Vito De Russis: “Osama Bin Laden, guerra al terrore (che si incrementa) e morti sulle strade d’Italia”
La informazione sulla spettacolare uccisione/esecuzione di Bin Laden, preparata in dieci anni, sollecita le persone di questo mondo ad interloquire attivando, così, un dibattito in termini di diritto, di etica, di politica.
Dibattito diverso secondo la diversità della società in cui si vive perchè prescinde dalla unificante normativa mondiale contenuta nella Dichiarazione Universale dei diritti della persona umana. In talune società, come quella italiana, nel citato dibattito si riscontra la conferma di essere un popolo capace di intravedere un capello dall’altra parte del mondo ed ignorare la truce trave intrisa di sangue che “sporca” il proprio vestito.
Ricordiamo bene, noi italiani, che siamo il popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori, dei Galilei, dei Leonardi che ha il dono di vedere, dall’altra parte del mondo, volare le piume. Questo dono della memoria ci fa ricordare che ripudiamo la guerra e che non ammettiamo la pena di morte. (artt. 11 e 27 della Costituzione).
E’ questa rappresentazione, la parte nobile della medaglia che ci piace esporre ed illuminare. Della faccia “sporca”, quella della pena di morte, da noi eseguita senza processo e giornalmente, cerchiamo di ignorarla ma, principalmente, di farla ignorare. In 11 anni (dal 1999 al 2009, quindi, 4.015 giorni) oltre 16 persone al giorno sono morte negli incidenti stradali. 66.090 persone morte sulle strade italiane in quei 11 anni. Pari alla popolazione di Cosenza, Potenza, Olbia-Tempio, Savona, Viterbo, Benevento; un poco meno di Trapani e di Pavia. Da marzo 2003 a marzo 2009, nella guerra USA contro Iraq, gli USA hanno registrato n. 4.234 soldati morti in guerra.
Nello stesso periodo, sulle pacifiche strade italiane, sono morte 38.090 pacifiche ed innocenti persone. Nella guerra in Iraq, in 6 anni, soldati USA morti 4.234 contro 4.237 persone morte nel 2009 sulle strade italiane senza processi e senza sentenze. In Usa, 4.234 funerali solenni, di Stato. Quel popolo di poeti, ecc. perde 38.090 nel totale silenzio (desaparecidos).
Giacchè, per caso, parliamo del popolo di poeti, ecc. e di alcuni passaggi significativi della Costituzione (artt. 11 e 27), perchè non aggiungere a quelle 16 persone morte giornalmente sulle strade quei 4 morti giornalieri nei cantieri? (art. 3 della Costituzione). Fanno 20 morti al giorno: 1 morto ogni ora e 4 ore di riposo. Questa è la truce trave che “sporca” i vestiti di quel popolo di poeti, ecc. e che non viene nè vista, nè percepita.
Vito De Russis