Archivio di agosto 2011

Ciro Aurigemma, del comitato scientifico dell’A.V.I. : “La carne rossa fa davvero male!”

Se i vegetariani lo sostenevano da tempo, adesso c’e’ anche la conferma scientifica: la carne rossa fa davvero male.

Infatti il governo britannico ha annunciato i risultati di una ricerca compiuta dallo Scientific Advisory Committee on Nutrition che sicuramente non renderanno molto felici i carnivori convinti.

Un esauriente studio ha appena concluso che la carne rossa, cosi’ come i suoi derivati, se consumata in dosi maggiori ai 500gr. a settimana, non solo potrebbe potenzialmente aumentare le probabilita’ di contrarre il cancro, ma il rischio e’ cosi’ alto da spingere il governo ad emettere un comunicato ufficiale in proposito.

Il World Cancer Research Fund gia’ nel 2007 aveva detto che per ridurre drasticamente il rischio di tumore all’intestino, stomaco, ovaie, seno e vescica sarebbe stato opportuno, per quanto riguarda i bambini, evitare totalmente il consumo di ‘processed meat’ – ovvero insaccati, salsicce, carne in scatola e simili – mentre agli adulti veniva consigliato di non superare i 70gr. giornalieri.

La nuova ricerca invece include anche la carne rossa non trattata, confermando che questo tipo di alimento contiene un pigmento capace di danneggiare il DNA delle cellule del sistema digestivo. Fattori che hanno in tempi moderni peggiorato la situazione includerebbero l’impiego di conservanti nei derivati ed il fatto che alcuni allevatori scelgano di gonfiare le mucche di ormoni.

Sbruciacchiare la carne, cosi’ come gli altri cibi, invece causerebbe da sempre un ulteriore danno perche’ durante il processo si producono sostanze cancerogene.

Sara’ interessante vedere come l’industria della carne reagira’ alla notizia: fino ad oraMeatinfo, nonostante sia un punto di riferimento per le persone nel settore, non ha riportato niente in proposito.

La British Nutrition Foundation ha invece messo le mani davanti settimana scorsa dicendo che non c’erano prove sufficienti per garantire con certezza un legame tra il consumo di carne e il cancro o le malattie cardiovascolari; bisogna pero’ ricordare che, nonostante le apparenze, questa fondazione potrebbe avere troppi interessi in gioco per essere obiettiva visto che parzialmente sovvenzionata dal British Pig Executive e dal English Beef and Lamb Executive.

Ciro Aurigemma, psicologo
Membro del Comitato Scientifico
dell’Associazione Vegetariana Italiana
www.draurigemma.it

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Arte e vegetarismo… la dimensione armonica di Franco Libero Manco

Come nella pittura l’armonico accostamento tra più colori può produrre un’opera d’arte e nella musica l’armonia tra le note produrre una sinfonia, così l’armonia tra il nostro organismo e gli elementi che entrano a farne parte attraverso l’alimentazione sono in grado di produrre uno stato armonico tra salute, benessere e felicità nella persona.

Come in pittura è importante la qualità dei colori quanto la capacità artistica del giusto accostamento, così nella musica è necessario che le note siano prodotte dallo strumento adatto ed armonicamente accostate per produrre una sinfonia: allo stesso modo gli alimenti armonici con il nostro organismo sono quelli biologicamente compatibili con la nostra natura di esseri fruttariani. Alla stesso modo un’alimentazione inadatta per qualità e quantità di nutrienti è in grado di produrre disarmonia nell’organismo e quindi malattia.

L’alimentazione idonea alle esigenze biologiche del nostro organismo oltre a dare all’individuo buona salute corporea favorisce lucidità di pensiero, creativo, penetrante, positivo e di conseguenza all’armonia indotta tra corpo e mente, svilupperà la componente emotiva nell’individuo, la sua sfera sensibile, della quale ne beneficerà la sua stessa dimensione spirituale e favorirà l’elevazione e quindi alla realizzazione integrale dell’essere umano.

E’ l’armonia tra i diversi componenti un organismo che dà alla vita la possibilità di manifestarsi. L’amore stesso si manifesta tra due o più soggetti tra in cui si stabilisce una simbiosi affettiva. Un edificio è stabile non solo se ha buone fondamenta ma se le strutture portanti sono solide, se gli impianti sono fatti ad opera d’arte e se i componenti strutturali sono conformi alla buona resistenza e all’estetica architettonica. Il bene è sinonimo di armonia, di sintonia, di equilibrio. Qualunque progetto può giungere a compimento solo se il suo programma si esprime in modo armonico.

L’armonia regna sovrana nell’universo. Né gli esseri unicellulari né le galassia potrebbero esistere senza l’equilibrio armonico tra le masse che compongono la materia, tra le forze elettromagnetiche, tra l’energia. Anche un meccanismo, una macchina, risponde alle esigenze solo se tutti i suoi componenti funzionano armonicamente e in sintonia. La fusione armonica tra l’idrogeno e l’ossigeno genera l’acqua. L’equilibrio tra i 4 componenti fondamentali il pianeta (acqua, terra, aria e fuoco) consente alla vita di manifestarsi sul pianeta. La prevalenza dell’uomo sugli altri creerebbe il caos.

L’organismo umano per svilupparsi ed assolvere alle sue funzioni ha bisogno di nutrirsi di zuccheri, grassi, proteine, minerali, vitamine e acqua. La salute dell’individuo, il suo benessere e quindi la sua felicità è assicurata solo se le sostanze che entrano a far parte del suo organismo tramite la dieta sono tra loro ottimali, cioè in proporzione armonica tra loro, diversamente se c’è carenza o sovralimentazione viene ad instaurarsi la malattia che può portare alla sofferenza e anche alla morte. Ogni organismo vivente, dal filo d’erba alla balena è una stupefacente ed armonica opera d’arte. Per contro la mancanza di armonia tra le parti genera tensione, conflitto, violenza, sofferenza, distruzione.

I sistemi che alimentano e vivificano l’organismo (linfatico, sanguigno, ormonale, enzimatico, neurologico…) funzionano solo se sono armonici ed in sintonia tra loro. Uno stato funziona solo se i suoi sistemi politici, economici, amministrativi, legislativi ecc. non solo sono in sintonia tra l’oro ma singolarmente armonici all’interno di se stessi. Allo stesso modo una coppia, una famiglia vive bene solo se i suoi singoli componenti sono in sintonia tra loro; ma affinché ci sia intesa tra i componenti è necessario che l’individuo sia in se stesso, individualmente, personalmente armonico.

E affinché l’individuo sia armonico con se stesso è necessario che i componenti fondamentali dell’entità umana (corpo, mente, coscienza e spirito) siano non solo in sintonia tra loro ma abbiano lo stesso livello evolutivo.

Franco Libero Manco

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Vetralla (Vt) ed il garage aristocratico – In atto la trasformazione di una torre medioevale in rimessa per auto di lusso…

Si prepara uno scempio a Vetralla, Italia. Un altro scempio nella Tuscia.

“C’è qualcosa di immorale
nel non voler soffrire per la perdita della bellezza,
per la Patria rotolante
verso chi sa quale sordido inferno…”
(Guido Ceronetti)

Gran parte del territorio Viterbese è stato trasformato in una enorme periferia. I Centri storici non hanno più l’impatto paesaggistico che avevano durante gli anni ’60 e Vetralla purtroppo non è stata risparmiata da questo vandalismo.

È di questi giorni la scoperta di un lavoro di ristrutturazione eseguito su una torre del 1200 (la Torre del Capitano del Popolo, la più antica, la più importante per il popolo vetrallese, unica rimasta a svettare lungo la via Cassia al centro del paese) che ospita la Casa Museo, donata quattro anni fa da Enrico Guidoni al Comune di Vetralla. Tale lavoro eseguito con i regolari permessi dell’Ufficio Tecnico del Comune e con il parere favorevole della Soprintendenzadi competenza consiste nella trasformazione del prospetto a piano terra con l’asportazione di un portale in peperino (non medievale, ma dignitoso e lì da circa un secolo) e relativo allargamento dell’area interna per uso garage.

La cultura dell’auto nei nostri centri storici oramai è imperante. Si dismettono le attività commerciali e artigianali e si riusano gli spazi come autorimesse. Poi ci si lamenta che i centri storici si svuotano. Un’amministrazione oculata, in una città di antiche origini medievali utilizzerebbe questi locali per incentivare attività artigianali e culturali, aprirebbe musei o gallerie d’arte, al contrario nella Tuscia si incentivano le nuove periferie ed icentri commerciali.

È un vero è proprio assalto ai beni culturali d’Italia e Vetralla, insieme a molti centri del viterbese,ricca di antichità e cultura, non è da meno.

Le amministrazioni comunali, eccetto rare eccezioni, non cambiano, non prendono esempio da chi ha deciso di invertire la rotta a vantaggio della preservazione dei nostri monumenti storici e della loro valorizzazione. Soprattutto qui, nel viterbese e quindi anche a Vetralla, i nostri governanti sfilano fieri dietro alla statua di un santo o di una Madonna per raccogliere consensi e sorrisi ipocriti della gente; poveretti non sanno cosa sia la cultura…

Che cosa è la Torre del Capitano del Popolo

È il più imponente monumento di questo tipo individuato nella parte più antica del centro storico; costruita nel secolo XIII, presenta pareti in tufo di oltre un metro di spessore e, nonostante sia stata nel tempo notevolmente abbassata, domina un vasto territorio, dai Cimini all’Argentario. Inglobata nel ‘600 nelle strutture del palazzo appartenente poi a Pietro Zelli (Catasto Gregoriano del 1819), la Torre è stata ridotta in altezza e coperta a botte.

Trasformata in piccola abitazione, ha ricevuto l’assetto definitivo tra ‘800 e ‘900. L’edificio è stato poi modificato e acquistato privatamente nel 1995, nel quadro del programma del Museo della Città e del Territorio, sistemato e destinato (2002) ad ospitare la prima Casa Museo della Tuscia al fine di preservarne l’autenticità storica e monumentale e di dotare la città di Vetralla anche di un museo della casa contadina e popolare tradizionale.

Dal 19 marzo 2005 è stata trasformata in Casa-Museo per la sua apertura il FAI l’ha inserita nell’itinerario dei beni nazionali da visistare (ma il Comune di Vetralla non se ne è mai accorto)

Come sezione distaccata del Museo, la casa è stata arredata con oggetti in parte donati dai cittadini di Vetralla (il nucleo principale da Adeodata e Maddalena Ciucci), in parte acquistati appositamente per completarne, per quanto possibile, la rappresentatività storica e antropologica.
- ingresso – L’ambiente, occupato dalla scala (di restauro), è delimitato dalla torre (da notare la muratura esterna originale in grossi blocchi di tufo); di fronte il gabinetto, letteralmente scavato (sec. XVII) nello spessore murario (porta originale, interno ricostruito).
- stanza inferiore – Si sono mantenute in vista l’importante superficie muraria medievale, rifinita con le stilature originali (sec. XIII) e la finestrina ad arco tardomedievale (sopra la finestra). L’ambiente comprende a sinistra la madia con gli attrezzi legati alla produzione del pane (macina e mortai in peperino) e il camino; di fronte un piccolo torchio da vino; sulla destra stoviglie di diversi materiali (dominante la ceramica vetrallese) con l’originale lavatoio, lo ziro per il bucato e l’orcio per l’olio.
- stanza superiore – Nell’ambiente sono da notare soprattutto le due aperture quadrangolari laterali (le feritoie originali) all’altezza dell’imposta della volta che le aveva in parte obliterate. È ricostruita una essenziale camera da letto, con vetrine dedicate alla illuminazione, all’abbigliamento e alla religione popolare; a sinistra della finestra, strumenti di lavoro e prodotti della coltivazione della canapa. Nelle cornici merletti, capi di abbigliamento, un arazzo di inizio ‘900.
- magazzino – Accoglie oggetti e materiali utili per il completamento delle collezioni, la rotazione espositiva e i restauri.
- terrazza – Una ripida scala ricavata nello spessore della muratura conduce alla terrazza da cui si gode un estesissimo panorama.

Ne 2007 anno della morte di Enrico Guidoni è stata donata al Comune di Vetralla.

Non c’è mai stato un interessamento da parte delle Amministrazioni Comunali, una proposta per far sì che venisse utilizzato come bene turistico-architettonico. Non è mai stata considerata una manutenzione ordinaria. Non è mai venuta una proposta di co-gestione all’insegna della conoscenza e della valorizzazione.

Vi prego di diffondere, di far sapere.

Grazie di cuore, come sempre, da Antonello Ricci

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Spilamberto (Modena) – Rapporto fra cittadini ed Istituzioni, senza burocrazia, senza pretenziosità, in piena trasparenza…. sul tema della pubblicità cartacea nella buca delle lettere

Ante Scriptum
Occorre umanizzare e rendere semplici i rapporti fra cittadini ed istituzioni. Soprattutto serve collaborazione e trasparenza in modo che le critiche ed i consigli rivolti dai cittadini ai loro amministratori possano avere un seguito e trovare orecchie attente e menti disponibili a migliorare le situazioni denunciate. Solo in questo modo si può sperare che i rapporti sociali possano progredire e che la comunità trovi quelle forme democratiche dirette adatte al buon funzionamento della società. Questa che segue è una lettera semplice semplice di una cittadina che interloquisce con l’amministrazione pubblica per cercare di migliorare le cose… Non solo è semplice nello stile ma anche nell’approccio in modo da non stabilire “distanza burocratica” fra le parti. La missiva è stata indirizzata all’assessore all’ambiente, Daniele Stefani, del Comune di Spilamberto (Modena) dalla cittadina Caterina Regazzi, in data 17 agosto 2011, e contiene segnalazioni e suggerimenti per risolvere alcuni problemi relativi ai “rifiuti”.
(Paolo D’Arpini)

All’assessore per l’Ambiente, Daniele Stefani, Comune di Spilamberto (Modena) da Caterina Regazzi

Caro Daniele, ti scrivo sperando di avere risposta.
Come comune cittadina, ed in questo caso il mio paese è Spilamberto, vorrei porre alla tua attenzione, in quanto assessore all’ambiente, questo mio pensiero.

Sono stata presente ad un consiglio comunale, tempo fa in cui si parlava del passaggio dalla TARSU alla TIA in cui spiegavi che alcune famiglie avranno un aumento ed altre una diminuzione dell’importo da pagare, ma che nel complesso ci sarà un aumento globale ANCHE perché c’è stato un aumento da un anno all’altro, del quantitativo dei rifiuti.

Non so se qualcuno ha fatto un ipotesi sul motivo di questo aumento, che, dati i tempi che corrono, pare alquanto strano. Io avrei una spiegazione da suggerire: una delle cause di questo aumento, secondo me, è la diffusione sempre più massiccia della distribuzione della pubblicità cartacea nelle buchette della posta. Non c’è giorno in cui non vi si trovino uno o più depliant di supermercati, negozi, venditori, ecc. che vanno in fretta a riempire il sacco della raccolta differenziata della carta. Per il resto, qualche quotidiano (raramente, ci sono i giornali on line) e qualche scatola.

Mi chiedo anche se, come chi espone la pubblicità per le strade o nei luoghi pubblici, questi signori paghino una qualche tassa (non che mi piacciano le tasse, per carità), In più mi chiedo perché devono essere i cittadini che questa pubblicità la subiscono (devo ricordarmi di mettere un avviso sulla mia buchetta dove dichiaro di non volere nessun tipo di pubblicità, ma non vedo perché non devono essere i distributori a chiedermi invece, se la voglio) a pagarne lo smaltimento.

Sarà che in tempi di crisi, la concorrenza si fa più “spietata”, e sarà che la pubblicità è l’anima del commercio, ma io noto un aumento esagerato di questo tipo di attività, che per me comporta soltanto un dispendio di risorse assurdo, sia per la produzione che per lo smaltimento.

Non c’è modo di arginare questo fenomeno? A qualcuno forse piace passare il proprio tempo facendo i confronti fra i prezzi dell’uno e quelli dell’altro, e forse ci sono famiglie che hanno bisogno di fare questi confronti per arrivare a fine mese, ma siamo sicuri che di quei prodotti che vengono reclamizzati abbiamo proprio bisogno?

Mi piacerebbe, ma so che è impossibile, che nel nostro comune , non si potesse distribuire la pubblicità cartacea, se non desiderata.

Ti saluto e ti auguro un buonissimo lavoro.

Tua concittadina, Caterina Regazzi

Spilamberto, li 17 agosto 2011

…………….

Risposta dell’Assessore Daniele Stefani ricevuta in data odierna:

Ciao cara Caterina,

rispondo volentieri alla tua mail!!

Mi scuso però perchè non ho risposto alla tua richiesta di luglio sui cestini durante le varie feste. E’ un tema molto delicato che stiamo cercando di affrontare con i commercianti per fare dei passi avanti sia sulla partecipazione ai costi per il recupero dei rifiuti sia per differenziare i rifiuti durante le varie iniziative. Ti assicuro che non è assolutamente una cosa semplice parlare di questi temi in un periodo di crisi….

Torniamo alla tua mail di ieri: ti confermo che complessivamente pagheremo nel 2011 una cifra superiore di TIA rispetto a quello che abbiamo pagato di TARSU nel corso del 2010. Le motivazioni di questo aumento, che non è dovuto ad aumento del costo del servizio da parte di Hera, sono legate a 2 ragioni di fondo.

Il primo, come tu ricordi nella mail, è l’aumento della quantità di rifiuti complessivi prodotti nel 2010 rispetto al 2009. Siamo infatti passati da 6675 tonnellate del 2009 a 7543 del 2010. L’altro motivo dell’aumento è che dal 2011 iniziamo a pagare ad Hera l’investimento fatto per costruire la nuova isola ecologica e l’Isola che c’è.

Sulle ragioni dell’aumento dei rifiuti hanno pesato, probabilmente, le scelte di comuni a noi vicini di passare alla raccolta porta a porta con rimozione dei cassonetti stradali. Questo sistema di raccolta per alcune famiglie non è comodo e scelgono di caricarsi i rifiuti in macchina e scaricarli nel primo cassonetto che incontrano oltre i confini del loro comune.

Sulla pubblicità cartacea che invade le nostre cassette della posta ne abbiamo già ragionato anche in Consiglio Comunale. Mi sento però di affermare che, pur tenendo presente l’enorme quantità di carta inutile che riceviamo quasi ogni giorno, tenuto conto però che tra 2009 e 2010 non c’è stato un aumento così significativo di questa forma di pubblicità, escluderei che sia una delle ragioni dell’aumento della quantità di rifiuti prodotti nel 2010.

Il tema però è senz’altro interessante!! Da un approfondimento legislativo fatto nei mesi scorsi è emerso che, purtroppo, come Comune non abbiamo strumenti legali per limitare o vietare questa forma di pubblicità.

Abbiamo anche cercato di capire se qualche Comune in Italia si era mosso con iniziative di pressione o sensibilizzazione verso la rete commerciale per cercare di ridurre questo spreco di carta ma, ad oggi, non abbiamo trovato nulla.

Se riesci a trovare qualcosa su questo tema sarei molto interessato a saperne di più.

Resto in attesa di tue nuove e ti saluto.

Daniele

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Il Debito Pubblico e come le Banche si appropriano, attraverso gli interessi passivi, dei beni dello Stato

Domanda di una lettrice:

“Ma perché il debito aumenta? Perché lo Stato ha sempre bisogno di nuova moneta (carta) per pagare le cose dello Stato stesso (stipendi degli statali, ecc.) più gli interessi sul debito precedentemente contratto? E di quanto sono questi interessi (saranno quelli dei BOT, CCT, BPT…). E’ per questo che lo Stato fa sempre stampare nuova moneta dalle Banche? Ma non sarebbe lo stesso se se lo stampasse in proprio? Come si fa a stampare denaro (carta moneta) a fronte di nessun bene – valore posseduto? Immagino che la carta moneta sia stata inventata per non portarsi dietro chili di oro o d’argento, no? Come si può stampare denaro a fronte di nulla? Che valore ha questo denaro?”

Risposta di Giuseppe Turrisi:

“La domanda per quanto possa sembrare ingenua di fatto nasconde tutto il sistema perverso della dittatura del debito. Lo stato non ” fa stampare” cosi tanti soldi ma è costretto a farseli “prestare”. E poiché il guadagno (dei banchieri) sta proprio nella quantità… di denaro emesso.. più ne gira più ci sarà interesse in % da pagare… (per gli schiavi). Poi c’è tutta la filiera che sposta i pagamenti sempre più in avanti per generare altri interessi ma questa è un’altra storia…

Tutta la vita di uno stato (e della popolazione) è monetizzata al punto che qualsiasi cosa deve essere fatta si deve usare denaro per forza….. C’è tutta una scuola economica del “margine” e del “profitto per il profitto” che in un sistema a denaro-debito controllato non fa altro che generare interessi che determinano fallimenti a catena.

La pubblicità, per esempio, che per qualsiasi cosa c’è “mastercard” (detta carta di credito, in realtà carta di debito) fa parte della programmazione mentale del sistema debito! Per questo motivo (in questo sistema) qualunque denaro messo in circolazione non basterà mai (non solo la carta moneta anche il resto delle obbligazioni, etc.). Più denaro gira più ci sarà interesse che matura e più sarà impagabile (ricordiamo che l’interesse non è emesso) quindi si arriva al vero obiettivo ossia riscattare, espropriare confiscare (rubare) il patrimonio pubblico.
Più denaro hai fatto girare, più interesse sono maturati, più non potrai pagare…. più ti confisco.. …. (In Italia le ultime cose a cui diremo ciao in questi gironi sono ENEL, ENI, FINMECCANICA….).

La propaganda della rincorsa al PIL significa fomentare grosso mercato, grosse vendite ossia tanto denaro (per tanto interesse) ecco perché questo modello è folle e vorace…

E l’alternativa? la decrescita, la demonetizzazione della vita fino all’uso saggio e naturale e naturalmente il ritorno alla SOVRANITA’ MONETARIA dello Stato.

Nota Aggiunta

Come fare a togliere  dalla bocca del dobermann l’osso…. è qui che tutti ci dividiamo …in progetti, strategie, tattiche, negoziati. soluzioni..le più disparate quasi tutte valide anche se qualcuna solo di transizione, ecc.
Se c’era una soluzione facile non stavamo qui da oltre 600 anni sotto il sistema debito!

Ricordiamoci che dalla loro hanno una delle caratteristiche peggiori della natura umana che si chiama avidità  tradotta in legge socioeconomica in interesse e moneta debito, molto ma molto nasce dalla nostra cultura e conseguente comportamento sociale (antropocrazia).

A mio avviso (e credo di parlare anche per albamediterranea) bisogna agire su diversi fronti, a vari livelli e con diverse strategie su un progetto unico e a lunga gittata…  dove sicuramente si perderanno diverse battaglie…. ma poi si dovrà vincere la guerra finale…… La cultura, le idee, l’informazione, massiccia (per quello che sono le nostre forze) sono le idee che cambiano il mondo, non a caso controllano anche la più piccola radio (personalmente mi sono imposto di scrivere almeno un articolo ogni 10 giorni che tratti delle conseguenze da moneta debito e/o meccanismi ad esso connessi).

E poi  battaglie su tutti i fronti del sistema… (RICORDIAMOCI CHE NOI SIAMO ANCHE IL SISTEMA), scioperi fiscali, denunce e battaglie legali (come quelle di Auriti, di Orazio, di Pino) e poi proposte di legge, proposte referendararie, economie locali, decrescita, uso di cambiali, baratto… Soprattutto comunicazione massiccia sul ritorno dello Stato a battere moneta sovrana di proprietà dei cittadini.
Se cominciassimo a fargli vedere che si può (in parte) vivere anche senza soldi sarebbe già mezzo osso (tolto).  E poi azione sulle persone che ci circondano in maniera pesante…. rendendo che si sta parlando della loro libertà.

Auriti a un suo studente gli chiese: ora che hai capito cos’è la moneta debito sei un po’ incazzato? E lo studente: no ma che dite professore!!! Auriti: e allora io ti boccio! Sempre Auriti: “Il cretino è più pericoloso del criminale”. Il criminale almeno ha un obiettivo una strategia (che sarà sbagliata ma ha una logica) il cretino invece è imprevedibile e fa danno a tutti a se stesso alla comunità ecc. 

Chi non vuol capire lo stato di schiavitù che esercita la dittature del debito e da considerarsi Cretino….. (se dopo avergliela spiegata continua a fregarsene). Poi cosa si può fare? Tentare di cambiare i dirigenti politici ad ogni livello (nel senso di persone nuove) … a cominciare dagli amministratori comunali, spegnere la tv rendendo noto alle emittenti che la loro informazione non ci serve PIU’.

Alla fine dovranno in parte cedere e come dice il prof . Vitale si dovrà cominciare a Negoziare.

Tutto quello che ci hanno tolto non lo hanno fatto di colpo ma un centimetro al giorno, siamo noi che ci siamo svegliati tardi quando ci avevano tolto già tutto…
Ora riprendercelo di colpo potrebbe essere una soluzione ma ciò si chiama rivoluzione!!…

Oppure una strategia potrebbe essere di riprenderci di nuovo un centimetro al giorno la nostra dignità, il nostro valore, la nostra sovranità……
 
Giuseppe Turrisi
(Alba Mediterranea)

Bibliografia:
“IL GRANDE MUTUO” di NINO GALLONI
CRAC di Domenico De Simone)

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