Vegetarismo, strumento di elevazione morale ed etica
Il cibo che nutre il corpo deve essere conforme a nutrire anche lo spirito; chi cerca la propria evoluzione spirituale deve essere consapevole di questo. Non è possibile raggiungere le vette della spiritualità se il corpo è nutrito con alimenti inadatti, energeticamente pesanti, intrisi di dolore e di violenza. Se l’anima nel suo percorso evolutivo ha bisogno di pensieri puri e di una coscienza compassionevole, anche il cibo deve essere adatto, incontaminato e soprattutto non essere prodotto a danno di un altro essere senziente.
In ogni tradizione spirituale gli Iniziati hanno dato massima importanza all’alimentazione che escludesse la carne per raggiungere la via della realizzazione e della salvezza. Anche Gesù, nel Vangelo Esseno della Pace, si sofferma sull’importanza delle scelte alimentari: “Non uccidete gli animali innocenti e non mangiate la loro carne affinché non diventiate schiavi di Satana. Mangiate solo ciò che si trova sulla tavola di Dio: i frutti degli alberi, i grani e le erbe dei campi…ogni altro alimento proviene da Satana e porta al peccato, alla malattia, alla morte…”.
Il teosofo americano C.W. Leadbeater sostiene che l’alimentazione vegetariana è l’unica che consente l’indispensabile purificazione del corpo a chi intende “prendere posto fra le falangi gloriose che si sforzano di raggiungere la perfezione, onde aiutare l’evoluzione dell’umanità”. Secondo Leadbeater, è un’eresia dire che la questione dell’alimentazione ha poca importanza dal lato occulto, perché, in realtà, tutte le scuole di occultismo antiche e moderne sostengono che “l’assoluta purezza è indispensabile al vero progresso, tanto sul piano fisico quanto sui piani più sottili”. Essendo la carne il nutrimento più grossolano, chi se ne ciba avrà anche dei corpi superiori composti di materia più grossolana, impura. Tra l’altro, ottundendo la sensibilità, l’alimentazione carnea è anche di ostacolo allo sviluppo di percezioni extrasensoriali. I veri chiaroveggenti, afferma Leadbeater, devono essere tutti vegetariani.
Secondo altri Maestri, il fatto di cibarsi di carne risulta dannoso anche per chi intende praticare la meditazione, perché le energie negative che si assorbono quando si assimila la carne di animali brutalmente uccisi impediscono una perfetta armonizzazione delle proprie energie con quelle dell’universo. Tutti i grandi yogi indiani si astenevano dalla carne. Secondo tali yogi l’uomo è formato da un corpo fisico-astrale-spirituale. Il corpo astrale � sensibile alla condizione di quello fisico: la sua stessa purezza dipende dalla condizione di quello fisico e di conseguenza dal tipo di alimentazione. Gli inquinanti e le tossine, oltre ad essere dannosi per l’organismo, rendono il corpo astrale più denso. Come il corpo fisico anche gli altri corpi hanno bisogno di essere alimentati e richiedono per il loro sviluppo particolari energie che l’organismo deve sintetizzare a partire dall’alimentazione. La carne degli animali uccisi emana radiazioni di terrore: quando l’individuo consuma simili alimenti assorbe tali emanazioni dai piani inferiori.
Lo sviluppo della parte spirituale dell’uomo si attua attraverso il riferimento costante verso un ideale superiore che in se racchiude l’idea della realizzazione integrale di se stessi attraverso l’armonia, la bellezza, il bene, la gioia, la vita. L’individuo diventa ciò che desidera profondamente. Identificandosi nell’ideale oggettivo, positivo, armonico, l’essere umano tende ad uniformarsi a tutto ciò che di positivo, armonico e di edificante vi è nelle sue migliori aspirazioni e che non trovano compimento nella dimensione terrestre.
La componente spirituale dell’entità umana si identifica nella ricerca del bene e della felicità totale, nel desiderio di esistenza anche dopo la morte. Il tendere alla perfezione dell’ideale cui cerchiamo di uniformarci è ciò che impegna, come in un patto d’amore e devozione, a migliorare noi stessi. Credere in un ideale di amore e di giustizia universale, lottare gratuitamente per il bene dell’altro, questo è ciò che ci fa crescere spiritualmente.
Credere poi nell’esistenza di Dio, come entità suprema spirituale ma reale e onnipotente, artefice di tutte le cose e capace di realizzare le nostre aspirazioni, porta a sviluppare in noi la forza della fede, componente imprescindibile per il raggiungimento di qualunque obiettivo. Attraverso la preghiera l’essere umano “assorbe” in se stesso ciò che l’Entità è e rappresenta e lo rende capace di “muovere le montagne”.
L’importanza dell’astinenza della carne, considerata come condizione necessaria per raggiungere le vette della spiritualità, è stata fin dai tempi più antichi raccomandata dai grandi illuminati, mistici e santi di ogni tempo e paese: parte dagli antichi Veda, dall’Induismo, da Krisna, dai Brahmani, dal Buddismo, dallo Zoroastrismo, dal Taoismo, dallo Jainismo, anche da alcune frange dell’ Ebraismo, e successivamente anche dai santi Sufi dell’Islamismo; dagli antichi Egizi, dall’Orfismo, dai Misteri Eleusini, dagli Oracoli Caldei, dai Pitagorici, dagli Stoici, dai Neoplatonici, da Ermete Trismegisto, dai Padri della Chiesa cattolica d’Oriente e d’Occidente, e quindi dai primi cristiani, da molte sette spirituali e comunità religiose, da molti se non tutti gli Ordini monastici; lo stesso concetto è evidente nei Vangeli apocrifi in particolare nel Vangelo Esseno della Pace, nel Vangelo dei 12 Apostoli e nel pensiero dei più grandi filosofi e uomini di scienza, da sempre considerati i pilastri della saggezza, della morale e della spiritualità umana.
Mancanza di saggezza ed ipocrisia spesso caratterizzano il comportamento di molti religiosi. E’ forse possibile raggiungere la spiritualità invocando la pace su un ecatombe di animali assassinati? Come è possibile pregare Dio affinché ci salvi dall’ingiustizia e dalla violenza e poi cenare con le membra di un animale che implorava di essere risparmiato? Come può il religioso prendere la comunione e mischiarla nello stomaco con fette di prosciutto mangiato prima, o dopo? Presentarsi davanti a Cristo con addosso pelli di animali assassinati, come puoi evolverti? La pelle degli animali ti impedisce di sollevarti. In Paradiso non si mangia carne; chi tende alla spiritualità si rassegni e si prepari fin da questa vita, finché è in tempo.
Nessuna elevazione è possibile senza la volontà di essere giusti e compassionevoli. Se paghi per assistere alla tortura di un toro nella corrida; se generi terrore e morte con la caccia o la pesca, se sperimenti il tuo sadismo su animali innocenti, non puoi sperare nell’elevazione spirituale. Può forse progredire chi versa sangue innocente? C’è incompatibilità d’essenza tra la condotta di chi disprezza il dolore e la vita di qualunque creatura e la dimensione dello spirito: la vera spiritualità sta agli antipodi della natura di certa gente. Si rassegnino i cacciatori, i vivisettori, i macellatori di animali, salvo provvidenziale conversione, l’inferno è per loro assicurato.
Raccolta di pensieri ed aneddoti a cura di Franco Libero Manco