Archivio di agosto 2011

Filippo Giannini: “Il signoraggio bancario è la più colossale truffa che sia mai stata organizzata nella storia. È il mezzo usato da pochi uomini per ottenere un potere supremo: il potere di governare, intere nazioni”

Ante scriptum

“65 anni di repubblica corrotta: ENORME DEBITO PUBBLICO, CORRUZIONE, POLITICA COLLUSA CON MASSONERIA E MAFIA, CRIMINALITA’, DROGA, DISOCCUPAZIONE, PRECARIETA’, SFRUTTAMENTO, IMPOVERIMENTO, MISERIA, IMMONDIZIA, ABUSIVISMO, MALCOSTUME, PROSTITUTE E TRANS, GRANDE FRATELLO, EGOISMO, INCIVILTA’, VUOTO DI VALORI, IGNORANZA, SUB-CULTURA, DISINFORMAZIONE, IMMIGRAZIONE SELVAGGIA, LIBERISMO LADRO, COMUNISMO IDEOLOGICO, ODIO E DIVISIONI FRA ITALIANI, ETC. ETC. ” Questo è una denuncia del signor Riccardo Salerno.

Per ben comprendere quanto vado a scrivere debbo di nuovo ricordare che per anni ho ripetuto che di finanza e di economia ne capivo meno di niente.

Ciò premesso, sette o otto anni fa ebbi l’incarico di promuovere una iniziativa, molto allettante: niente pò pò di meno che concepire un MANIFESTO DEL XXI SECOLO. In altre parole un MANIFESTO DI VERONA aggiornato ai tempi di oggi. Certamente una operazione decisamente di non facile esecuzione, ma dato che da sempre desideravo e attendevo che qualcosa del genere si presentasse sul nostro scenario politico, immodestamente mi buttai nell’impresa. Radunai un certo numero di personalità e insieme iniziammo il lavoro.

Fra i componenti della pattuglia dei ‘presuntuosi’, faceva parte anche il Professor Giacinto Auriti. Pochi non conoscono questo studioso e le sue capacità andavano ben al di là del comune intendere. Anticipo: chi scrive queste note non capiva i suoi concetti. Il Professor Auriti pretese di inserire nelle Proposte Ideali del MANIFESTO DEL XXI SECOLO, al Punto 12: “La proprietà privata, frutto del lavoro e del risparmio individuale ed integrazione della personalità umana è garantita dallo Stato. Essa non deve però diventare disintegratrice della personalità fisica e morale di altri uomini, attraverso lo sfruttamento del loro lavoro”. Sin qui nessun problema, anche per i limiti che il Padre Eterno ha concesso alla mia intelligenza.

Il problema si presentò quando il Professor Auriti dettò il Punto 13, nel quale si legge: “Il popolo crea la ricchezza col proprio lavoro. La moneta nasce dunque di proprietà dei cittadini. Essa è di proprietà del portatore e la sovranità su di essa appartiene al popolo”. Non afferravo bene i concetti, specialmente nella seconda parte. Il Professor Auriti provò ripetutamente a spiegarmelo; parlava di proprietà della moneta, di Signoraggio bancario ecc. E continuavo a non capire. Finalmente da qualche giorno ho cercato di aprire la mia mente a questi concetti ed ho cominciato (ripeto: solo cominciato) a capire perché non capivo: per me era inconcepibile (e lo è tutt’ora) che lo Stato, e questo dal termine della Seconda Guerra Mondiale, non fosse padrone della moneta. Il povero Professor Auriti aveva provato a prendermi per mano, come fece Virgilio con Dante e immettermi nella melma infernale creata dai predatori dei beni comuni, novelli Mefisto che oggi hanno nome, anziché Inferno: Casta, Parlamento o, per chiarirci meglio: Democrazia.

Denuncia http://dmonax.blogspot.com: “Il Signoraggio bancario è la frode del debito pubblico”. E inizia: “Il signoraggio è la più colossale truffa che sia mai stata organizzata nella storia. È il mezzo usato da pochi uomini per ottenere un potere supremo: il potere di governare, intere nazioni (…)”.

Non fu forse Thomas Jefferson che avvertì: “Se il popolo americano permetterà mai alle banche di controllare l’emissione della sua moneta corrente, prima con l’inflazione e poi con la deflazione, le banche e le società che vi cresceranno attorno priveranno il popolo di ogni sua proprietà, al punto che i suoi figli si ritroveranno senza casa sul continente che occuparono i loro padri”. ?? – Questa fu la risposta che Jefferson scrisse nel 1781 ad Alexander Hamilton che esercitava pressioni affinché il Congresso autorizzasse la costituzione della prima Banca Centrale di proprietà privata. Vinse Hamilton! Ma quel male non investì solo l’America! Oggi i due terzi degli Stati del mondo (quelli sotto l’influenza della politica degli Angeli del Bene), per emettere moneta l’hanno chiesta in prestito a delle Banche Centrali private, che creano questo denaro dal nulla, il costo è semplicemente quello della stampa (o poco più), e dalla differenza del valore facciale della moneta e il costo per la produzione viene addirittura caricato di interessi. Esempio: se il valore facciale della moneta è di 100 Euro e le spese per l’emissione sono0,03 Euro, sulla differenza di 99,97 Euro lo Stato carica un tanto di interessi e il tutto va a beneficio delle Banche private.

“E io pago!!”, esclamerebbe Totò.

Non contento di quanto il Professor Giacinto Auriti aveva provato a spiegarmi, alcuni giorni fa venne a trovarmi un mio amico ragioniere. A lui chiesi come fosse possibile che una simile truffa venisse concepita, perpetrata e attuata per decenni senza che un qualsiasi magistrato intervenisse per denunciarla. “Sei il solito bischero -mi rispose- quei signori dispongono di un tale potere da riuscire a scatenare guerre per mantenerlo e pensi che un povero magistrato possa fermarli?”.

Ora comincio a capire (era ora, esclamerà qualche lettore!), questo spiega, qualora ce ne fosse bisogno, il perché del conflitto mondiale. C’era “LUI”, anzi, mi correggo: c’erano “LORO”. Se è vero che il Signoraggio bancario, ora uso parole mie, è l’insieme dei redditi ottenuti dalle banche private, con sistemi truffaldini, derivati dall’emissione della moneta controllata dalla Banca Centrale, la quale, a sua volta è controllata da privati.

Per maggior chiarezza, ecco come si svolgerebbe la faccenduola (http://dmonax.blogspot.com): “L’emissione del denaro da parte della Banca Centrale, avviene solo in contropartita a Obbligazioni emesse dallo Stato al corrispettivo valore”.

Semplice esempio: “quando lo Stato ha bisogno di un milione di Euro, emette titoli di Stato (come BOT, CCT etc.) da un milione di Euro. Per chi non sapesse cosa sono questi titoli: sono come dei ‘pagherò’ che alla scadenza lo Stato ripagherà ai loro proprietari, dandogli capitale più una percentuale di interessi”. Si spiega perché “LUI” – conscio della truffa perpetrata ai danni dei cittadini italiani – impose la Legge Bancaria del 1936. Legge, la quale, fra l’altro imponeva che le banche più importanti fossero controllate indirettamente dallo Stato tramite l’IRI, Legge che prevedeva ed imponeva che l’esercizio dell’attività di vigilanza fosse attribuita alla Banca d’Italia. Nello svolgere questa attività la Banca Centrale DEVE SEGUIRE L’INDIRIZZO POLITICO DEL GOVERNO.

L’Italia oggi ha un debito pubblico ammontante a 1.879.900.000 (un miliardo ottocentosettantanove milioni e novecento mila Euro), qualche amico lettore sa spiegarmi come è composto questo debito? Credo che la mia curiosità sia facilmente comprensibile. Quello che non è comprensibile – e di ciò mi scuso – è l’articolo nel suo insieme. Sono ancora molto confuso, e tutt’ora mi sembra impossibile che i popoli siano assoggettati ad una simile truffa e la mia penna è confusa come la mano che la guida.

Concludo con la risposta dell’imprenditore, scrittore e conferenziere Savino Frigiola, ad una domanda di un intervistatore, così disse: “La ricetta per schivare queste manovre di strangolamento sono abbastanza semplici, facili da praticare, collaudare e sicure. Poiché la maggior parte del debito pubblico viene creato dall’emisssione monetaria abilmente carpita dai banchieri privati, BCE o Federal Riserve che sia, è sufficiente che lo Stato invece di emettere propri titoli di debito per poi scontarli o venderli al sistema bancario, alle condizioni imposte volta per volta dal creditore, emetta direttamente i propri titoli monetari con i quali monetizzare il proprio mercato mediante il pagamento di opere o attività di pubblico interesse e non si creano debiti”.

Capito? Non sarebbero più necessarie manovre o manovrine pagate dai soliti cittadini bischeroni. Per risolvere tutto sarebbe necessaria una semplice operazione POLITICA.

Filippo Giannini
filip.giannini@tiscali.it

…………..

Post Scriptum

Domande di una lettrice (forse senza risposta possibile, allo stato attuale delle cose):

…e poi, io non capisco una cosa.. perché lo Stato fa stampare così tanta moneta dalle Banche se sa già che quel debito non potrà essere ripagato? – …Si, ho capito che siamo nelle mani… ecc. ma perché il debito aumenta? Perché lo Stato ha sempre bisogno di nuova moneta (carta) per pagare le cose dello Stato stesso (stipendi degli statali, ecc.) più gli interessi sul debito precedentemente contratto? E di quanto sono questi interessi (saranno quelli dei BOT, CCT, BPT…).
E’ per questo che lo Stato fa sempre stampare nuova moneta dalle Banche? Ma non sarebbe meglio se lo stampasse in proprio? Come si fa a stampare denaro (carta moneta) a fronte di nessun bene – valore posseduto? Immagino che la carta moneta sia stata inventata per non portarsi dietro chili di oro o d’argento, no? Come si può stampare denaro a fronte di nulla? Che valore ha questo denaro? Uffa, che casino!

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La dittatura democratica e la spremitura del popolo bue.. secondo Anthony Ceresa

Ricordate il titolo di una canzonetta degli anni passati: Per eliminare la Politica occorre ritornare alla dittatura?

Se per Dittatura s’intende quella Comunista o Fascista, le stiamo vivendo sotto un aspetto diverso, anche i manganelli non mancano per imporre gli interessi molto contrastati di parte.

Il mondo adotta la dittatura in maniera leggermente modificata e più incisiva, titolata Democrazia, sotto intesa Totalitaria, con le armi dell’Economia, Finanza, Monopolismo Pubblico e Privato.

Per non allargarmi oltre, mi limiterò a parlare del nostro Paese con esempi pratici.

Iniziando dal Presidente della Repubblica, non eletto dal popolo ma imposto dal sistema totalitario che opera dietro alle quinte, contro i Diritti Umani..

Il Presidente del Consiglio ha operato per due Legislature portando avanti i suoi interessi personali, incluso tutte le beghe con la Giustizia, che l’hanno sottratto al giudizio grazie al sistema, sono finite quasi tutte in prescrizione.

Il fatto di rimunerare oltre misura gli organi autoritari, servono esclusivamente per mantenere unito il concetto totalitario imposto dal sistema di comando unitario.
Aumentiamo le tasse? SISSIGNORE. Spremiamo i cittadini? SISSIGNORE. Chi vi
paga tanti soldi per dire sissignore? Il Presidente!

I nostri Onorevoli (nominati dai leaders dei partiti) sono privilegiati da condizioni tre volte superiori alla media dei Paesi Occidentali. L’Italia ha un parco di auto Blu a disposizione degli Enti, da dieci a quindici volte superiore alla media Occidentale.

Siamo gli ultimi nel contesto Europeo, malgrado siamo i più tartassati con Tasse, Imposte, Bolli, Multe ingiuste, Sequestri, ecc.

Il debito pubblico creato dal sistema Politico, oltre due mila miliardi di Euro, ha buggerato gli Italiani per lunghi anni ed oggi gli Italiani devono assumersi le conseguenze, mentre i Politici (che lo hanno procurato) ci ridono dietro.

200.000 lavoratori Italiani in Svizzera, sono stati derubati di gran parte delle pensioni da parte del Governo Italiano. Miliardi.

I soldi della Gescal, miliardi. Un organo creato nel 1972 dalla DC con i soldi dei lavoratori per la costruzione di case dai costi controllati, sono finiti nelle tasche dei Politici e quelle poche case costruite sono oggetto continuativo di speculazione da parte Politica per mantenere una Piramide di Nulla Facenti..

Dopo aver pagato oltre dieci volte il costo originale dell’appartamento, questi ultimi sono stati sottratti d’autorità dalla Regione Lombardia.

Con la disinformazione si può parlare di Democrazia e di tanto altro ancora. La lista potrebbe proseguire con parecchie pagine, ma sono certo che milioni di onesti cittadini hanno tanto da dire sugli effetti del Totalitarimo Italiano.

Sei mesi fa il Governo sosteneva che l’Italia era stata risparmiata dalla crisi per meriti Politici, oggi invece siamo i più tartassati ed il futuro sarà ancor peggiore.

La Globalizzazione, l’Euro, l’Unione Europea, e tanti altri accordi passati all’insaputa e di prepotenza contro i voleri del Popolo Italiano, oggi sono oggetto di gravi
conseguenze che pesano sui conti Pubblici, sul Costo della Vita, sulla disoccupazione e sulle ritorsioni internazionali contro la politica interna ed estera del nostro Paese.

Infine ci sono i saputelli che ogni tanto tirano fuori idee prive di calcoli sui costi, come quelli ammagliati dai vari Sistemi Nucleari, Solari, Eolici, non sapendo che la Natura offre una infinità di energie gratuite le quali risolverebbero i mali del secolo.

Anthony Ceresa

………

Commento di Franco Borghi: “Scrivere che la Politica è il danno dell’ umanità, mi sembra ben altro che una canzonetta, ma una tragedia greca. Se la Politica funziona male, occorre guardarci dentro, ciascuno di noi, e chiederci cosa abbiamo fatto perchè funzioni meglio. La Politica è la gestione della cosa pubblica, come lei sa bene e tutti ne dovremmo essere coinvolti. Lamentarsi che la Politica è negatica è un pestarsi i piedi da soli. Saluti, Franco”

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La vera identità sociale bioregionale sta nelle province e nei comuni – Le attuali regioni sono solo “carrozzoni” clientelari e fonte di corruzione, chiudiamole!

“L’è tutto sbagliato.. l’è tutto da rifare” Diceva Gino Bartali, ed aveva ragione… Infatti questo governo sta cercando di risparmiare, per pagare gli interessi alle banche private BCE ed FMI che strozzano la nostra economia, nel modo più antieconomico ed antinazionale. Penalizzando i comuni e le province che sono la radice della nostra identità storica.

Ecco come risparmiare sulla gestione della cosa pubblica: “Ritornare in Comune ed in Provincia.. abbandonando la Regione..”

La regione come ente amministrativo è una realtà spuria ed inesistente dal punto di vista dell’identità locale, infatti le regioni sono state create perlopiù a tavolino per soddisfare esigenze “particolari”, come ad esempio avvenuto con la formazione della Regione Lazio (che doveva essere l’entroterra di Roma capitale dell’impero fascista), attuato sottraendo Rieti all’Umbria (per via delle acque potabili) in cambio di Orvieto (che era nella Tuscia) e accorpando Formia e Gaeta (ex regno Borbonico), etc.

Insomma le regioni, allo stato attuale delle cose non rispecchiano la comunità bioregionale ma rappresentano solo un aggregato territoriale utile ad un sottogoverno. L’Italia dovrebbe ristrutturarsi amministrativamente partendo dalle identità locali bioregionali, molto simili come aggregazione agli attuali cantoni svizzeri, sia per dimensione che per numero di abitanti. Queste “bioregioni” molto spesso corrispondono alle cosiddette Province storiche. Porto l’esempio della srorica bioregione Tuscia, comprendente l’Agro Falisco (Civita Castellana), la Tuscia viterbese (Viterbo), la Tuscia romana (Civitavecchia ed area a nord di Roma) e l’Orvietano. Questa è geograficamente e geologicamente un’area omogenea che potrebbe tranquillamente essere integrata in un ente bioregionale (simbolo di una nuova aggregazione territoriale).

A questo punto le Regioni attuali potrebbero tutte essere dismesse, ricomponendo così l’Italia in nuove entità amministrative bioregionali decentrate e risparmiando miliardi di euro delle enormi spese e costi degli enti regionali (a tutti gli effetti mini-stati all’interno dello Stato). Invero quello che causa voragini ai conti dello Stato sono le regioni e non i Comuni e le Province. Ed è proprio attraverso la “statizzazione” delle Regioni che il federalismo (di matrice leghista) potrebbe fare gravi danni separando ancora di più gli Italiani tra loro e distruggendo l’Italia, già piccolissima di per sé.

Senza contare che le scelte della piccola e poco rilevante Italia in politica o commercio internazionale potrebbero essere ancor più ridotte, o addirittura contraddette o vanificate dalle scelte particolari delle singole Regioni. Tutte cose che puntualmente si sono verificate. Senza contare gli sprechi enormi (pensiamo solo ai deficit regionali nella sanità e nell’ambiente, o alle assurde rappresentanze a Roma o addirittura all’estero). Insomma, spese pazze, clientele, inefficienza per tutte le regioni italiane, e ancor più per quelle privilegiate come “Regioni a statuto speciale” (Sicilia, Val d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Sardegna…). Insomma abbiamo di fronte 2 possibili enti locali, il primo, l’attuale Regione, “utile” ma corrotto, anzi fonte di corruzione per l’intera vita politica e sociale. Il secondo, la Provincia, “inutile”, ma che non è fonte di corruzione, ma semmai un piccolo spreco, soprattutto in considerazione della mancanza di opportune e necessarie deleghe.

Che fare? Siamo sicuri che in un Paese molto piccolo come l’Italia, lo Stato, le Province bioregionali e i Comuni (o i Consorzi di di piccoli Comuni), non basterebbero?

Paolo D’Arpini
Rete Bioregionale Italiana

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Storia del vegetarismo a cominciare dai tempi Vedici sino ai nostri giorni…

Il termine “vegetariano” deriva dalla radice sanscrita Vag che significa gagliardo; tale radice si trova anche nel sostantivo della lingua latina Vigor, che significa vigore, salute e nell’aggettivo Vegetus che significa sano, pieno di vita.

Il termine Vegetarianesimo fu coniato nel 1847 in Inghilterra dalla prima Vegetarian Society, fondata da William Cowherd della Chiesa Cristiana della Bibbia e adottato poi nel 1857 in Germania ed in Francia nel 1875. Dal 1889 si parla di vegetarismo e dal 1920 di fruttarismo, mentre il Il temine vegan fu coniato da Donald Watron nel 1944 quando fondò a Londra la Vegan Society.

Il vegetarismo non è un compendio di norme alimentari intese a tutelare la salute; non è un movimento di nutrizionisti alternativi; non è l’ideologia rampante delle ultime generazioni e non è nemmeno la tendenza spontanea verso un romantico ritorno alla natura nel rispetto di tutti i viventi. Il vegetarismo (e nella sua più ampia definizione “vegetarianesimo”) è l’espressione più alta, profonda e matura dell’intelligenza positiva e della coscienza universale protesa verso il bene, la verità, la vita e l’evoluzione integrale dell’uomo in a armonia con tutti gli esseri. Nella sostanza è il ritorno al piano originale di Dio per il creato enunciato dai grandi mistici di ogni dottrina religiosa e filosofica.

Il vegetarismo, anche se si manifesta platealmente nelle ultime generazioni specialmente occidentali, affonda le sue radici nei lontani millenni della storia traendo il suo insegnamento dal pensiero dei più grandi illuminati della terra in una sorta di sincretismo universale facendo proprio il pensiero dei grandi filosofi, dei grandi iniziati, dei grandi mistici, letterati e scienziati di ogni tempo e paese base della morale e della spiritualità umana. Il vegetarismo fa suo l’anelito dell’uomo verso la liberazione integrale dai condizionamenti fisici, mentali e morali e lo rende libero e artefice del proprio destino, della propria salute fisica, del proprio equilibrio mentale, dello sviluppo della propria sfera emozionale e della propria elevazione spirituale. Fulcro fondamentale della visione vegetariana è il rifiuto della violenza, in empatica adesione al pensiero janista, al sentiero dell’amore enunciato da Cristo, alla legge della compassione indicato da Buddha, alla via della rettitudine raccomandato da Zoroastro e da Pitagora. La cultura della scienza e dell’etica vegetariana supera le barriere ideologiche, razziali, culturali, religiose, politiche per valorizzare le differenze formali, e sostanziali positive, per espandersi a raggi concentrici sempre più vasti dall’uomo ad ogni essere vivente.

Nella sua pratica attuazione il vegetarismo vuole dare all’individuo gli strumenti per essere artefice del proprio destino attraverso la consapevolezza delle proprie capacità di recuperare e conservare la propria salute fisica, di favorire il proprio equilibrio mentale e sviluppare la propria sfera emozionale e il proprio sviluppo spirituale attraverso stili di vita e abitudini alimentari conformi alla nostra natura di esseri pacifici e fruttariani: da ciò che mangiamo, dalla qualità dei nostri pensieri e dal nostro stato emotivo dipende il nostro benessere, la nostra felicità e l’armonico convivere.

Il superamento da ciò che genera disarmonia nel nostro essere, oltre a prevenire la malattia e ripristinare l’equilibrio energetico dell’individuo rafforzando le sue difese immunitarie, consente di sviluppare una coscienza giusta e compassionevole, una personalità serena, forte e positiva nei confronti della vita rendendo l’individuo parte attiva della sua stessa guarigione.

Il vegetarismo, quindi, supera la concezione meccanicistica, settoriale e sintomatologia della medicina convenzionale per intervenire sulle cause che determinano la malattia, secondo approcci terapeutici alternativi, naturali, di tipo olistico, ambientali e comportamentali.

Il vegetarismo dunque si propone di: dare all’individuo gli strumenti di difesa dalle malattie derivanti da alimentazione e stili di vita contrari alla nostra natura; favorire il rispetto della vita in tutte le sue manifestazioni; debellare la fame nel mondo e salvaguardare la natura; sensibilizzare la coscienza umana verso le necessità vitali di ogni essere vivente; abolire la violenza in senso lato mettendo in atto il principio “non ammazzare” e “non fare ad altri ciò che non vorresti ti fosse fatto”; opporsi ad ogni pratica di sfruttamento dell’uomo come dell’animale sviluppando una mentalità di pace, di condivisione, di non predominio.

Da una nuova cultura umana fondata sulla consapevolezza delle possibilità di autodeterminare la propria condizione fisica, psichica e morale e da una nuova sensibilità umana aperta alla condivisione e al rispetto dei più deboli è possibile porre le basi per la per un mondo libero dalle malattie, dalla violenza e dal dolore. Vivere secondo i principi etici del vegetarismo significa: – estendere i codici del diritto dall’uomo ad ogni essere in grado di soffrire;- valorizzare le differenze formali e sostanziali componenti la vita;- estendere i principi: non ammazzare e non fare agli altri quello che non vorresti per te stesso dall’uomo ad ogni essere senziente;- anteporre il biocentrismo alla visione antropocentrica;- responsabilizzare l’individuo delle proprie scelte che sono in grado di condizionare il destino collettivo e quindi non delegare altri a tutelare il proprio bene fisico, mentale e spirituale.

POPOLI VEGETARIANI
Per quanto concerne gli esempi pratici da stimare, si possono citare oltre agli Hunza del Kashmir, il popolo dei Vilcabamba dell’antico Perù, che seguiva una dieta spartana attorno alle 1200 calorie giornaliere e viveva a lungo sino all’età di 120-140 anni, godendo ottima salute; o gli indigeni del Monte Hagen nella Nuova Guinea, i quali si alimentano con cibi, germogli, canna da zucchero, banane, noci varie, verdure, cuore di palma, oltre alle patate cotte, introducendo, secondo studi 9,92 gr di proteine giornaliere, godono anch’essi ottima salute e compiono notevoli sforzi fisici; i Carani Guarani dell’America del Sud, i quali mangiano molta frutta masticando lentamente ogni boccone, in assoluto silenzio e vivono con gioia e letizia. E poi i russi del Caucaso, gli indiani del Toda (India) e quelli dello Yucatan del centro America. Questi popoli hanno in comune un’esistenza all’aria aperta, aria pura, un’intensa attività fisica in natura, sufficienti ore di sonno, un’alimentazione frugale povera in calorie, proteine e grassi con largo consumo di frutta e verdure crude e cibi integrali; non assumono farmaci e non beneficano di assistenza sanitaria, non soffrono stress particolari, sono lontani dai conflitti psichici tipici della civiltà moderna più economicamente ed industrialmente avanzate come quella occidentale e americana.

Franco Libero Manco

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“Fuori l’Italia dall’Unione Europea.. e non paghiamo il debito ai banchieri privati…”

“..fuori l’ Italia dalla Unione Europea e non paghiamo il debito!”

Così il comunista Marco Rizzo propone di rispondere alla Bce ed alle intimazioni con ricatto delle strutture politiche e finanziarie della cosiddetta Europa Unita. Aggiunge che, di fatto, il nostro debito (nelle mani di elite bancarie e finanziarie) è privato e non pubblico. Quindi uscendo dalla Ue e non pagandolo altro non si farebbe che restituire “il pacco” agli speculatori che tanto danno hanno fatto al popolo italiano.

Dato che gli stessi concetti, più o meno pubblicizzati, li abbiamo espressi da moltissimo tempo e che siamo (uso il plurale perché non sono il solo a pensarla così) contrari ad una Europa guidata da burocrati, banchieri e magnacci vari, ci associamo alla “autorevole” proposta. Sperando che non si cada nelle solite polemiche dell’antifascismo o comunismo che sia. Da troppo tempo il capitalismo selvaggio e la partitocrazia imperante hanno sfruttato fin troppo questa opportunità!

Vincenzo Mannello

vmannel@tin.it

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