Valsusa, Chiomonte: Presidio No Tav sgomberato con la forza

Due giorni fa, nottetempo, hanno sgombrato il presidio notav di Chiomonte, sparando lacrimogeni a tutto spiano. Le notizie sono ancora frammentarie, ma i media raccontano un mucchio di balle!

Nella notte hanno attaccato e sgomberato con lacrimogeni il presidio di Chiomonte, sono passati con le ruspe sulle auto parcheggiate. L’autostrada è stata chiusa dalle forze del disordine. Tutta la zona è in stato d’assedio. I miei figli sono riusciti a scappare in mezzo ai boschi abbandonando tutto, tenda e cose personali.un abbracciomario FERMATEVI !Un appello alle istituzioni e alla politica – Mario, 26 giugno 2011

I referendum del 12 e 13 giugno hanno cambiato lo scenario politico ponendoal centro dell’attenzione pubblica i beni comuni e il bene comune. Difronte a noi – ai milioni di donne e uomini che hanno contribuito al
successo referendario – sta ora l’obiettivo di costruire una agendapolitica in grado di mettere in campo un nuovo progetto di società, di sviluppo e di partecipazione democratica.Di questa prospettiva c’è oggi un banco di prova non eludibile: lo scontro tra istituzioni e popolazione locale sull’inizio dei lavori di costruzione,in Val Susa, di un cunicolo esplorativo in funzione preparatoria del tunneldi 54 km per la progettata linea ferroviaria ad alta capacità Torino-Lione.

Per superare la situazione di stallo determinata da tale scontro siprospetta un intervento di polizia (o addirittura militare) che rimuova leresistenze in atto. Sarebbe una soluzione sbagliata e controproducente.
Ci possono essere opinioni diverse sulla necessità di potenziare iltra-sporto ferroviario nell’area e sulle relative modalità ma una cosa ècerta. La costruzione della linea ad alta capacità Torino-Lione (e delle
opere ad essa funzionali) non è una questione (solo) locale e l’opposizionedelle popolazioni interessate non è un semplice problema di ordinepubblico. Si tratta, al contrario, di questioni fondamentali che riguardano
il nostro modello di sviluppo e la partecipazione democratica ai processidecisionali.Per questo, unendoci ai diversi appelli che si moltiplicano nel Paese,chiediamo alla politica e alle istituzioni un gesto di razionalità: si
sospenda l’inizio dei lavori e si apra un ampio confronto nazionale (sino ad oggi eluso) su opportunità, praticabilità e costi dell’opera e sulle eventuali alternative.

In un momento di grave crisi economica e di rinnovata attenzione ai beni comuni riesaminare senza preconcettidecisioni assunte venti anni fa è segno non di debolezza ma diresponsabilità e di intelligenza politica.

Paolo Beni, Marcello Cini, Luigi Ciotti, Beppe Giulietti, Maurizio Landini, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Luca Mercalli, Giovanni Palombarini, Valentino Parlato, Livio Pepino, Carlo Petrini, Rita Sanlorenzo, Giuseppe Sergi, Alex Zanotelli

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