Dieta vegetariana e sue conseguenze nel comportamento umano
I precursori di molti neurotrasmettitori cerebrali, che controllano l’attività nervosa e mentale, provengono da aminoacidi essenziali; la dieta vegetariana influenza le modifiche apportate dai neurotrasmettitori allo stesso modo di come errori dietetici producono conseguenze negative sugli equilibri cerebrali e contribuiscono all’insorgenza di disturbi comportamentali, come confermano gli studi della più recente ricerca biomedica effettuati dal dr. Giuseppe Jerace il quale dice che il nostro comportamento sarebbe significativamente influenzato dal tipo e dalla qualità della nutrizione e che una dieta vegetariana favorirebbe forme comportamentali più armonicamente socializzanti come risultato di un migliore equilibrio degli aminoacidi e delle vitamine apportate dal regime vegetariano.
La malattia viene a generarsi a causa di intossicazione dell’organismo, avvelenamento progressivo che diviene cronico. Quando le tossine accumulate superano le capacità dell’organismo di smaltirle e neutralizzare i loro effetti negativi, la parte geneticamente più debole viene colpita e insorge la malattia: uno stato di intossicazione cronica che avvelena non solo il corpo ma compromette anche i suoi organi e le sue funzioni vitali. Se si ingerisce della droga, fumo, caffè, alimenti denaturati o incompatibili con la natura umana ecc. viene ad instaurarsi una sorta di intossicazione organica che si ripercuote non solo sul piano fisico ma mentale: i pensieri diventano labili. Il cervello, se nutrito con sangue impuro genera idee pericolose.
Le proteine causano aumento di cortisolo nel sangue con conseguente calo della memoria. Il celebre studioso Tennis J. Selkoe a tal proposito afferma: “Quando nell’encefalo si accumulano quantità eccessive di proteina amiloide, può insorgere la malattia di Alzheimer..In regime ipoproteico la situazione migliora”.
La mente ed il pensiero hanno un enorme effetto sulla chimica del corpo e sul funzionamento degli organi e delle ghiandole fino ad alterare la struttura chimica. I pensieri hanno effetti positivi o negativi sul DNA e possono far ammalare o guarire. In un esperimento fu posto del DNA in un contenitore, questo cambiava forma a seconda dei pensieri e delle emozioni del donatore.
Un professore della Harvard University ha dimostrato l’effettivo potere terapeutico del placebo. Un esperimento fatto su pazienti positivi all’HIV rivelò che la resistenza ai virus e ai batteri era 300 volte superiore nei pazienti che sperimentavano sentimenti di amore, gratitudine e apprezzamento. L’acqua risulta strutturalmente cambiata dall’azione del pensiero; anche le piante reagiscono in modo positivo o negativo all’azione della mente.
Il glucosio è carburante essenziale per il nostro cervello che ne consuma circa 200 gr al giorno per dare l’energia necessaria alla circa 200 miliardi di cellule cui è formato. Questo combustibile è ricavato solo, ed esclusivamente dagli alimenti di origine vegetale (eccetto per il latte). Tra i più importanti neurotrasmettitori che agiscono sulla cellula nervosa vi è il triptofano, la dopamina, la serotonina e altri. Il triptofano, per mezzo di un enzima si converte in serotonina. Il triptofano si trova non solo nei semi in genere e nei legumi in particolare ma anche nella verdura e nella frutta.
Assumendo questi alimenti il neurotrasmettitore serotonina favorisce il sonno, il superamento degli stati d’ansia e depressione ecc. Questo è stato confermato dal dr. Pier Luigi Rossi, medico specialista in scienza dell’alimentazione, primario di Unità Operativa di medicina e terapia di base: “Il triptofano la cui presenza nel cervello è legata al tipo di dieta seguita, genera la serotonina, il neurotrasmettitore della gioia, della serenità del gioco. Gli alimenti vegetali, essendo ricchi di amido e fibra, influenzano la concentrazione di triptofano nel cervello aumentandone la disponibilità ad essere trasformato in serotonina. Mentre un pasto proteico di origine animale riduce la presenza di triptofano nel cervello perché con il triptofano, presente negli alimenti di origine animale, aumentano nel contempo altri due aminoacidi, la leucina e la tirosina, in misura maggiore rispetto al triptofano il quale giunge nel cervello in dose più basse provocando una diminuzione della serotonina”. Per contro i vegetali per il loro alto contenuto di amidi e fibra favoriscono la concentrazione di triptofano nel cervello consentendone la trasformazione in serotonina, neurotrasmettitore che favorisce uno stato di calma, di serenità, di socievolezza.
Uno studio pubblicato sulla rivista “La clinica dietologica” ha messo in evidenza la relazione esistente tra adrenalina e noradrenalina (sostanze predisponenti l’aggressività) e un’alimentazione ricca di proteine. La carne, i formaggi ed i legumi ricchi di fenilalanina e tirosina, aminoacidi precursori di due principi ormonali, sono tra i maggiori imputati. Anche un eccesso di zuccheri e di colesterolo nel sangue sono stati ritenuti predisponenti la lite e la violenza.
Seneca faceva notare che tra i mangiatori di carne si trovano i tiranni, gli organizzatori di eccidi, di faide e di guerre fratricide, i mandanti di assassinii, gli schiavisti, mentre coloro che si nutrono dei frutti della terra sono caratterizzati da comportamenti miti e socievoli. Già gli antichi Sufi sostenevano che l’uomo è ciò che mangia ed in base a questo è ciò che pensa, concetto ripreso da Giovenale “Mens sana in corpore sano”, cioè la mente non può essere sana se il corpo è inquinato, ribadito poi dal filosofo Feuerbach e nel 1728 dal dr. Bartolomeo Beccari. Questo aspetto è confermato anche oggi scientificamente dalla biochimica dei neurotrasmettitori che spiega le radici alimentari dell’aggressività umana.
I vegetali inducono il ritmo di base “alfa” che caratterizza un cervello cosciente e vigile accompagnato da un senso di benessere generale analogo allo stato di meditazione che permette all’individuo di entrare in contatto con le realtà più profonde della sua vera natura favorendo immaginazione e creatività. Inoltre, sotto l’aspetto bio-energetico l’alimentazione carnea abbassa le frequenze energetiche dei chakra, l’energia diventa più densa e scorre più lentamente, le persone tendono ad essere più aggressive e tese, perché vengono sollecitati i chakra istintuali. L’alimentazione vegetariana invece consente la depurazione dell’organismo che si ripercuote sui chakra che alimentano l’aspetto mentale e spirituale: l’energia della persona diventa più armonica ed equilibrata, aumenta la vibrazione complessiva e ci si avvicina al piano delle percezioni superiori.
Ogni aminoacido dei circuiti cerebrali viene sintetizzato nel cervello a partire da un aminoacido precursore. E’ possibile aumentare o diminuire certe funzioni cerebrali, introducendo con la dieta certi aminoacidi in misura maggiore o minore degli altri. Molto importante è l’aceticolina, da cui dipenderebbero lucidità di pensiero e memoria il cui precursore, la colina, si trova nel lievito di birra, nei legumi, specie nella soia, nel germe di grano e in tutti i semi oleosi.
Franco Libero Manco