La civiltà dell’immondizia, della moneta debito, del consumismo squallido, del PIL, dei migranti.. è giunta al capolinea

Il nostro futuro non può continuare a riempire le città di immondizia, rifiuti industriali, inquinamento questo è pacifico, e non dico niente di nuovo, cosi come dire che la “qualità” deve prendere il posto della “quantità”. Tale concetto infatti lo si può annoverare orami tra il “luoghi comuni”. Siamo tutti annoiati dal sentire parlare per “luoghi comuni” ma di fatto non facciamo niente per smentirli o trasformarli in concetti che valgono il tempo stesso che si “spreca” o “utilizza” per pronunciarli.

L’” €uro-pa” è fallita, mi riferisco a quella dei popoli delle genti e delle persone. L’unione europea tiene solo se tiene l’economia e l’euro diversamente chi tiene le redini dell’”€uro-pa” può anche decidere di “espellere” le nazioni che non si sottomettono al sistema debito. La dignità di una persona è ormai ridotto al possesso di una carta di credito senza questa non si può essere accettati dal “sistema”, lo stesso vale per le nazioni se uno stato (schivo) non è in grado di pagare gli interessi per l’utilizzo della moneta debito questo non è degno dell’”€uro-pa”. Che l’Italia, o meglio gli italiani non hanno niente a che fare con l’€uro-pa lo si sa da sempre, ma a vari livelli istituzionali (compreso il presidente della repubblica Napolitano) fanno di tutto per credere in questa “€uro-pa” e farci credere che ci porterà lontano. Il problema è che questa “€uro-pa” è nata a tavoli per strategie che non hanno niente a che fare con i popoli che la compongono se non il semplice fatto di assoggettarli ad una economia di mercato liberista decisa da pochi e all’utilizzo (imposto) della “moneta debito” dell’euro.

Le prove stanno sotto gli occhi di tutti la Francia fa ciò che vuole, la Germania pure, il Belgio è spaccato in due, l’Islanda non riconosce il debito con le banche europee, l’Inghilterra pur essendo in “€uro-pa” non ha adottato l’euro, in Italia c’è di tutto ed allora dove vogliamo andare? Il meccanismo è perfetto e per quelli che lo hanno progettato a tavolino, è riuscito perfettamente: una massa di culture divise, sempre più invase, e sempre più senza ideali, che discutono inutilmente di democrazia, che non saranno mai unite politicamente, che sono sottoposte alla dittatura “€uro-pea” del mercato e della moneta debito dell’€uro.

Una “euro-pa” che si spaventa di un po’ di sbarchi? Un “€uro-pa” (Francia) che va a bombardare la Libia per aiutare il popolo libico e poi chiude le frontiere a Ventimiglia? Ma di quale “€uro-pa” stiamo parlando? Non esiste una Europa dei popoli e delle genti, dove girano tranquillamente le merci con un semplice marchio CE (per generare profitti ed interessi) e invece le persone sono respinte o lasciate morire in mare. Il nostro futuro deve andare necessariamente verso la riduzione dei consumi sotto ogni profilo, questo significa che in una nuova economia a misura d’uomo si dovrà necessariamente comprare più di qualità. Le banche centrali con tutto il sistema mediatico (che vive di pubblicità che ci induce alla prostituzione del consumo sfrenato) ci spingono alla crescita per rincorrere il PIL.

Il consumo sfrenato del popolo (per generare interessi) si traduce direttamente in consumo energetico (petroli che sta per finire) se non si inverte questo processo con la decrescita (e sostituendo la moneta debito con la moneta di proprietà del popolo) la scelta del nucleare sarà scontata le cose sono strettamente legate. (i giapponesi ma anche Francia, Cina, Germania non è che sono tutti scemi?). Cerchiamo di capire la causa per una volta e non soffermiamoci a combattere solo l’effetto. Non si può avere la botte piena la e la moglie ubriaca. Dobbiamo fermare la crescita.

Infatti la crescita indiscriminata (sperata dai banchieri) non ha un piano strategico volto al benessere dell’uomo presente e futuro e alla “qualità” della sua vita, ma solo di generare mercato per far muovere soldi (non importa come). Ricordiamo che ogni 100,00 che girano in Italia, tutti gli italiano devono riconoscere una tassa (adesso) del 2% a dei banchieri privati. Quindi è chiaro che la lungimiranza dei banchieri si ferma al verificare la “quantità” di economia che si riesce a fare al fine di farsi riconoscere gli interessi, tutto il resto non sono bazzecole dei poveri idealisti. La qualità significa fermarsi a riflettere, significa cose che durano, significa tempo libero, significa cultura, significa costruire cose che durino nel tempo (contro l’obsolescenza programmata).

Tutto questo significa ridurre la “quantità”, ma ridurre la quantità necessariamente significa, meno prestiti, meno interessi, meno petrolio,meno €uro ecc… ecco perché alla fine rimane solo un “luogo comune”.

Giuseppe Turrisi

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