Gino Bartali… signoraggio bancario, potere massonico, moneta debito, politica, industrie, comunicazione, magistratura, istruzione..? L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare!
«Spesso, l’esatto contrario di ciò che viene generalmente creduto è la verità».
(Jean de La Bruyere)
Ammesso che il potere massonico-bancario ci conceda di ritornare alla sovranità monetaria, purtroppo non basta, in quanto tutto il sistema è realizzato in funzione della moneta debito.
Politica, industrie, comunicazione, magistratura, istruzione, comportamento del popolo, ecc.
Cambiare solo la tipologia di emissione monetaria e come se ad una vecchia automobile nata con il sistema del motore DISEL (ed il motore sicuramente è la parte più importante) volessimo di colpo cambiare solo il motore con uno di tipo elettrico. Sarebbe una accozzaglia difficile da far funzionare.
Tutto il sistema infatti andrebbe in contrasto e si romperebbe subito; tutto ciò poi sarebbe additato dagli economisti ufficiali (pagati dai massoni-banchieri) come la dimostrazione che il sistema “moneta-credito” non funziona e non funzionerà mai. “Loro” per creare questo sistema (debito) ci hanno messo anni, lavorando su molti fronti e ad ogni livello (corruzione di politici, compera di catene di informazione, ingerenze dirette, servizi, segreti, università, massoneria, per non citare tanti casuali sospetti suicidi) La loro strategia non è stata solo l’esproprio (e quindi la proprietà) della “emissione monetaria”, ma aver creato tutto un sistema al loro servizio, non dimentichiamolo o saremo perdenti. In oltre, ci hanno trasformato da contadini, ad operai e poi impiegati, ci hanno plagiato costruendoci l’idea che siamo “consumatori” e non persone. Ci hanno dato orari da rispettare, ci hanno educato alle file, ci hanno resi sudditi, ci hanno educato alla tolleranza e alla pazienza.
Ci hanno imposto di produrre perché “il lavoro da la dignità” (non importa cosa si produca, armi, immondizia, vaccini killer, imballaggi inutili ecc). Ci hanno plaggiato con il concetto di competitività (ma i loro figli sono tutti raccomandati), ci hanno programmato fin da quando stavamo nel grembo di nostra madre alla “rassegnazione, alla vergogna, alla colpa di essere debitore per principio ” (debito di cittadinanza). Hanno formato oltre tre generazioni di manager che puntassero solo al profitto ed il “margine” AD OGNI COSTO. La pubblicità e la televisione ci “lavano il cervello” e ci “rinforzano” (Hunter – Schein -Hubbard – Pavlovich Beria) ogni giorno l’idea che siamo consumatori e dobbiamo tirare la cinghia, ma che in fondo ogni estate bisogna andare al mare e che quest’anno si muoveranno ben 2 milioni di vacanzieri e ci saranno 37°C all’ombra(e tu miserabile fatti un finanziamento no!!!). L’idea che per avere una dignità bisogna “uniformarsi alla massa” e che per ogni cosa bisogna usare il denaro e solo il “loro” denaro (euro); che bisogna usare la carta di credito perché diversamente non sei nessuno; che tutto si debba pagare nonostante sia già stato pagato dai nostri padri, insomma che per vivere bisogna implorare la grazia ai banchieri e al loro esercito (politica-industria-comunicazione).
Ci hanno riempito la testa, che le privatizzazioni o “liberalizzazioni” sono la soluzione, quando invece nascondono l’esproprio ufficiale di patrimonio (pubblico e privato) con il meccanismo dell’interesse (l’appropriazione del denaro all’atto dell’emissione). Agli incontri che si fanno spesso esce fuori “ma cosa dobbiamo fare?” e non si comprende che un meccanismo della ruota e proprio “il nostro comportamento indotto” che alimenta il sistema debito. Basterebbe lavorare bene sui comportamenti per far inceppare non poco il sistema, ma purtroppo non ci crediamo.
L’azione quindi sarà dura (e quindi noi abbiamo già cominciato a giocare), fare gruppi di pressione ad ogni livello culturale per generare disegni di legge atti a riportare il sistema alla dimensione umana (cominciando come priorità assoluta dal ritorno della sovranità monetaria al legittimo proprietario, il popolo) ma poi creando nuova cultura umana ed una economia per l’uomo e non un uomo per l’economia (antropocrazia N.Bellia), creando nuovi modelli educativi e comunicativi, che cambino il sistema nelle sue diverse esplicazioni. Una nuova classe politica, una nuova classe di magistrati e giudici che antepongano la dignità umana prima di ogni cosa e interesse. Una nuova classe di professori ed educatori che sono quelli più responsabili nella creazione di idee e di cultura, una nuova classe di imprenditori che miri più alla funzione sociale dell’impresa che non al “margine per il margine” una nuova macchina statale che non sia più al servizio del sistema debito ma che riporti il sistema al servizio dell’uomo.
Un nuovo tipo di comunicazione libero (ed internet ci sta dando una grande mano finche sarà libero). Una cultura della fruizione e non del consumo per il consumo. Una nuova cultura del territorio come espressione e proprietà della comunità che ci vive, una nuova cultura di riduzione dei consumi, una cultura di consumo critico e di qualità, la cultura dello scambio, il kilometro zero, l’autonomia energetica delle isole (modello delle smart greed), energia pulita (idrogeno verde, solare piccolo e diffuso ecc). Tutto questo sembra una utopia, ma è il grande cambiamento che avverrà inevitabilmente a partire dal 2012 anno di cambiamenti epocali. Poiché il sistema debito sta implodendo e divorando se stesso, non ci sarà modo che rimanga in piedi se non a costo di battaglie armate di crumiri e civili. Probabilmente se la “conoscenza del problema” (emissione monetaria) nei suoi veri termini si diffonderà con i ritmi giusti e la popolazione finalmente comprenderà che questa è la causa del 70% dei problemi che hanno, presto ci saranno rivoluzioni. Anche gli “automi programmati” (la grande maggioranza della popolazione programmata a subire lavorare e rassegnarsi) si sveglierà e comincerà a tirare le somme. Sarà nostra bravura trovare i punti deboli e le pieghe dove inserirsi e operare politicamente.
Se poi la magistratura fosse meno serva del sistema, si potrebbe già fare molto, ma purtroppo anche su di loro si dovrà fare un lungo lavoro di rieducazione morale, etica e civile e di missione monetaria. Le formiche si stanno cominciando ad incazzare, ansi sono già incazzate.
Giuseppe Turrisi