Vittorio Amedeo Marinelli: “La Privatizzazione della Giustizia” – I perché dello sfacelo della giustizia italiana
Sullo sfondo di un paese avvitato da decenni sul tema della giustizia, avvocati, magistrati e amministratori pubblici si sono dati appuntamento lunedì due maggio a Roma per il convegno “La Privatizzazione della Giustizia”.
Le recenti proposte di riforma della giustizia sembrano ripercorrere un neanche tanto sottile filo che lega partiti e lobby nella logica di una sempre più aggressiva privatizzazione della sfera pubblica. L’incontro si proponeva di mettere in luce il maggior peso che stanno assumendo i soggetti privati nella soluzione delle controversie di natura legale.
Al convegno hanno partecipato anche i rappresentanti legali di associazioni che si battano per i diritti dei consumatori, categoria sempre più esposta alle problematiche connesse con il pianeta giustizia.
L’avvocato Vittorio Marinelli presidente di European Consumers, ha usato parole durissime per denunciare questo momento storico: “Il servizio pubblico Giustizia subisce la stesse sorte dagli altri servizi pubblici. Ovvero una deriva inarrestabile verso una situazione definibile si schifo. Anziché andare avanti, infatti, si torna indietro con il servizio scolastico che regredisce, le ferrovie che vengono smantellate e la sanità che va a rotoli. Quindi non si capisce perché questo in questo sfacelo generale la giustizia dovrebbe andare meglio”.
Il presidente del consorzio di associazioni European Consumers è poi entrato nello specifico del problema giustizia: “I veri motivi dello sfacelo del pianeta giustizia sono da ricondurre allo scarso numero di giudici e all’incertezza, anziché la certezza, del diritto. I pochi giudici sono dovuti al fatto che dopo i diplomatici i magistrati sono i dipendenti pubblici più pagati dallo Stato senza nessun tipo di controllo sulla produttività e sulla qualità del loro operato. Questo in quanto il potere esecutivo ha concesso tali stipendi in cambio della mancata attività di indagine sui propri misfatti”.
“Un altro motivo del decadimento della Giustizia italiana – ha continuato Marinelli – è dovuto al trionfo del mito ottocentesco dell’assoluta anarchia di ogni giudice, che decide come gli pare a lui con le sentenze più disparate che rendono impossibile l’opera di consulenza degli operatori del diritto. Tutto ciò con buona pace della così detta nomofilachia: ossia l’uguale applicazione del diritto su tutto il territorio nazionale che dovrebbe essere compito della Cassazzione.
Vittorio Marinelli ha concluso dichiarando che: “Di fronte a questo crollo delle fondamenta democratiche il governo procede come colui che si arma di cazzuola e pone un po’ di calce per tappare i buchi con progetti scellerati di privatizzazione che rappresentano l’ennesimo esborso a carico della cittadinanza”.