Gianfranco Paris: “Riforma epocale della giustizia.. tanto fumo niente arrosto!”
Giustizia.. Arrosto?
Giovedì scorso (10 marzo 2011) il Consiglio dei ministri ha approvato una proposta di riforma della giustizia promessa da Berlusconi dal 1994. Precisiamo che siamo in presenza di una proposta e non di una riforma approvata, come invece sembrerebbe dalla lettura dei mass media e dalla propaganda governativa. Proposta che per essere approvata deve percorrere un lungo iter parlamentare che prevede per la sua approvazione una maggioranza di due terzi del parlamento perché il Governo ha scelto la via della riforma di alcuni articoli della costituzione, necessaria per poter modificare gli organi che ordinano oggi la magistratura. Quindi ad oggi il Governo non ha riformato un bel nulla, ha solo presentato una proposta che dovrà trovare le maggioranze previste per i vari passaggi alla Camera e al Senato.
Gli avvocati d’Italia attendono da Berlusconi una riforma della giustizia da quando è sceso in politica. La cosa più importante è la separazione dei Pubblici Ministeri dagli altri giudici, come accade nel mondo anglosassone e no in tutto il mondo libera al fine di garantire parità di funzione dell’accusa e della difesa di fronte ai magistrati giudicanti. Gli avvocati invocano questa parità da sempre. I magistrati l’avversano perché vedono messo in discussione lo strapotere di cui godono oggi.
Berlusconi ha promesso molte volte questa riforma, ma non l’ha mai proposta. Finalmente si parte. Io come avvocato e come cittadino sono d’accordo sulla separazione delle carriere. Una tale proposta, se verrà approvata, costituirà un passo avanti nella realizzazione di uno stato liberale moderno.
La sinistra si oppone affermando che Berlusconi vuole mettere i PM sotto il controllo del Governo. E francamente il sospetto c’è perché la proposta contiene anche la eliminazione del principio della obbligatorietà della azione penale che prevede l’obbligo del PM di iniziare una azione penale tutte le volte che si manifesti una eventuale lesione del codice penale. Secondo il Governo dovrebbe essere il Parlamento a stabilire di volta in volta le priorità e le materie di intervento dei pubblici ministeri. Tutto questo puzza veramente di controllo da parte del governo, e a questo punto Berlusconi comincia a manifestare la sue vere intenzioni. Non può essere il governo a stabilire che cosa e quando perseguire le lesioni del codice penale. Se così fosse stato ai tempi di tangentopoli, il Parlamento avrebbe di certo stoppate tutte le inchieste di mani pulite e Berlusconi, forse senza rendersene conto, lo ha anche detto chiaramente durante la conferenza stampa di presentazione della proposta governativa.
Altro punto dolente della questione è la eliminazione dell’organo di autogoverno della Magistratura che si occupa degli aspetti disciplinari. Secondo il Governo ci vuole un CSM composto da uomini nominati dal Parlamento e non misto come oggi con prevalenza di magistrati. In altre parole Berlusconi vorrebbe mettere i magistrati sotto il controllo disciplinare del Parlamento e quindi dei partiti. Figuratevi dove andrà a finire l’indipendenza della magistratura con i parlamentari che ci ritroviamo oggi!
Ancora viene introdotto il cosiddetto processo breve, cioè vengono stabiliti termini corti per la conclusione dei processi. Con questo espediente vengono ancor più accorciati i termini per la prescrizione dei reati, già dimezzati con una legge approvata due anni fa che ha consentito l’archiviazione per prescrizione di alcuni processi contro il capo del governo & soci.
Nessun provvedimento viene previsto per il potenziamento della magistratura e del personale ausiliario, né per il funzionamento dei processi, in particolare di quelli civili che rappresentano lo scandalo più grave della giustizia italiana e che sono la causa principale del perché gli stranieri non investono da noi.
Nessun provvedimento viene preso in tema di procedura penale per snellire lo svolgimento dei processi che potrebbe essere immesso nel processo a costo zero, cosa ormai riconosciuta da tutti gli esperti del settore.
Una tale proposta di legge non ha alcuna possibilità di essere approvata perché nella attuale scena politica non esiste una maggioranza per poterla approvare. Il Governo lo sa e lo sanno tutti coloro che conoscono i meccanismi legislativi. Ma ciò per il Governo e per Berlusconi in particolare non conta niente, a loro serve diffondere fumo per confondere le idee e divulgare la notizia che il Governo fa le riforme. Tanto pochi sono in grado di capire che quella proposta non vedrà mai la luce e così nell’immaginario popolare si diffonde l’idea che il Governo fa le riforme.
In questo disegno Berlusconi è aiutato dalla opposizione che gli va dietro abboccando all’amo facendosi trascinare in discussioni inutili che non serviranno a niente tranne che a convincere gli italiani che comunque il Governo le riforme le propone e che se non vedono la luce è colpa di coloro che difendono il passato. Così gli oppositori diventano conservatori e chi governa passa per riformatore.
In questa situazione il fumo produce il suo effetto e l’arrosto si perde nei meandri del nulla.
Solo Di Pietro cerca di scoprire un tal gioco nefasto, ma il suo esercito non è all’altezza della situazione, non gode di buona stampa e da solo non può riuscire a smascherare il nefasto giochetto.
Così a noi comuni mortali non resta che aprire gli occhi da soli e cercare di capire in quale maledetta situazione siamo caduti, mentre il Governo naviga in un mare di chiacchiere a rendimento zero.
Che dio ci protegga!
Gianfranco Paris