In memoria di Mino Martinazzoli, ultimo grande amministratore democratico cristiano
Cari Amici, domani 6 settembre sarò nella sala del consiglio comunale di Brescia e poi a messa, per l’ultimo saluto a Mino Martinazzoli. Ho scritto questo breve pensiero, che mi permetto di socializzare con voi, in attesa di incontrarci, con chi ha già prenotato, a Brescia sabato prossimo 10 settembre, al Mater Divinae Gratiae, Via S. Emiliano, dalle 10.30 alle 17, per l’assemblea dell’ARDeP.
Abito a Mompiano, in quello che fu il quartiere di Mino Martinazzoli. Quando si trattò di “chiamare in servizio” per la vita politica alcune facce nuove provenienti dalla società civile, mi chiese la disponibilità a candidarmi per la Camera dei Deputati, nelle elezioni del 1994, nel Patto per l’Italia, rappresentato da Mario Segni. Gli espressi molti dubbi, ma non mi diede scampo. La stima che avevo per lui, per il suo rigore nell’analisi e per la sua capacità di illuminare anche gli angoli oscuri della vita politica e sociale, per cercarvi un cammino praticabile, mi convinsero. Fui sconfitto, con altri amici che si erano generosamente impegnati nella campagna elettorale, vissuta come una straordinaria esperienza di civismo. Assistemmo alla televisione, con amarezza e comprensione, ma quasi con rabbia, alle sue dimissioni, mandate alla Jervolino via fax. E’ stato un momento duro per molti, ma non si è potuta discutere la sua coerenza nella volontà di essere utile al partito e alla società. Ho continuato a seguirlo, ogni volta ammirando la sua visione, la sua elegante costruzione di frasi sempre significative e innovative, ricche di garbata ironia,capaci di rendere più respirabile l’atmosfera della politica. Lo ringrazio per la sua testimonianza.
Luciano Corradini
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Commento di Gennaro Baccile:
LUCIANO, CONDIVIDO E MI ASSOCIO AL TUO PENSIERO PER MARTINAZZOLI.
INTANTO ESTERNO LA MIA PREOCCUPAZIONE AL PENSIERO CHE PROFUMO POSSA ESSERE INCARICATO PER UN IMPROBABILE GOVERNO TECNICO. NON POSSIAMO PENSARE DI AFFIDARE IL SALVATAGGIO DEL PAESE A CHI HA MESSO IN GINOCCHIO IMPRESE E ENTI LOCALI CON I DERIVATI GUADAGNANDOSI UNA BUONUSCITA DA 48 MILIONI DI €uro.
LA MIA SEMPLICE RIFLESSIONE E’ CHE PER SALVARE IL PAESE OCCORREREBBE METTERLO NELLE MANI DI UN “BUON PADRE DI FAMIGLIA” CHE HA SEMPRE VISSUTO FACENDO QUADRARE IL BILANCIO CON LIMITATE RISORSE, TUTTE FISCALIZZATE, SENZA PENALIZZARE NESSUNO. TU LUCIANO POTRESTI ESSERE UNO DI QUESTI, COME TANTI ALTRI ONESTI E SAPIENTI CITTADINI CON MENTI ILLUMINATE.
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Commento di Giorgio Vitali:
A QUESTO PUNTO DELLA VICENDA MI SEMBRA CHE SI DOVREBBE PUNTARE DIRITTI AD UNA COSA SOLA: L’ELIMINAZIONE TOTALE DEL DEBITO PUBBLICO. E SENZA FARLO PAGARE, COME STANNO FACENDO QUESTI LADRI, ALLA POVERA GENTE…