Un pranzo vegetariano-vegano con Gianni Rodari… Per bambine, bambini, genitori, insegnanti e gatti vegetariani…
(gatto) vegetariano, scapolo / cerca ricco lattaio…
(G. Rodari, un annuncio da: Il giornale di gatti)
“A tutta prima Marco non ci vide nulla di diverso da una comune trattoria romana: c’erano persino i fiori sulle tovaglie bianche. Cartelli alle pareti invitavano gli avventori a gustare le specialità del locale. Oggi tristecca ai ferri corti.”
(Gianni Rodari dal “Pianeta degli alberi di Natale”)
Premessa:
questo articolo è stato scritto per i Quaderni di Vita Bioregionale (Organo della Rete Bioregionale Italiana) che esce in occasione dell’incontro nazionale annuale (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2011/02/21/incontro-annuale-della-rete-bioregionale-italiana-su-bioregionalismo-ed-alimentazione-naturale-18-e-19-giugno-2011-ospitaletto-di-marano-modena/) per festeggiare l’apertura del primo sito di cucina ecozoica, cucina crudista e vegana eco pacifista realizzata con prodotti locali, biologici e al ritmo delle stagioni e dedicato alla visione dell’Era Ecozoica, l’era della consapevolezza ecologica dell’ecoteologo Thomas Berry. Per visitare il sito: www.cucinaecozoica.it
L’articolo è anche un estratto dall’articolo completo che sarà pubblicato in un libro a mia cura dedicato a Gianni Rodari e alla sua visione ecologista, contenente anche un cd musicale e che sarà stampato dalle edizioni Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri entro l’estate 2011.
Menù:
- Frutta mista del Barone Melarancia e del frutteto musicale
- Insalata di favole (preparata con molta fantasia)
- Insalata sbagliata del Prof. Grammaticus (con le verdure giuste di stagione dell’orto ortolano…)
Primi
- Rose in brodo (di verdure)
- Minestrone di Cipollino
- Orecchiette verdi alle erbe selvatiche
- Risotto del Cavalier Pomodoro
- Spaghetti alle vongole felici
Secondi
- Arrosto di zucca dell’Orso
- Tristecca ai ferri corti
Dolci
- Crostata con marmellata di ortica di Apollonia
- Fiori di cioccolato di Giovannino Pierdigiorno
- Torta di cioccolato con frutta candita
- Gelato del Palazzo del Gelato di Bologna
Bevande (produzione del pianeta Bhi)
- Rosso storico
- Menta geografica
- Acqua minerale “Grammatica”
Pane (più grande del sole)
Coperto: bella tovaglia bianca a fiori… (1)
In questi ultimi anni i problemi relativi all’eccessivo consumo di carne nell’alimentazione umana si sono molto aggravati. Sono ormai ben conosciuti la sofferenza degli animali da macello, i problemi del clima causati dalle emissioni di CO2 (gas serra) da parte di miliardi di animali allevati ogni anno, insieme a grande spreco di acqua, la scomparsa di intere foreste (si pensi alle grandi estensioni dell’Amazzonia) per far spazio agli allevamenti intensivi e, non certo per ultimo, tra le altre problematiche, le malattie cardio-vasco-circolatorie o malattie anche peggiori e mortali…
Nella grande fantasia culinaria di Rodari si trovano i piatti più disparati, ma molti di questi piatti possono essere utili per comporre un gustoso menù vegetariano (e volendo anche vegano) (2) rispettoso degli animali, della nostra salute e di quella del pianeta. Lo dico con cognizione di causa essendo io stesso ormai quasi vegano (con qualche trasgressione vegetariana), ma pienamente soddisfatto dal punto di vista fisico, psichico e spirituale.
Tutto comincia a partire dal 1950, quando Gianni Rodari pubblica il racconto Le avventure di Cipollino dove i protagonisti erano principalmente ortaggi, e in seguito non sono mancati nella sua grande produzione di poesie, filastrocche e racconti anche riferimenti a ricette precise, sempre a base vegetale, come quando nella filastrocca L’insalata sbagliata il Professor Grammaticus ordina un “pranzo vegetariano” indicando proprio i componenti di una ricca e gustosa insalata:
(…) Metteteci l’indivia,
la lattuga, la riccetta
il sedano, la cicoria,
due foglie di rughetta,
un mezzo pomodoro,
cipolla se ce n’è:
portate l’olio e il sale,
la condirò da me. (…)
È proprio da questa poesia che si può pensare anche qui ad un Rodari che precorre i tempi parlando (addirittura ai bambini) dell’alimentazione vegetariana (la poesia è del 1963). Ovviamente ai quei tempi già si conosceva il vegetarianesimo (ma in pochi lo praticavano), mentre adesso questo argomento, come abbiamo già affermato precedentemente, è all’ordine del giorno.
La poesia ci permette anche di introdurre un discorso ecologico sulla corretta alimentazione, cominciando principalmente dalle nostre tavole quotidiane e dalle mense scolastiche, basata sul consumo dei prodotti di stagione e meglio ancora se locali e biologici. (3)
Questa poesia l’ho musicata e la canto spesso nelle scuole persino facendola “assaggiare”, ai giovani ascoltatori (ma a volte anche agli adulti), realizzandola come da ricetta. Allora l’assaggiano tutti con gusto, anche coloro (spesso i più piccoli davanti alle mamme o maestre stupite) che mai si sognerebbero di mangiale insalata, specialmente a merenda!
E così ecco, come capita a volte, che a partire da un errore (ma anche questo è un pensiero rodariano), l’insalata “sbagliata”, si arriva invece a qualcosa di “giusto” (“buono e pulito”, come recita un bello slogan di Slow Food).
A proposito del cucinare i prodotti di stagione, ecco la ricetta originale dell’Arrosto di zucca di Cipollino scritta da Rodari stesso nel Romanzo di Cipollino dove uno dei protagonisti, l’orso, si vuole mangiare così la Sora Zucca:
“(…) io vi mangerei arrostita con qualche patatina fresca e naturalmente ben condita con rosmarino, erba salvia, uno spicchio d’aglio e un pizzico di peperoncino rosso.”
Una curiosità, a suo tempo leggendo qua e là le strane pietanze proposte da Rodari, mi incuriosì la “Tristecca ai ferri corti”: ma come poteva andar bene in un menù vegetariano? Stavo per scartarla quando capii che qui il Rodari visionario, inconsapevolmente, aveva proprio visto giusto…!
Noi ora la tristecca la mangiamo spesso “senza lacrime e sangue”, e infatti Mariagrazia Pelaia, ( brava cuoca vegana), la prepara con il “muscolo di grano”, alimento molto proteico che deriva dal grano (con un procedimento che toglie tutto l’amido e fa rimanere solo il glutine), con aggiunta di farina di ceci. La materia che si ottiene da questo procedimento assomiglia un po’ alla carne (così i sensi e i ricordi di chi proprio non riesce a rinunciarci sono appagati e gli animali possono vivere tranquilli e felici…), e poi non a caso il nome scientifico del grano è Triticum vulgare ! (4)
Infine per i lettori un gioco-indovinello: di tutti i piatti presentati che si rifanno a piatti scaturiti dalla fantasia di Rodari o dai suoi personaggi, uno solo è stato inventato di sana pianta da Mariagrazia Pelaia (si noti il gioco di parole assolutamente adeguato a questo articolo…), chi indovina qual è?
(la risposta dell’indovinello si trova in fondo alle note…)
A tavola come nella vita bisogna quindi agire con consapevolezza, meglio ancora se ecologica, e lo stesso Rodari a proposito ci dice: “(…) Tanta gente non lo sa / e dunque non se ne cruccia / la vita la butta via / e mangia solo la buccia.” (da: “I bravi signori”, in “Filastrocche in cielo e in terra”, op. cit.)
E quindi per finire con il gusto e la fantasia, Buon eco-appetito!
Note
(1) Dalla tovaglia ai piatti proposti, tutti tranne uno (presentato nel finale dell’articolo) sono scaturiti o derivati appositamente dalla fantasia di Rodari.
La “tovaglia bianca a fiori” e la “tristecca” si trovano citate ne: Il pianeta degli alberi di Natale e la “tristecca”, insieme alle “Rose in brodo”, anche nel racconto del Pianeta X 213 Favole al telefono.
Le pietanze relative a Cipollino, al Cavalier Pomodoro, alla Sora Zucca, all’Orso e la frutta del Barone Melarancia sono state inventate o provengono dal famoso romanzo Le avventure di Cipollino (Rodari, 2000), mentre le “Orecchiette verdi” derivano dalla filastrocca Un signore maturo con un orecchio acerbo. “Il Frutteto musicale” e “L’orto ortolano” sono prose che Rodari scrisse negli anni cinquanta sul giornale Vie Nuove, nella rubrica Vie Nuove dei bimbi, mentre l”Insalata di favole” è un paragrafo del famoso saggio Grammatica della fantasia.
La “Crostata con la marmellata di ortica” viene dal racconto L’Apollonia della marmellata, contenuto in Favole al telefono (op. cit.), mentre i “Fiori di cioccolato” li trova Giovannino Perdigiorno (famoso personaggio rodariano in uno dei suoi strani viaggi… “La torta di cioccolato” si trova nel racconto La torta in cielo con la frutta candita e anche nell’omonima poesia.
Anche il “Palazzo del Gelato” si trova in Favole al telefono, così come le bevande del pianeta Bhi che arrivano dal racconto La caramella istruttiva. Il “pane (più grande del sole)” è un verso della poesia Il pane.
(2) Una sana e gustosa alimentazione vegetariana, cosidetta “vegana”, quando si tolgono dal consumo tutti i prodotti di derivazione animale (quindi il latte e i suoi derivati come il formaggio, le uova, eccetera), può migliorare lo stato di salute di molte persone, anche i non allergici ovviamente, oltre a far del bene agli animali e al pianeta… Ultimamente si è notato che molte allergie e relativi problemi per la salute sono dovute al consumo di latte e derivati, a cui molte persone sono appunto allergiche.
(3) Meglio ancora quando i componenti dell’insalata arrivano da un orto biologico realizzato a scuola, un bel modo per insegnare ai giovani i principi di una sana alimentazione e i cicli della natura… In una bella canzone di un cantante ecologista americano, Lone Wolf, una volta sentii una bella frase che recitava più o meno così: insegna i cicli ai bambini, questo è tutto…
(4) La prima tristecca della storia con contorno di orecchie verdi l’ha cucinata Mariagrazia per il giorno del mio 58° compleanno e si può vedere sul mio blog: www.orecchioverde.ilcannocchiale.it al post del 15.1.2011.
La risposta all’indovinello è: Spaghetti alle vongole felici, nel senso che al posto loro sono stati messi i pistacchi, …e le vongole? Sono rimaste felici nel mare…
La ricetta completa, insieme a tante altre ricette vegane ecopacifiste, si può trovare su www.veganblog.it (VEG CHEF – Mariagrazia)
Stefano Panzarasa – bassavalledeltevere@alice.it