Savino Frigiola, altraeconomia e informazione sottotraccia per la sovranità monetaria
Solo ora ci si rende conto di quanto si è riusciti ad incidere a livello nazionale, in termini di informazione e formazione nel campo economico e monetario mediante l’attività, spesso quasi in sordina, svoltasi in tutti questi lunghissimi anni.
Come sempre accade quando i tempi sono maturi, cadono anche le pere, si sono verificati alcuni eventi imprevisti e assolutamente significativi, inimagginabili solo sino qualche mese fa: l’On. Di Pietro ha presentata al nostro Ministro dell’economia una interrogazione parlamentare centrallizata sulla enunciazione di G. Auriti inerente al “valore convenzionale della moneta”, chiedendo tra l’altro di chiarire a chi appartenga la proprietà dell’Euro al momento della sua emissione; pochi giorni dopo analoga interrogazione, sempre imperniata sulle enunciazioni di Auriti, viene avanzata alla Comunità Europea dall’On. Borghezio, il 15 di maggio scorso appare sul Sole 24 Ore un articolo di Fabrizio Galimberti, dal titolo così concepito: “Uscire dalla crisi – stampare moneta è ammissibile, senza però perderne il controllo” (come sempre avviene, come è sempre avvenuto e come sempre deve essere fatto, quando l’emissione monetaria è limitata e finalizzata al pagamento di opere e servizi di pubblica utilità).
Altro importante ed illuminante articolo di Marino Badiale e Fabrizio Tringalii http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=39218 analizza impietosamente ma con riferimenti precisi e documentati, l’attuale nostra situazione economica e monetaria inquadrata nell’ambito europeo
mettendo in evidenza la latitanza delle forze politiche e sindacali sulle attuazioni in corso e la conseguente distruzione dello stato sociale.
Questi fatti solo apparentemente scollegati fra loro, si sono verificati pochi giorni, prima e dopo, della manifestazione romana del 16 giugno, che ha visto sfilare il corteo da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, proprio per denunciare l’insieme e le conseguenze di queste malefatte.
Questa manifestazione pur frettolosamente organizzata ha conseguito due risultati importantissimi: ha registrato (ed è la prima volta che si verifica) la convergenza e la partecipazione spontanea di numerosissime associazioni culturali, comitati di varia natura, editori, case editrici, associazioni a difesa dei consumatori, associazioni antiusura, antirachet ed antiequitalia, tutte direttamente o indirettamente interessate ad eliminare i gravi disagi economici e monetari, tutte accumunate dalla condivisione e dalla volontà di voler bloccare l’aggravarsi della crisi mediante il ritorno da parte dello Stato all’emissione monetaria diretta, come si è saputo validamente effettuare per oltre cento anni, a sostegno dello sviluppo e dell’occupazione e per bloccare la fabbrica del debito la cui crescita sta scardinando la nostra economia.
L’altro importante risultato è quello di aver concluso a tutti gli effetti la fase culturale della ricerca e degli studi inerenti alla grossa questione monetaria, intrapresa dal “Centro Studi Politici e Costituzionali” fondato e diretto da Giacinto Auriti presso l’Università di Roma.
Sulle perverse risultanze scaturite dalla spregiudicata e disinvolta gestione monetaria, ad opera dei banchieri privati, ormai si è compreso tutto ciò che si doveva comprendere.
Ciò significa che non è più necessario dedicare tempo ed energie per continuare a dimostrare l’assoluta necessità di riconferire allo Stato la sovranità e la funzione monetaria, pertanto tranne due o tre soggetti che dovranno continuare a raccogliere notizie e documentazioni, le cui entità saranno rese note appena ottenuta la loro disponibilità, tutti gli altri nell’ambito delle rispettive capacità e competenze, potranno dedicarsi a rafforzare i collegamenti con altre realtà organizzative e politiche, desiderose di perseguire il “Bene Comune” indipendentemente dai vari colori e recinti di provvenienza, per poter raggiungere un sempre maggiore peso politico a sostegno dei disegni di legge capaci d’invertire i disastrosi corsi economici e sociali. A disposizione abbiamo due esempi e due diverse situazioni: quella dell’Islanda e quella Grecia.
Non dovrebbe essere difficile individuare e sciegliere l’azione da intrapprendere.
A presto ed avanti sempre.
Savino Frigiola