Teodoro Margarita, le paure di papa Ratzinger ed il Sole Invitto e l’alba di Cranno

Da un articolo sull’Espresso veniamo a sapere che il Santo Padre è profondamente preoccupato della ricomparsa del politeismo, dopo i consueti, ed inutili, tanto sono consueti, appelli contro i nuovi dei della modernità quali il peso del denaro, la vecchia Mammona biblica, le droghe, la manipolazione mediatica, il terrorismo, etc. egli si sofferma sul risorgere pernicioso delle nuove forme di culto “autocentrato” dice lui, ovvero  e siamo a noi, di tutta quella spiritualità che era di moda definire New Age.

 

Il papa parla di politeismo e rinascenza neopagana più specificatamente e lo fa in un contesto, il Sinodo dei vescovi delle chiese d’Oriente e, avendo come terzi incomodi,potenti vicini monoteisti quali l’Islam e l’Ebraismo, si slancia in una perorazione patetica dell’invocare con forza “Credo in unum Deum”.

Mah, il papa sa di mentire, sa che dal politeismo la sua stessa chiesa è nata, sa che, se analizza, alla luce delle sue indubbie conoscenze, una canzoncina come “Tu scendi dalle stelle” dovrebbe metterla al bando, subito e bruciarla il giorno di Natale stesso sul sagrato di San Pietro.

 

O, meglio ancora, dovrebbe abolire il natale stesso, tanto, l’una discende da quello e quello non è altri che il natale del Sole.

 

“Tu scendi dalle stelle e vieni in una grotta” è Mithra, il Dio sole del mazdeismo, ad esser nato in una grotta e nel presepe, nell’iconografia natalizia per eccellenza cosa troviamo? Un bue, Comete, pozzi, pastori, fiumi, nel presepe napoletano, c’è, come se non bastesse, persino l’osteria di Ciccibacco: ma non prendiamoci in giro, signor Ratzinger, la chiesa cattolica romana è politeista, neopagana, essa stessa, fino alle midolla. Non solo le sue chiese sono sorte riutilizzando, riciclando e spogliando i vecchi templi ma finanche le sue manifestazioni esteriori, le feste, prima tra tutte il natale, sono sincretiche rielaborazioni di culti più antichi, ex novo nihil, è chiaro, anzi, solare.

 

Quando si celebrano i “Santi misteri” nel corso della Messa, si allude ad Eleusi, ovvio, la forma stessa dei tabernacoli: piccoli templi. La Gnosi, gli antichi culti, l’Ebraismo, l’astrologia caldea, la chiesa dei primordi si trovò, per affermarsi, a combattere contro saperi veri, millenari, conoscenze profonde delle cose del cielo e della terra e non potè, impossibile, fare a meno a meno di rinnegare l’umanità intera , tracciare con una riga nera sopra tutto quanto e cominciare daccapo l’epoca del Cristo.

 

Hanno avuto bisogno di una Madonna, di una Vergine, dei santi, del Paradiso, dell’Inferno, poi del Purgatorio, poi dell’immacolata, poi della resurrezione, della comunione,poi di questo, poi di quello: un gran potpourri che, a quanto pare, tra alti e bassi, ha superato 2000 anni, beh, i culti delle dee madri, risalenti alla preistoria e quelli del fuoco, hanno retto di più, la Madonna cos’è se non una delle tante Madri?

Basta una passeggiata a Montevergine, per rendersene conto: alta su una montagna, esattamente come veniva celebrata la Magna Mater, Cibele o Gaia o la Potnia ed innumerevoli altri nomi. Ratzinger mente sapendo di mentire, stretto dalla concorrenza spietata dell’Islam, gioca a fare il duro monoteista, è solo un gioco, qualsiasi imam o rabbino potrebbe , a ragione, rinfracciargli queste verità: se non lo fanno è perché anche l’Ebraismo, anche l’Islam discendono da antichi culti: gli studi antropologici non li ho inventati io, le religioni sono figlie del loro tempo, figlie dei popoli che li hanno plasmate, da un punto di vista “ateo” o scientifico, si equivalgono, suppergiù.

 

Ma io non sono un ateo, non sono uno scienziato e mi emoziono a sentir cantare “Quanno nascette ninno” e mi guardo bene dal chiedere di radere al suolo chiese e presepi. Non sono ateo, semplicemente, nel celebre dibattito tra Ambrogio e Simmaco, io sto con Simmaco: alla verità si può giungere attraverso vie molteplici, non attraverso una sola ed il mio falò per il Natale del Sole arderà, soprattutto, oltre a celebrare la luce, anche ad invocare questa e  dissipare le tenebre vere che sono quelle della malafede, dell’ignoranza e dell’intolleranza.

 

A Tutti, qualunque credo pratichino, giunga il mio sincero buon Natale del Sole. Sol Invictus Est.

 

Teodoro Margarita, nell’alba di Cranno, 23 dicembre 2010.

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