessa.
Questo purtroppo, a mio avviso comporta poi la defezione dalla fede, proprio perché è stato dato il pesce ma non gli si è insegnato a pescare.
Che ci sia una strategia nel governo delle coscienze, e delle volontà, non ne ho la certezza assoluta, in quanto poi le regie sono diverse, con interessi diversi che si contrappongono con un gioco di “equilibri di verità” che ogni girono rinforzano e rinnovano, ma che vi sia una strabiliante coincidenza matematica con un ipotetico lavaggio del cervello ed un indottrinamento alla cultura della rassegnazione è innegabile.
Anche oggi “la nuova religione” attraverso i media ci impone “riti di compere” nei centri commerciali e di “pensiero unico” su come (per esempio) siano crollate le torri gemelle. Il sistema, di fatto ha raffinato la sua tecnica di manipolazione e plagio in una maniera talmente complessa di tipo kafkiano e Popperiano che sconvolge anche la più rigida e severa razionalità: la verità vera è falsa ma soprattutto non c’è in quanto non rappresentata, ma la falsità te la do come vera in quanto io sono autorità e poiché io stesso la posso smentire in quanto autorità la stessa falsità passata per vera diventa nuovamente falsa.
La distorsione nasce anche dall’avere nel tempo cambiato il significato alle parole, a comunicare dalle invasioni che vengono chiamate “azioni umanitarie di pace”. La propaganda del terrore ( e bisogna vedere chi realmente lo esercita e chi ne trae vantaggio) deve diventare naturale ed ordinaria amministrazione non fosse solo per aumentare il “potere” ed i finanziamenti al mondo militare per l’eventuale (prossimo) esercizio dell’ordine pubblico. Lo scardinamento degli apparati statali con la scusa che non funzionano, che costano e che sono solo posti di lavoro per raccomandati di fatto non fa altro che ribaltare il problema. Infatti meno stato, significa meno rappresentazione, meno controllo, meno servizi pubblici, meno gestione, meno manutenzione, meno cultura locale, meno conoscenza dei problemi locali.
La distruzione di questo tessuto porta allo sfascio il tessuto politico sociale e culturale in modo che l’anarchia e le varie mafie prendano il sopravvento che poi giustifichino l’esercizio del potere. La predica dell’”europa delle regioni” non fa altro che distruggere la forza di uno “stato sovrano”, per distruggere la cultura locale che si può esercitare solo con un governo locale. Penso a quante biblioteche ed archivi chiusi a marcire ci stanno in giro per l’Italia pieni di un immenso patrimonio culturale ed intellettuale, che se solo ci fosse la “moneta sovrana” potrebbero essere fonte di lavoro, di borse di studio, di cenacoli culturali, di laboratori di pensiero, di teatro di partecipazione sociale ed invece ciò non è possibile, perché elevare il pensiero della plebe è una minaccia per il sistema.
Sicuramente le trasformazioni epocali partono sempre da “rivoluzioni culturali”, loro lo sanno bene, infatti internet gli è sfuggito di mano, anche se tenteranno in tutti i modi di controllare questa “porta di accesso alla informazione e alla conoscenza”, il controllo arriverà presto non so come, forse con una tassa forse con la limitazione di banda, sicuramente a loro non mancano le idee e soprattutto i mezzi.
Ma non basta troncare l’accesso alla conoscenza bisogna anche fare in modo di ridurre il tempo libero per studiare, leggere socializzare e confrontarsi, ossia la più grande truffa che è il furto del tempo (unico grande valore della vita, una vita senza tempo da vivre non è vita) che si sviluppa con la costrizione al lavoro massificato per produrre “sostanzialmente rifiuti” solo per generare interessi sul denaro, che sono i guadagni poi di tutta la catena parassitaria (banche, stati, giornali, sindacati, e afferenti).
La riduzione del tempo da vivere per se stessi e per la propria sovranità, per la propria donna per i propri figli, distrugge poi ogni possibilità di evoluzione della conoscenza e dello stesso senso di spirito religioso. Il sistema prevede l’ignoranza di ritorno e massiva, prevede cosa devi sapere (il grande show televisivo del mondo) e cosa non devi sapere (il regista, il cassiere, il produttore). La distruzione della “sovranità culturale” per distruggere le identità locale e mischiare ancor più l’amalgama informe dei Fantozzi in circolazioni che devono essere pure grati al sistema e ai direttori galattici.
Una ultima riflessione sul Fantozzi e sulla dimostrazione di questo sistema cancro, una volta le aziende (fino a meta degli anni 70 prima che entrassero i parassiti a governare) sotto il profilo contabile e fiscale avevano il suo “ragioniere” e bastava e certe volte avanzava pure.
Oggi una azienda, per difendersi dallo Stato (che è diventato un vero e proprio nemico in quanto alleato del parassita) che sottrae ricchezza alle imprese e ai cittadini per darla ai banchieri, deve avere almeno due studi di commercialisti (che si confrontino con chi fa la migliore “ottimizzazione fiscale”) uno studio legale, un consulente finanziario, un consulente del lavoro, ecc. La dimostrazione che la complessità serve solo a mischiare le carte.
La finanziaria ha agevolato l’apertura di nuove partite iva per i giovani, (bellissimo) praticamente la generazione di falliti tra uno due anni, mentre per tutte le imprese che stanno chiudendo e fallendo sotto la stretta dei rientri bancari neanche una parola, e allora? Facciamo gli Italiani o facciamo gli Islandesi?
Giuseppe Turrisi
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