Antico bioregionalismo europeo – Soriano del Cimino: scoperta montagna sacra del neolitico…
Scrive Stefano Panzarasa: “…noi bioregionalisti europei, discendenti dei popoli nativi neolitici (per cultura e visione) dovremmo preferire modalità nostre per apprezzare e far apprezzare la “verità”. Perché farcela svelare da persone di altre culture e bioregioni del pianeta? Aggiungerei che dopo la strage della Norvegia chiunque ormai voglia parlare di Dio o anche semplicemente nominarlo, ci faccia prima una bella riflessione sopra e si informi su quelle che sono le vere radici culturali e spirituali europee… Spero che l’atto folle del norvegese che ha massacrato tanti ragazzi e e ragazze innocenti in nome di Dio ci faccia un pò riflettere… I crociati uccidevano in nome di Dio, il genocidio dei nativi americani (e non solo loro) è stato fatto in nome di Dio, le streghe europee (c’è chi dice milioni) sono state bruciate vive in nome di Dio, le guerre di religione si fanno in nome di Dio, c’è bisogno di continuare? La sola parola Dio ormai evoca solo morte ma d’altronde Dio è un’immagine creata dal patriarcato violento… A me ormai fa paura solo a sentirlo nominare e povero Gesù che per portando avanti i valori delle antiche culture europee (libertà, uguaglianza, amore, ecc., probabilmente come esseno era anche vegano), si andò ad impicciare in una storia tutta sballata…”
Ed ora ecco una notizia, riportata da un altro bioregionalista (Fomafomic) che parla di ritii del tardo neolitico, prima età del bronzo in Italia. A Soriano del Cimino (Viterbo) è stata scoperta una montagna sacra. I reperti risalgono al 1000 avanti Cristo. Gli archeologi: ‘Luogo di culto dei pagani’.
Una montagna sacra nel cuore dell’Etruria, dove, nell’età del bronzo, si offrivano voti agli dei pagani (o presumibilmente ad espressioni della Grande Dea) e si bruciavano oggetti sacri in loro onore. Hanno portato alla luce questo gli archeologi dell’università Sapienza di Roma e della soprintendenza ai Beni archeologici dell’Etruria meridionale sul monte Cimino, in provincia di Viterbo.
La scoperta, «una delle più importanti della protostoria del Lazio», con reperti risalenti al 1000 a.C, è stata illustrata oggi sul luogo del ritrovamento in località La faggeta, a Soriano nel Cimino. Sulla sommità del monte, a oltre mille metri di altezza, tra i faggi, negli ultimi tre anni l’equipe degli archeologi, coordinati dal professor Andrea Cardarelli, ha condotto gli scavi portando alla luce «una serie di stratificazioni di materiali derivanti da roghi cultuali».
Una «chiara evidenza votiva», secondo il docente della Sapienza, perchè, spiega, «le attività religiose del mille avanti Cristo passavano proprio attraverso il fuoco. Venivano bruciate offerte per gli dei: oggetti sacri, cibo, etc.».