Archivio di agosto 2011

Agosto mese dedicato ai fasti dell’Antica Roma ed agli animali..

Il mese di Agosto trae origine dal nome del mese romano Augustus, proprio in onore Dell’Imperatore Romano, Ottaviano Augusto, a cui venne dedicato il mese grazie alle sue vittorie. Ma fu l’imperatore Augusto che volle cambiare il nome a questo mese dedicandolo a se stesso, e per questo l’ottavo mese dell’anno divenne Augustus, e lo stesso imperatore tolse un giorno a Febrarius Febbraio, per far si che lo stesso mese a lui dedicato avesse lo stesso numero di giorni, come quello di Giulio Cesare, motivo per il quale il mese di Luglio ed Agosto, sono gli unici due mesi contigui di 31 giorni.

Nel Periodo del Medioevo Agosto veniva rappresentato dai mietitori e dal grano tagliato e conservato per l’inverno. Il 15 agosto si celebra l’assunzione di Maria in Cielo.

Già al tempo dei Romani Ferragosto era considerata una festa: una giornata intera dedicata all’Imperatore Ottaviano Augusto, che regalò all’impero Romano un periodo di pace, dopo lunghe e sanguinose guerre. In questo mese dopo il Ferragosto, le giornate si accorciano, la temperatura si rinfresca, e possono manifestarsi temporali verso fine mese che ci introducono verso l’Equinozio d’autunno un periodo di cambiamenti climatici.

Agosto è il mese classico dove si miete il raccolto, ma anche il mese in cui si maturano olive, uva, castagne, e per avere dei buoni frutti la tradizione dice che il mese deve regalare pioggia. Un problema che hai giorni nostri si presenta nel mese di Agosto a ridosso delle ferie è l’abbandono ogni anno degli animali domestici.

Attualmente esistono sempre di più luoghi ed esercizi commerciali dove gli animali sono i benvenuti. Ma ci sono tante altre alternative, lasciarli da amici, presso pensioni a loro dedicate, e principalmente per i gatti, la possibilità di una persona che durante la nostra assenza possa accudirli nella loro casa, ( vicini di casa o di condominio), che a loro volta hanno già un proprio animale. Quindi godiamoci il meritato riposo nel mese forse per antonomasia più caldo dell’anno, non dimenticandoci però una sguardo al tempo in visto dell’autunno e cosa più importante, salvaguardiamo e i nostri amici animali che sono i nostri compagni fedeli per tutto l’anno e forse per la vita.

Rita De Angelis

Commenti disabilitati

Microchip RFID – Ecco un nuovo sistema di controllo della popolazione con la scusa della prevenzione sanitaria

Da qualche tempo circola sul web la notizia che negli Usa si prepara una legge per rendere obbligatoria l’implantologia sottocutanea RFID come nuovo sistema di identità evoluto.

L’obiettivo dichiarato è di creare un registro nazionale di identificazione che permetterà di “seguire meglio i pazienti avendo a disposizione tutte le informazioni relative alla loro salute”. L’impianto di un microchip per i pazienti, che contenga tali informazioni, effettivamente, viene perrseguito da un po’ di tempo … (in attesa che la proposta diventi legge, in vista del nuovo piano sanitario di Obama), ma già oggi, negli ospedali americani sono adottate tecnologie RFID e hanno già iniziato ad impiantare i chip RFID nei pazienti per scopi sanitari… a quelli ad esempio che hanno la malattia di Alzheimer. Così come in Italia li stanno impiantando per monitorare la curva glicemica dei diabetici. Certo, ancora non è obbligatorio ma sia negli USA che in vari stati occidentali ci sono diversi gruppi politici che sostengono e spingono in questa direzione. E possiamo prevedere che, visti i lauti guadagni possibili per le ditte che procucono questa tecnologia, diventi non solo legale ma presto anche obbligatorio. C’è, senza dubbio, una spinta da parte dell’industria privata, degli investitori, e dei governi a stimolare e promuovere presso l’opinione pubblica questa tecnologia per scopi di “sicurezza” sia nel campo medico che in altri …

Ed anche in Italia si sta lavorando per introdurre l’implantologia RFID come metodo di controllo psicofico. Già Berlusconi l’aveva anticipato sul Giornale parlando di una sperimentazione sull’ impianto del chip ’salvasalute’ proprio al San Raffaele. mettendola sotto la forma tipica del Berlusconismo: ‘Con questo chip vivremo tutti fino a 120 anni, Italiani!’ (magari è un chip pensato anche per allungare l’età pensionabile…).

Dobbiamo vigilare costantemente ed impedire che i dittatori “democratici” schedino tutti i cittadini rendendoli docili marionette nelle loro mani.. con la scusa della prevenzione sanitaria..
Ricordate che anni fa ci provarono pure con il braccialetto “antiviolenza” per le donne?

Paolo D’Arpini

Commenti disabilitati

Vacanze bioregionali gratuite in Val di Susa? Ospitalità garantita con Barbara e Maria del Comitato No Tav…

Ecco come unire l’utile, l’impegno ecologista a favore della nostra martoriata patria, ed il riposo naturista in una valle che è ancora come Dio l’ha fatta… (e magari riusciamo a mantenerla integra..)… I valsusini no tav ti regalano un fine settimana a casa loro. (Paolo D’Arpini)

I media nazionali stanno in queste settimane dipingendo la Valle di Susa come un covo di violenti e i suoi abitanti come persone egoiste affette da Sindrome Nimby. I valsusini conoscono invece un’altra verità: quella di una lotta pacifica, determinata, documentata e ormai ventennale, nata certamente per la difesa della propria terra (peraltro bellissima!) e del proprio futuro, ma anche per difesa della democrazia e dell’economia italiana. Non solo: i valsusini hanno sempre saputo dimostrarsi generosi, ospitali e capaci di accoglienza. Inoltre sanno che la migliore informazione è quella che si fa in modo diretto, a tu per tu.
Parlando, ascoltando, guardandosi attorno, incontrandosi.

Ecco dunque l’invito dei valsusini NO TAV:
chi non è mai stato in Valle di Susa e chi vuole conoscere in modo diretto la sua Resistenza, venga a visitare questa terra e a conoscere questa storia. A partire dal mese di agosto i NO Tav mettono gratuitamente a disposizione (fino a esaurimento posti!) un po’ del loro tempo, aprendo le proprie case per un fine settimana. Regalando una breve vacanza si farà informazione, seduti attorno ad un tavolo, facendo scoprire le bellezze e la cultura del territorio, facendo conoscere i tanti Presìdi nati in questi anni, facendo visitare i vigneti della Maddalena e facendo toccare con mano cosa davvero significhi la militarizzazione di una Valle, per difendere un cantiere che non c’è.

Chi fosse interessato ad aderire all’iniziativa può inviare una mail a uno dei seguenti indirizzi:

debe.marco@libero.it
girich@alice.it

specificando il periodo (compreso per ora tra agosto e settembre, ma non escludiamo di allungare i tempi dell’iniziativa!) e il numero dei partecipanti oppure telefonare direttamente per prenotazioni ai seguenti numeri: 331.8313921 (Barbara), oppure 338.2417098 (Maria).

La Valle di Susa R-esiste
… e vi aspetta!

Commenti disabilitati

Sindacati burocratizzati ed esaustione della battaglia sociale – Lettera di Giuseppe Turrisi

Il sindacato era già inutile nel 1992 figuriamoci adesso!!! (uno sciopero fiscale??!!!)

La religione è l’oppio dei popoli (diceva Marx) ! E chi ci dice che il sindacato con le tecniche di brainwasching non sia stato più devastante delle religioni. La storia ci insegna che da un certo punto in poi (diciamo da quando sono stati assimilati dal sistema) fino ad oggi non hanno fatto altro che mercanteggiare sui diritti acquisiti ma sempre e continuamente al ribasso. Anche i neo sindacati che alla fine sembravano contrastare “la triplice”, di fatto, poco dopo, vengono inesorabilmente ed inevitabilmente assimilati dal sistema. Ultimo esempio e la CISNAL poi UGL diventato poi di fatto parte (per non dire servo) del sistema. La funzione sociale dei sindacati (nella rappresentazione falsata, chiamati “parti sociali”) ormai non è più quella di tutelare diritti (figuriamoci ottenerne di nuovi) ma solo di calmierare le eventuali contestazione e ribellioni.

Diciamo che i sindacati sono un calmante (un oppio) inserito nella parte teatrale del sistema che mediando ed anestetizzando i propri iscritti (quelli che sono rimasti) ad accettare orgogliosamente e con onore la “cicuta” (Socrate). La massificazione ed il plagio mentale del popolo “proletario” indotto dai media, non riesce a comprendere, la trasformazione di queste “macchine pesanti” e costose, che non servono a niente (in riferimento al popolo lavoratore) ed invece sono solo strumenti perversi di gestione di potere a senso unico che difendono prima se stessi (autorefenziali) e poi paradossalmente in il sistema (economico-finaziario-capitalistico basato sul principio del debito). Il “lavoratore” non esiste più. Se sentite il loro linguaggio e fate molta attenzione (ad una mente allenata alla meta informazione: differenza di quello che si dice e di quello che si vuole comunicare effettivamente) si comprende che a loro non interessa la “dignità del lavoratore” ma solo che ci sia del “lavoro”, perché se manca il “lavoro” non serve più il sindacato, e solo una questione di equilibri e di meccanismo (poi di quale tipo di lavoro non importa). Non a caso la stessa costituzione italiana fatta dai “vincitori” è cattiva madre nelle interpretazioni di tutto il trattato sociale seguente, infatti all’articolo1, non parla di “lavoratori” (avrebbero avuto troppo potere) ma di lavoro.

Questo significa (già al tempo della costituzione) aver spostato il problema, ma anche il “potere” da chi lo produce veramente (ricchezza-uomo-valore) a colui che gestisce le condizioni e crea il lavoro (stato-imprese-parti sociali/denaro).

Tutte le questioni infatti diventano trattativa solo del secondo gruppo escludendo già costituzionalmente la partecipazione del popolo lavoratore. Non è facile spiegare in poche righe questo difficile argomento, anche perché è pregno di preconcetti blindati frutto ci campagne di massificazione e plagio mentale. Lo so e duro sentirlo ma il primo inganno dei lavoratori passa proprio per l’articolo 1 della costituzione italiana.

La dimostrazione non serve, perché se siamo arrivati al contratto di Marchionne non servono altri discorsi, eppure l’articolo 1 è ancora li a difendere il “lavoro” (quindi chi ha potere di crearlo e anche male). Tornado ai sindacati, non si comprende come mai, non arrivino mai a certe conclusioni; le cose sono due o sono talmente stupidi ed ottusi (cosa che escludiamo a priori) oppure sono semplicemente parte del sistema. Per esempio perché non fare azioni di prevenzione, piuttosto che piangere dopo e prendersela con il governo di turno. Una impresa va aiutata verso il partenariato e devono essere verificate le reali condizioni di contesto in cui una impresa opera (prima che fallisca e chiuda), l’articolo 41 della costituzione parla chiaro e anche l’articolo 3. Se un imprenditore è vessato dalle banche, dai costi della sicurezza (che dovrebbero, a mio avviso, essere a carico completamente dello stato cosi come lo è la sanità e l’istruzione), dalle tasse (per pagare il debito pubblico ai banchieri privati) dal pizzo, da equitalia, dalla burocrazia, ecc è chiaro che va a creare lavoro da un’altra parte. Dove sono i sindacati per parlare del contesto in cui sono costretti ad operare gli imprenditori?

Chi resta in Italia a queste condizioni è un eroe. Ci fosse mai stato un sindacato che parlasse di sciopero fiscale, che parlasse di anatocismo, di chiusura di fidi da parte di banche ingiustificate, di commissioni sul massimo scoperto da usurai, di moneta sovrana, ecc . Tutto questo si ripercuote inevitabilmente e direttamente sul “lavoro” che loro dicono di difendere (solo a parole). La storia è assolutamente un’altra. Se si continua con il meccanismo della “moneta debito” il lavoro sarà sempre più precario, poiché l’imprenditore per rincorrere il margine e per pagare le tasse usuraie, non potrà, che stritolare le condizioni del lavoratore (parte più debole), gli altri fronti gli sono tutti preclusi perché di sistema. Non solo la tecnologia erode continuamente posti di lavoro quindi il lavoro sarà sempre di meno e la popolazione mondiale sarà sempre di più. Urge assolutamente un nuovo modello economico che parta per esempio dal redito di cittadinanza, ma i sindacati non sanno nemmeno cosa sia soprattutto se sono ospiti di alcune trasmissioni di regime.

La stessa Cina sta introducendo massivamente robot nelle sue industrie, e sforna migliaia di ingegneri l’anno, oltre al fatto che, a furia di copiare i prodotti degli altri, sono riusciti pure a farli meglio, ci vogliamo svegliare? Non ci vuole molto a capire che siamo sull’orlo di una rivoluzione sociale mondiale. La bravura deve essere quella di anticiparla con quella culturale, per trovarsi preparati, ma le idee nuove fanno paura, il sistema si difenderà strenuamente, anche con le armi, nella beffa di essere pagate dal popolo, ma la trasformazione ormai è in atto. Siamo già in transizione, le alternative sono due o resistere o prepararsi. Un sindacato che difenda l’uomo nella sua dignità, nella sua sovranità, nella sua libertà, nella sua indipendenza. Un sindacato che proponga l’uomo come patrimonio dell’umanità (che paradossalmente non lo è) un sindacato del futuro che metta al primo posto sempre e solo l’umanità. In futuro, i mentecatti, che prendono accordi con gli schiavisti non saranno più necessari.

Giuseppe Turrisi (albamediterranea)

Commenti disabilitati

Ecologia sociale e storie di umani, felini ed altri animali….

Mi piace ogni tanto fare delle cene (sia a Spilamberto che a Treia) ed invitare gli amici, quelli che vedo più frequentemente e a volte anche quelli un po’ “trascurati”.

Gli amici per me sono una parte tanto importante della mia vita, sono compagni di viaggio e credo di essere sempre abbastanza disponibile ad accoglierne dei nuovi, senza stare neanche troppo a guardare il pelo nell’uovo (od il pelo dell’uomo…)…

Fatto sta che poche sere fa ho programmato uno di questi semplici incontri, così tanto per condividere l’aria da respirare, il cibo vegetariano da ognuno portato -anche se NESSUNO di questi miei amici è vegetariano (salvo Paolo), un sorriso, qualche buffo racconto di gioventù (avventure tragicomiche di un viaggio di Margherita a Parigi in autostop 30 anni fa) e qualche racconto di sfighe o malanni fisici che, alla nostra età o per problemi di salute o per accidenti vari, cominciano a presentarsi (Paolo, anche lui presente, non ama sentire raccontare di malattie e acciacchi, ma che ce voi fa? la gente normale come noi, di questo parla, anche).

Eravamo in 8 e tra di noi c’era una nuova amica, Rina, che si è inserita recentemente in questo gruppetto fluido e affiatato di persone, tramite Antonella e ne è molto felice.

Questa Rina ha una nipote adorata che spesso sta con lei, che ha 10 anni e che purtroppo soffre di una brutta allergia che le ha procurato, nel tempo intercorso prima della diagnosi una forma di asma che viene tamponata a suon di spruzzate di cortisone, e che le impedisce qualsiasi contatto con l’allergene scatenante: il pelo del gatto.

Rina, quando deve andare per la prima volta in una casa non conosciuta, si informa della eventuale presenza di questi splendidi animali (anche loro ne avevano avuto uno, ma ci hanno dovuto rinunciare) ed infatti, Dalila, così si chiama la bambina, è rimasta a casa.

Qualche giorno dopo ci siamo rivisti tutti quanti a casa di un altro amico, Giuseppe. Eravamo più numerosi, stavolta il cibo era solo in parte vegetariano, in Emilia Romagna i salumi ed i vini sono in tutte le tavole quasi quotidianamente – e c’era, questa volta, anche Dalila, che è stata benissimo con noi . Era seduta vicino a me e Paolo e ad una certa ora ha tirato fuori dalla sua borsetta alquanto vezzosa un astuccio con matite e colori ed ha fatto in due e due quattro un delizioso ritratto a Paolo…

La serata è stata anche “arricchita” da una notizia imprevista e imprevedibile: il padrone di casa ha conosciuto in chat una bella brasiliana di origine ganese, che vive in Ghana, di cui ci ha mostrato entusiasta le foto e che prossimamente andrà a conoscere. Tanti auguri (e figli maschi)!

C’era anche un cane, Diana, la cagnetta di Rosalba, che mi adora perchè spesso viene ospite a casa mia quando la sua padrona si deve assentare e va in qualche posto dove non può portarla con sè. L’ho tenuta anche una volta che c’era Paolo ed ora è affezionata anche a lui. Quando io, Paolo e Viola abbiamo fatto per tornarcene a casa, per primi, Diana, zitta zitta ci ha seguito per venirsene via con noi e quindi Viola l’ha ricondotta dolcemente dalla sua padrona, che non si era accorta di nulla.

Insomma, direte voi: e che ce frega de’ ’ste cose (il cane, il gatto che non c’è, la ganese, le allergie, il cibo vegetariano, i salumi, il vino, ecc.). Beh, l’altro giorno sentivo alla ragio su radio 24 una trasmissione in cui parlavano dell’evoluzione e dicevano che Darwin, (poverino, credo sia un po’ in disgrazia) diceva che le specie o le razze che hanno più probabilità di resistere sono quelle che riescono ad adattarsi ai cambiamenti e di cambiamenti nel mondo degli umani ce ne sono anche troppi, lo so, ma almeno adattiamoci e cerchiamo di andare incontro alle differenze di chi ci sta vicino…

Caterina Regazzi

Commenti disabilitati