Adriano Sella, Alex Zanotelli, Peppe Sini: “H2Oro, acqua dono di Dio – No a guerre sanguinolente in nome della democrazia”
Le notizie para-religiose che seguono meritano attenzione per le loro implicazioni politiche e sociali. Il cristianesimo è nato come filosofia pacifista e “porgi l’altra guancia” ed “ama il prossimo tuo come te stesso” sono i detti principali del Vangelo di Gesù. La nonviolenza di Gandhi nasce egualmente da una profonda fede verso la verità che tutti siamo parte della stessa esistenza, uomini piante ed animali. Contemporaneamente, nel rispetto dei vari elementi del creato, permane la coscienza che la terra, l’acqua, l’aria, etc. sono beni comuni che non debbono essere alienati all’uomo ed agli altri animali. Finalmente, in questi ultimi anni, si sta creando una sinergia d’intenti e di azione fra varie componenti della società civile e religiosa, vedi ad esempio le prese di posizione di Adriano Sella e Alex Zanotelli a favore dell’acqua pubblica, e vedi anche le azioni di digiuno collettivo del Movimento Nonviolento per promuovere la pace nel mondo. Qui di seguito riporto alcuni interventi a favore del bene comune e della pace. (Paolo D’Arpini)
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Un libro cattolico ed un appello per salvare l’acqua
Il libro “H2Oro. Perché l’acqua deve rimanere pubblica” (EMI – Editrice
Missionaria Italiana) è stato segnalato come “libro della settimana” sul quotidiano Avvenire, nello spazio classifiche curato da Rebeccalibri, il
portale dell’editoria cattolica.
«H2Oro. Perché l’acqua deve rimanere pubblica» di Ercole Ongaro e Fabrizio
De Giovanni è un libro+dvd sul disinvolto uso che si intende fare di una
risorsa pubblica come l’acqua. Contiene il testo e il filmato completo dello spettacolo che la nostra Compagnia teatrale ha rappresentato in tutta Italia, con oltre 320 repliche, suscitando spesso tra il pubblico animati dibattiti, cont ribuendo alla presa di coscienza dell’acqua come bene comune essenziale, stimolando l’interesse e l’assunzione di responsabilità rispetto alla sua gestione nei territori delle nostre province.
Uno spettacolo per affermare che un altro mondo è possibile, non all’insegna del denaro, ma della dignità umana.
In questi stessi giorni due sacerdoti, Adriano Sella e Alex Zanotelli, stanno diffondendo un appello a tutte le religiose e i religiosi: una giornata di digiuno a piazza San Pietro a Roma per protestare contro la mercificazione e la privatizzazione dell’acqua.
I mezzi di informazione non potranno parlare del referendum fino a pochi
giorni prima del Referendum day e il Governo sta varando misure di “protezione” – come è già accaduto per il ritorno al nucleare – per indurre
la popolazione ad arginare le paure sui pericoli della privatizzazione e puntare quindi al mancato raggiungimento del quorum.
Un referendum, questo sull’acqua, che passerà alla storia per due primati:
il numero delle firme raccolte (1.400.000) e il fatto di essere stato
promosso non da partiti ma da associazioni e privati. Tocca a noi
sensibilizzare chi ci sta attorno con il passa parola ed usare tutti i mezzi
a nostra disposizione.
Padre Alex e padre Sella stanno chiamando i religiosi ad una protesta
nonviolenta per far sentire la propria voce. Facciamo anche noi la nostra
parte!
Maria Chiara Di Marco
ITINERARIA
Associazione Culturale e Teatrale ITINERARIA Via Goldoni 18 – 20093 Cologno Monzese (MI)
Tel. 02.25396361 – 335.8393331
h2oro@itineraria.it
Di seguito l’appello:
DIGIUNO IN PIAZZA S. PIETRO (ROMA) – SALVIAMO L’ACQUA!
Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e).
Ci stanno rubando l’acqua!
Come possiamo permettere che l’acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani l’acqua è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e che non può mai essere trasformata in merce.
“Donna, dammi da bere!” chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna
samaritana, nel Vangelo letto durante la Quaresima, in tutte le Chiese cattoliche del mondo.
“Dateci da bere! gridano oggi milioni di impoveriti. In un pianeta, dove la
popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel
“dateci da bere!”, diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di
quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci ripeterà: “Avevo sete…e non mi avete dato da bere!.”
L’ONU afferma che, entro la metà del nostro secolo, tre miliardi di esseri
umani non avranno accesso all’acqua potabile. È un problema etico e morale
di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi cristiani l’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è la madre di tutta la vita sulla terra. Inoltre, per noi cristiani l’acqua ha un enorme valore simbolico e sacramentale.
È stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica
sociale Caritas in Veritate n. 27 che l’acqua è un diritto universale di
tutti gli esseri umani. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa n.
485 afferma inoltre: “L’acqua, per la sua stessa natura, non può essere
trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale
e solidale”.
Il segretario della CEI, Mons. Mariano Crociata, ha affermato durante il
convegno ad Assisi su “Sorella Acqua”, in aprile 2011, che: “In questo
scenario conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che
vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, a detrimento dell’accesso alle fonti e quindi dell’approvvigionamento, con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi. Il tema va affrontato dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa
risorsa, bene strategico – l’oro blu! – attorno al quale si gioca una delle
partite decisive del prossimo futuro. Richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta
come diritto umano, come bene dalla destinazione universale (…) A dire
quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune, la Corte
Costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il popolo italiano sarà chiamato ad esprimersi nel prossimo mese di giugno”.
Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi, votata dal nostro
Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara l’acqua come bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13 giugno 2011 sarà molto importante per bloccare questo processo di privatizzazione dell’acqua e per salvare l’acqua come un grande dono per l’umanità
Scendiamo in piazza! Così come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex Birmania)
contro il regime che opprime il popolo.
Invitiamo, quindi, i sacerdoti, le missionarie e i missionari, i consacrati
e le consacrate a trovarci in Piazza San Pietro, a Roma, giovedì 9 giugno
alle ore 12:00, per fare un grande digiuno. Venite con i vostri simboli
sacerdotali e religiosi, ma anche con i vostri manifesti pastorali, per poter innalzare a tutto il popolo italiano il nostro clamore: Salviamo l’acqua!
p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli
Per chi vuole dare la propria adesione: adrianosella@virgilio.it
Per informazioni: 346 2198404
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Massacri su massacri in nome della democrazia
Riferiscono i mezzi d’informazione di nuovi massacri compiuti dalla Nato in Afghanistan e in Libia.
Ma in Italia pressoche’ nessuno se ne addolora, pressoche’ nessuno s’indigna, pressoche’ nessuno protesta, pressoche’ nessuno prova orrore dei crimini contro l’umanita’ che anche il nostro paese sta commettendo. Crimini contro l’umanita’, terrorismo dei potenti, disvelamento della totalitaria ferocia del potere imperialista nell’epoca del pieno suo dispiegarsi.
L’unica iniziativa di opposizione – con i suoi evidenti limiti ma con la sua meritoria limpidezza e costanza – pare essere il digiuno collettivo a staffetta promosso dal Movimento Nonviolento; oltre a questo qualche sporadico incontro, qualche minima manifestazione qua e la’: iniziative che si contano sulle dita di una mano.
E le stragi continuano. Continuano. Continuano.
Non siamo riusciti a promuovere le azioni dirette nonviolente che sarebbero necessarie: andando con la forza della nonviolenza a impedire il decollo dei bombardieri.
Ne’ siamo riusciti a persuadere alla scelta concreta e coerente della nonviolenza, alla forza della verita’, una massa critica sufficiente a far divenire l’opposizione alla guerra e alle uccisioni oggetto della riflessione – se non dell’azione – dei cosiddetti movimenti della societa’ civile che pur tanto si agitano su mille altre cose, alcune certo giuste e importanti, ma non cosi’ importanti come fermare i massacri attualmente in corso di innumerevoli esseri umani.
Ne provo una pena profonda, un’angoscia immedicabile, uno scandalo abissale.
E le stragi continuano. Continuano. Continuano.
Ma questi sentimenti di pena, di angoscia, di scandalo, lungi dal gettarmi nella disperazione vieppiu’ mi persuadono della necessita’ di non cedere alla rassegnazione, della necessita’ di continuare almeno a dirla la nostra opposizione alla guerra e alle stragi, della necessita’ di continuare a incontrare persone e proporre ad esse di rendere visibile l’esistenza di una parte del popolo italiano che e’ decisa a contrastare le stragi, che e’ decisa a contrastare la guerra, che e’ decisa a contrastare il fascismo. Con gli strumenti nonviolenti a disposizione, col digiuno, con l’esposizione delle bandiere della pace e della nonviolenza alle finestre e ai balconi, con l’aiuto alle vittime del razzismo qui in Italia, con la denuncia del governo assassino e il contrasto morale e civile al suo operare eslege e barbarico, con la richiesta alle istituzioni di tornare al rispetto della legalita’ costituzionale, e con la parola che illumina ed esorta, con l’esempio resistente e soccorrevole. Per poco che si riesca a fare, quel poco e’ gia’ benedetto.
Ma quel poco che e’ agevole fare non divenga alibi per non fare il di piu’ che invece occorrerebbe. Continui a ferirti la spina nella carne di quella pena, quell’angoscia, quello scandalo.
Se non altro dillo, scrivilo ogni giorno, che la guerra e’ nemica dell’umanita’ e che ogni essere umano ragionevole alla guerra deve opporsi. Dillo, scrivilo ogni giorno. E ti sproni e non ti paralizzi il ritornello di Laverdure: “Tu causes, tu causes, c’est tout ce que tu sais faire”.
E le stragi continuano. Continuano. Continuano.
Peppe Sini,
La Nonviolenza è in Cammino