Franza o Spagna.. purché se magna – Corsi e ricorsi in un’Europa meno che mai unita, mentre in Italia si ricorre al cazzeggio, alla farsa ed alle barzellette….

Franza o Spagna purché se magna!
Mi sovviene a questo proposito il realismo politico di Francesco Guicciardini, politico rinascimentale tutore di saggezza anche morale, che perseguiva l’ideale di un buon governo basato soprattutto sulle autonomie, questa visione gli fece accettare la divisione italiana come una male minore nel tentativo di salvare l’indipendenza.. Il popolo, prosaicamente, tradusse quella filosofia nel detto menzionato…. E la frase conviene al contesto storico della lotta fra l’Impero Germanico -allora legato alla Spagna- e la Francia (tra il 1500 ed il 1650) che si svolse essenzialmente nella penisola dove il sistema di potere era municipalistico e diviso da molteplici interessi. Unica chance era l’appoggiarsi dei governi locali ora all’una ora all’altra potenza, pur di mantenere un minimo di libertà.

Non so perché ma ci vedo dei parallelismi nella situazione attuale nella CE.. e nel comportamento dell’Italia sul fronte internazionale.. L’Italia si adegua, per quieto vivere, basti vedere come (malgrado i trattati di cooperazione firmati con Gheddafi) si sia accodata alle incursioni decise dalla NATO. Mentre diverse sono state le posizioni assunte -ad esempio- dalla Germania e dalla Francia in merito alla guerra contro Gheddafi e la Libia. Oppure vediamo come per la guerra in Iraq la Spagna si sia defilata prontamente mentre l’Italia è rimasta impantanata persino coinvolgendosi nell’attacco all’Afganistan, con conseguenze per noi nefaste, Ma anche sul piano energetico notiamo differenze sostanziali: la Francia insiste sui suoi progetti nucleari, che vorrebbe allargare all’Italia, mentre la Germania, dopo Fukushima, ha dichiarato l’atomo “out”.

Piccoli particolari? Forse… Ma in questo momento di crisi economica galoppante, con la Grecia e l’Irlanda sull’orlo della bancarotta, ci si aspetta che a cadere in default sotto la spinta del “dollaro cadente”, possa essere l’Italia (la meno solida ed autonoma dal punto di vista politico ed economico)… Almeno così dovrebbe essere, essendo l’Italia alquanto debole dal punto di vista dell’autonomia politica, energetica ed economica. Ma ecco che appare sulla scena comunitaria la “rivolta dei gelsomini” degli “indignados” spagnoli.. che rischiano di rubare la scena alle nostre farse del berlusconismo-lega-antiberlusconismo. Aprendo una nuova prospettiva per il dopo “euro”….

Paolo D’Arpini

Segue un’analisi social-economica sul tema:
Il vento del gelsomino soffia sull’Europa….

Ci sono segnali inequivocabili in Europa che la società civile (quella cioè ancora civile, dotata di dignità, interpretazione e visione) da alcuni anni sta reagendo ad una politica autoreferenziale, parassitaria e scollata dalla realtà sociale.

Lo si è visto in Islanda dove la popolazione di è rifiutata di pagare i debiti causati dagli abusi criminali commessi dai banchieri (forse facendo riaffiorare a livello genetico ereditario culturale la superlativa ed estremamente evoluta esperienza delle Libere Comunità Islandesi del Medioevo), lo si è visto in Francia dove l’intera popolazione è scesa in strada e nelle piazze per protestare ed impedire una penalizzante riforma delle pensioni (mentre in Italia con il solito ricorso alla neolingua mistificatoria ed a trucchi eufemistici hanno di fatto spostato l’età pensionabile di 12-18 mesi, senza che la popolazione lo capisse e battesse ciglio) e lo si sta vedendo ancora adesso in Spagna con il neonato movimento 15-M degli INDIGNADOS, giovani pacifici ma determinati decisi a cambiare la politica, che hanno totalmente catturato l’attenzione dei media, che non si occupano d’altro, mentre in Italia avrebbero oscurato questi eventi essendo ormai subordinati alla politica partitocratica. Quando mai la società civile del nostro paese dimostrerà di possedere ancora una dignità e volontà di non subire sempre ed illimitatamente ogni sconcezza supinamente?

Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato che i giovani impegnati e responsabili ci sono, si tratta solo di sostenerli, quello che mancano sono dei media autorevoli ed un giornalismo appena decente …

In ogni caso, il ritardo o controtendenza dell’Italia si ritorcerà contro, nel senso che il paese pagherà un prezzo molto più caro per risollevarsi dalla vera crisi che deve ancora verificarsi, cioè il collasso del sistema economico-politico-finanziario fondato sulla moneta fiat (creata dal nulla) e dalla riserva frazionaria che ha in pratica consentito la “contraffazione del denaro” ingannando e depauperando le famiglie dei loro risparmi in particolare occultando la vera inflazione.

Quando avverrà il crack sarà troppo tardi per correre ai ripari, che comunque i nostri politici non ne sarebbero in grado essendo insipienti quaquaraquà al servizio dei banchieri e la popolazione SOLO ALLORA SCENDERA’ IN PIAZZA, temo purtroppo, ad invocare interventi dello stato, lo stesso che ha consentito e causato questa tragedia, che sarebbe come chiedere ai rapinatori di restituire la refurtiva che si sono già spartiti e spesa…..

Claudio Martinotti Doria
http://www.cavalieredimonferrato.it/

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