Ancona: visita papale e mistificazioni spirituali – L’illusione religiosa e l’egoismo del materialismo ateo, due facce della stessa medaglia
Un paio di giorni fa avevo letto (e pure pubblicato sul sito del Circolo VV.TT.) la denuncia dell’ateo di Ancona, Ennio Montesi, che dichiarava di aver subito minacce di morte da parte di fondamentalisti cristiani, ed approfittava dell’occasione per reiterare le sue ragioni di ateo materialista: A nessuno si può imporre di credere all’esistenza del pittoresco personaggio di fantasia denominato “Dio”, né al personaggio di fantasia denominato “Gesù detto il Cristo”, oppure al personaggio di fantasia denominato “Pinocchio” oppure all’“Uomo Ragno” oppure a “Biancaneve e i Sette Nani”.
Per giusto contraltare, proprio oggi, mentre facevo colazione al solito baretto di Treia, ho potuto constatare l’altra faccia dell’illusione umana, che incombe sul nostro spirito. Sfogliando i giornali locali della costa marchigiana ho visto l’estento del business religioso dipinto nelle pagine e pagine che annunciano la gloriosa visita di papa Ratzinger ad Ancona. L’apologia della presenza sublime illustrata e descritta in ogni particolare ed aspettativa.. quanti politici saranno presenti, quante masse speranzose, quante cerimonie civili e e religiose….
Avrebbe un bel da fare Gesù se dovesse tornare sulla terra per ripulire i templi dall’invasione mercantile… In trentatre anni di vita difficilmente riuscirebbe a compiere tutta l’opera….
Non che il commercio “spirituale” sia una novità di questa epoca, in effetti tale commercio è iniziato il momento stesso che l’uomo si è inventato un “aldilà” ovvero un ipotetico mondo dello spirito contrapposto al mondo terreno. Ciò è avvenuto soprattutto con l’avvento delle religioni monotesiste: Giudaismo, Cristianesimo e Islamismo. Ma in verità era già presente –in fieri- nel momento stesso in cui è iniziato il processo di virtualizzazione del pensiero, con la nascita della filosofia, che è sorta unitamente al patriarcato ed all’accumulo di beni materiali (cioè il concetto di proprietà).
Ma se vogliamo cercare un’evidenza della nascita e del parallallelismo fra mondo materiale, dell’aldiqua, e della creazione di un mondo virtuale, dell’aldilà, scopriamo che appare nelle società umane con il culto degli antenati. Gli antenati vengono considerati vivi nell’aldilà ed è per questo che sono richieste continue cerimonie per il loro nutrimento “spirituale” e addirittura in Cina fu inventata la “cartamoneta” -che veniva bruciata assieme all’incenso, per trasmettere ai defunti quei titoli in forma sottile, in quanto si presupponeva che l’affluenza nell’oltretomba derivasse da tali offerte.
Ma non solo questo, nell’Europa medioevale -ad esempio- si era giunti alla vendita delle indulgenze, in cui si pagava –non con cartamoneta fittizia ma in oro sonante- alla chiesa un conquibus che poi veniva trasferito (a detta dei preti) alle anime dei defunti o dello stesso donatore che si assicurava così il paradiso. Il commercio “spirituale” non conosce confini, si manifesta in mille modi, con la vendita di rosari, libri sacri, immaginette, reliquie…. davanti ai santuari ed alle cattedrali (ed anche al loro interno), tale compravendita è accettata come un corollario della religione (e senza tasse). Ci sono pure le donazioni devozionali per le missioni, per i poveri (della stessa specie religiosa connessa) e per le opere di bene (tipo IOR ed affini).
Le religioni dell’aldilà sono proprio un bell’affare… Se c’è bisogno di manodopera a buon mercato, di combattenti pronti a tutto, ecco che si escogitano le guerre sante e l’onorevole martirio, che garantisce un aldilà bellissimo, pieno di flauti, di arcobaleni, di vergini ed angeli compiacenti.
In fondo meglio lavorare e risparmiare per l’aldilà, visto che ormai questo mondo sta andando a rotoli e tutti sono convinti che occorre fregare la morte. L’unica speranza è credere in un altro mondo, e su questo assioma le sette e le religioni prolificano e si ingrassano…. qui sulla terra, ingrassano qui nella nostra società… mica là… nei cieli dove esiste solo spazio vuoto.
Ma contemporaneamente è nata anche la disillusione atea, in molti ambienti umani si tende all’egoismo puro, con la conseguenza che sulla terra si sfruttano senza ritegno le risorse senza tener conto della sacralità della natura ed ignorando che la vita continua con i nostri successori…
Sia la religione che il materialismo spesso considerano inutile il mantenimento della vivibilità sulla terra… in fondo qui siamo tutti di passaggio.. tanto vale guadagnare beni per il futuro in una altra terra fantastica e trascurare questa terra terrestre. Oppure godere qui sin che si può senza rispetto per le generazioni future. Questo pianeta può andare a remengo, ci si possono compiere le peggio nefandezze: distruggerlo, sfruttarlo all’inverosimile, inquinarlo e offenderlo con tutti i suoi abitanti (alberi, piante, animali) che sono alla mercé delle necessità di guadagno, accumulo e spesa… Tutto in nome del benesse nell’aldiqua.
In verità noi dovremmo assimilare nella nostra società il culto dei successori e lasciar perdere quello dell’ hic gaudemus igitur e quello della conquista di un ipotetico paradiso post mortem.
“La pura Terra Promessa è qui su questa terra”. Diceva Tich Nhath Hanh: “Se riuscirete a lasciare passi di pace e liberi da ansia su questa nostra terra, non avrete più bisogno di pensare di entrare nel “regno dei cieli”. Il motivo è semplice, il samsara ed il regno dei cieli sono entrambi invenzioni della mente. Se siete in pace, liberi da presupposti e pieni di gioia di vivere avrete trasformato il samsara in Pura Terra….”
Paolo D’Arpini
Circolo Vegetariano VV.TT.
Treia (Macerata)
11 settembre 2011