Paolo D’Arpini: “Fermate la distruzione sistematica e deliberata del patrimonio ornitologico del Lazio con la scusa dei danni all’agricoltura..”
“E’ stato firmato dalla Presidente Polverini il decreto sulla pre – apertura della stagione venatoria”. Lo annuncia Angela Birindelli, Assessore alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali della Regione Lazio.
“Il decreto – continua Birindelli – consente l’esercizio venatorio da appostamento fisso o temporaneo nel territorio della Regione Lazio nei giorni 1 e 4 settembre 2011. Il carniere di ciascun cacciatore non può superare il limite giornaliero di cinque capi per ciascuna delle specie: cornacchia grigia, gazza, ghiandaia, merlo e tortora. Per le specie cacciabili durante i giorni di preapertura – conclude l’assessore – sono state considerate le comunicazioni ricevute dalle Province che, per le specie appartenenti alla famiglia dei corvidi (cornacchia grigia, gazza e ghiandaia), rilevano ingenti danni all’agricoltura prodotti dall’espansione numerica di tali specie soprattutto nel periodo pre – autunnale con colture ancora attive”
Notizie ornitologiche sulle specie dichiarate cacciabili:
Cornacchia grigia
Gli ambienti che frequenta la Cornacchia grigia variano molto purché disseminati di alberi, siepi e boschetti che vengono utilizzati come punti di osservazione, di riposo e di nidificazione. Specie monogama, con una covata annua. L’alimentazione molto varia (frutta, uova,carogne ecc.) ha reso questa specie ormai ubiquitaria.
Gazza
Accorta e guardinga, conduce vita gregaria quando è abbastanza numerosa. Si posa soprattutto sugli alberi, mentre sul terrene, ove ricerca il cibo, cammina e saltella agilmente con la coda tenuta spesso sollevata. La sua dieta comprende sia sostanze animali che vegetali: insetti (soprattutto coleotteri e loro larve, ortotteri, larve di lepidotteri), molluschi, lombrichi, zecche, lucertole e piccoli rettili, uova e nidiacei di uccelli, micromammiferi (toporagni, topi, arvicole), animali debilitati, carogne, resti alimentari e di macellazione, semi di varie essenze.
Ghiandaia
La sua dieta è composta da uova e nidiacei d’uccello, topi, grandi insetti e larve. Arricchisce la sua dieta anche con nutrimenti vegetali quali ghiande, noci, fichi, bacche e cereali. In inverno raccoglie ghiande e castagne e nasconde le sue provviste nella corteccia degli alberi, nei ceppi o nel suolo del sottobosco. Grazie alla conservazione delle provviste in certi luoghi di raccolta è in grado per tutto l’anno di mangiare il suo cibo preferito, le ghiande.
Merlo
Il merlo è onnivoro. Si ciba principalmente di bacche, piccoli invertebrati e legno. Il suo habitat naturale è il bosco, ma si adatta a vivere in numerosi ambienti (in pratica, ovunque vi siano le condizioni per nidificare) e non raramente lo si trova anche in aree urbane a contatto ravvicinato con l’uomo.
Tortora
Uccello granivoro (sorgo, miglio, ravizzone, finocchio, cardo bianco, etc.). I semi sono la sua dieta di base, ma poi si nutre anche di frutta, erbe, insetti e altri piccoli invertebrati.
Ed ora ditemi voi, dopo aver appreso le loro abitudini alimentari, quanti e quali danni alle colture possono arrecare questi uccelli da essere condati al massacro? In questa stagione non vi sono cereali in seme e tutto il resto del loro cibo è reperibile nei boschi e nei luogi abbandonati dall’agricoltura. Tra l’altro essendo la loro dieta -in buona parte- insettivora e basata su carogne, etc. possono solo aiutare l’agricoltura e la pulizia dei campi (si mangiano pure i topi e le talpe, che volete di più?) Inoltre alcune di queste specie (ad esempio il merlo e la tortora) vivono a contatto con l’uomo nelle aree urbane e sono utilissime a tenere pulite le strade dai rifiuti alimentari abbandonati, oltre ad abbellire le città e creare un senso di presenza naturale.
Chiedo pertanto alla presidente della Regione Lazio, Polverini, ed alla assessora Birindilli, di ritirare immediatamente il decreto sulla pre-apertura della stagione venatoria.
Paolo D’Arpini
Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT.