Vegetarismo, mass-media e morte dell’informazione libera
La stragrande maggioranza delle persone è convinta che i mezzi di informazione (la televisione, la carta stampata…) siano al servizio del popolo e che i messaggi pubblicitari o gli enunciati degli “esperti” di turno siano a beneficio della gente. Nulla di più sbagliato, di più fuorviante, di più ingannevole.
Non c’è sondaggio che risponda a verità: se 90 persone hanno detto no e 10 si mostreranno solo quelle in sintonia con il canale. In realtà tutto o quasi tutto ciò che viene dai mezzi mediatici ha alle spalle un titolare che paga per vendere il suo prodotto. Ogni ricerca ha alle spalle qualcuno che la finanzia e che vuole avere conferma della bontà del suo prodotto e se i risultati sono al 70% negativi e al 30% positivi essi mostreranno solo i positivi.
Molti programmi televisivi sono capziosamente manovrati, edulcorati, fatti di realtà inesistenti, di falsi miti, governati, voluti, gestiti, studiati a tavolino dai grandi centri di potere economico (chimico-farmaceutico, petrolifero, zootecnico, agroalimentare, politico…), dalle industrie mosse da pure motivazioni speculative. Questi gruppi famelici (dell’America, dell’Europa, della Russia, della Cina…) si servono di ogni mezzo possibile, di ogni mediocre ricercatore, disposto a vendersi e a sostenere le loro posizioni, con lo scopo di dare alla popolazione ingenua non un prodotto utile, benefico, a vantaggio della salute, del benessere, della vera conoscenza, ma semplicemente un prodotto redditizio, che consenta un sempre più grosso guadagno, con ogni mezzo a disposizione. E a pagarne le dure conseguenze sono sempre gli sprovveduti, i più deboli, i poveri, gli animali. La categoria delle massaie è quella maggiormente bombardata da prodotti di ogni genere e di alimenti (vere e proprie bestemmie nutrizionali) fatti da proteine ignobili, grassi saturi, zuccheri semplici, prodotti di sintesi, integratori inorganici: attentati alla salute, alla natura, alla mente e alla coscienza.
L’aspetto più preoccupante è che i media (con la loro infernale macchina pubblicitaria che investe somme stratosferiche e che trabocca di pubblicità diseducativa) hanno la capacità di influenzare e manovrare non solo la sfera politica e la televisione di Stato ma anche la cultura in senso lato, di rendere manovrabile la mente degli individui e soprattutto di generare una coscienza umana sempre più superficiale, materialista, edonista, insensibile. Il perverso meccanismo è semplice: ti finanzio il programma ma ti mando il mio esperto in materia di …Così in apparenza è la scienza che parla, nella sostanza è il farabutto di turno venduto, pagato per indirizzare le scelte verso quel prodotto che fa solo gli interessi del mandante a scapito della verità e del bene della popolazione.
Così gran parte della scienza medica ufficiale, del settore della ricerca e della sperimentazione, è improntata a cercare le soluzioni richieste dai finanziatori per consentire alla gente di continuare a vivere come gli pare, con tutti i vizi e le dissolutezze alimentari dandole poi la soluzione in pillole. E anche se noi vegetariani scoppiamo di salute, i carnibali-pseudoscienza-dipendenti, non attribuiscono mai al loro stile di vita e alla loro innaturale alimentazione le molte malattie cui sono generalmente flagellati, ma al fato, al caso, alla genetica, alla familiarità. E non c’è ragionamento che tenga, non c’è modo di scuotere le convinzioni consolidate dalla massa ipnotizzata, radicate perché suffragate dai medici, poco o niente informati sulla scienza alimentare o prezzolati dalla grandi industrie chimico-farmaceutiche, con la tacita, costante benedizione di santa romana chiesa. Non bastano i dati scritti e ribaditi più volte in ogni lingua e in ogni tempo dai veri e grandi medici, scienziati indipendenti e maestri spirituali. Non bastano i dati scientifici degli Istituti di ricerca più seri ed accreditati del mondo. Non basta il parere netto e lapidario di tanti onesti cancerologi e cardiologi e nemmeno quello dei grandi santi e filosofi. Trovare qualcuno disposto a mettere in discussione il proprio stile di vita, desideroso di capire e di evolversi è la cosa più difficile dell’universo. “E’ più facile trovare qualcuno disposto a farsi operare che qualcuno disponibile a rinunciare al suo caffè”.
Se nel passato il senso critico della gente era fagocitato principalmente dal potere politico e religioso oggi si è aggiunto quello delle lobby multinazionali e quello mediatico. Ma la musica non cambia. La gente comune, come in ogni epoca, crede di essere libera di ragionare con la propria testa. Mi chiedo: il popolo ebraico era dotato di senso critico quando gridando “Crocifiggilo” si rendeva responsabile del più ingiusto e crudele omicidio della storia? Quando nelle piazze di tutta Europa si bruciavano gli eretici, le streghe e i vari Giordano Bruno la gente ragionava con la propria testa? E i soldati di ogni epoca ed esercito quando si rendevano (e si rendono) complici dei più infamanti delitti contro i propri fratelli e contro la popolazione inerme, erano (e sono) dotati di ragione e coscienza propria? L’uomo si macchierebbe ugualmente di tanti crimini se non si facesse manovrare la mente e la coscienza dai grandi centri di potere, dei vari demagoghi e falsi condottieri?
Il campo della nutrizione è quello più a rischio in tema di condizionamenti e di autentici brogli. Sia perché gli uomini sono tanti, sia perché mangiano almeno tre volte al giorno, per cui, cibandosi pure male, si ammalano spesso e ricorrono a sostanze innaturali, tipo farmaci e integratori.
Ed è qui che si innesta inesorabilmente l’impero del male, l’impero del soldo a tutti i costi, che coinvolge rozzi allevatori di bestiame, industrie di lavorazione e trasformazione della carne, ristoratori e cuochi non all’altezza del loro compito, industrie conciarie, fabbricanti di cibi e bevande malsane, e via discorrendo.
Ecco dunque dove scatta la molla della disinformazione, la perversa spirale del martellamento ideologico tramite i mass-media televisivi che entrano nelle case armati di tutto punto. Dieci menzogne nella mano destra e cinque insabbiamenti in quella sinistra, e una irresistibile voglia di imbrogliare la gente portandola a consumare più carne e più proteine, mentre i ricercatori seri rimarcano che il 35% dei tumori è causato dall’alimentazione a base di proteine della carne e del latte mentre solo il 5 percento deriva dai fattori ambientali. La televisione di Stato che pubblicizza tale mortale prodotto, che attraverso i suoi canali convince le mamme che la carne è un alimento ottimale per la crescita dei loro bambini, non commette forse un crimine contro la salute e la vita dei cittadini?
Come neutralizzare gli effetti nefasti commessi quotidianamente, a ritmo micidiale dai media che sono riusciti a convincere la popolazione di fidarsi ciecamente dei loro messaggi? Come neutralizzare le dichiarazioni false e tendenziose dei nutrizionisti spudorati e prezzolati che parlano ancora di proteine nobili, di aminoacidi essenziali, di ferro eme, di vitamina B12, di Omega 3, di calcio dei latticini, che hanno convinto il 90% della popolazione che il pesce bisogna mangiarlo almeno 3 volte a settimana, alternato alla carne, al formaggio o alle uova? Come liberare le masse da questa grande farsa culturale dalle abissali bugie televisive? Si riuscirà mai a far rinsavire la gente, a restituirle la sua dignità, la sua libertà di pensiero, la sua autodeterminazione, la sua salute, la sua vita?
Interrompere questo diabolico meccanismo sembra impossibile se non attraverso una presa di coscienza individuale, una illuminazione dal profondo che consenta all’individuo il suo più sano e costruttivo senso critico. Le grandi rivoluzioni non nascono mai dal vertice e noi non abbiamo alternative se non quella di unire le nostre poche forze e di sentirci responsabili anche del destino collettivo. La nostra è una battaglia disperata e disperante, perché basata non sull’interesse o sul guadagno ma sulla conquista della libertà vera dell’essere, della vera cultura, della saggezza, del buon senso, della logica. La nostra “televisione” deve essere il passa-parola, il nostro computer, i nostri libri, le nostre dispense, la fotocopia di un documento utile, la lettera di protesta, sempre animati dalla speranza che prima o poi la maggioranza si accorga del tranello cui è preda da millenni (e oggi più che mai) e riesca a tornare libera, indipendente, capace di gestire la propria mente, la propria coscienza.
Anche se le forze in campo sono ìmpari; ognuno di noi deve far sua questa battaglia, deve sentirsi non più mattone dell’edificio ma pilastro portante; diventare polo di divulgazione della nuova cultura universalista; deve essere non più collaboratore ma leader dei nostri ideali; non più soldato ma generale e creare intorno a se un esercito disposto ad operare al servizio della verità e della vita. Io ne sono certo, vinceremo la nostra battaglia, è solo questione di tempo, sia perché alle nostre spalle e nel nostro cuore stanno le anime ed il pensiero dei grandi maestri di ogni tempo e paese, e sia perché l’evoluzione di tutti gli esseri è una realtà inarrestabile che i più infernali meccanismi del potere possono solo ritardare, ma mai annullare del tutto.
Sta a noi accelerarne i tempi della sua attuazione.
Franco Libero Manco