La monetizzazione del tempo nel concetto economico americano – “Il tempo è denaro..? (ma il film sta per finire)” di Giuseppe Turrisi
Il “tempo è denaro” riflettiamo un attimo su questa frase e cerchiamo di capire come spesso tutto quello che ci sembra chiaro e cristallino di fatto per una mente che ha un pensiero superiore questo tipo di ovvietà smodata non convince mai.
Se una “palesata verità” non convince, si cercano spiegazioni diverse al fine di modificare il pensiero consolidato nel passato, attraverso il pensiero e le azioni del presente per ristrutturare una idea superiore per il nostro stesso futuro. (ossia il codice del tempo delle persone superiori, quelle che vivono il pianeta e non quelle che si lasciano vivere).
Le pecore, non hanno pensiero superiore, solitamente basta pascolarle, dargli un po’ di erba, si lasciano vivere e tutto gli va bene cosi come è, in un eterno film del presente, che va verso il disordine universale nel nome della sovrana entropia.
Lo so non tutti forse mi possono seguire in questo ragionamento che forse li ha già annoiati, ma proprio questo è il male del nostro tempo, la noia a cui la monetizzazione del tempo della nostra vita ci ha portato. Se scoprissimo che il mondo riesce a vivere comunque anche senza denaro poiché il tempo e vita e non denaro metà dei problemi che abbiamo non esisterebbero.
Pochissimi, per esempio, metterebbero in dubbio, l’affermazione “Il tempo è denaro”, perché questa “sentenza” l’abbiamo sentita tanta di quelle volte, che la persistenza della sua enunciazione nel nostro cervello, soprattutto per chi ha una elevata permeabilità mentale, rafforza la presunta veridicità di questa sentenza. La presunta veridicità deriva essenzialmente dal fatto storico che “esplicando nel tempo” una qualsiasi attività, questa produce delle cose o dei servizi che dovrebbero avere un valore per il loro uso e beneficio per la vita umana dopo che il tempo di questa attività sia trascorso. L’attività umana (chiamata lavoro dagli schiavisti) che si invera nel tempo è valore in quanto produce “bene” per la vita stessa (l’attività di produrre cibo da sostentamento alla vita stessa), ma il tempo è solo la condizione della vita affinché questa esista. Il tempo è quella successioni di presenti che danno valore alla vita, quando non sussegue un presente alla vita significa che si è morti.
Capisco che il capitalismo ed il materialismo non ci hanno abituati a pensare in questi termini ma solo in termini monetari, ma il tempo, la vita e la morte sono dentro di noi ed interagiscono ogni giorno mentre noi corriamo in ufficio stressandoci per guadagnare quattro soldi per poi spenderli in medicine, in prodotti che spesso ci fanno più male che bene e che riempiono il pianeta di immondizia.
La nostra mente spesso rifiuta questi argomenti semplicemente perché non è stata abituata ad usare il pensiero superiore (no perché non ne è capace).
Non siamo abituati a pensare sulla “categoria” tempo, eppure tanti mali nascono proprio dal non voler studiare di cosa sia il tempo e le sue interazioni. Una cosa è certa il tempo è l’unica condizione della vita, se una vita non ha “tempo da trascorrere (da vivere) non è vita”, diversamente ci sarebbe, nulla vuoto, morte, quindi sicuramente il tempo è un valore ( ma non di denaro e dopo vediamo perché ).
Nella cultura della economica (capitalistico-americana) del denaro/tempo c’è come una trasposizione concettuale per cui l’unica condizione fisica, cioè il tempo correlato con la vita, questo diventa direttamente denaro (inspiegabilmente) senza passare per valore reale che è la vita e solo la vita da al denaro. Ad una mente razionale (che usa il pensiero superiore), l’espressione dovrebbe suonare il “tempo è vita” ed invece nell’orrenda concezione capitalistica della “monetizzazione” della vita umana, hanno fatto si che ci fosse una distorsione ideale (ma anche materiale) per cui il tempo è la condizione della vita (non perché esista e basta) ma affinché produca nel tempo “beni” misurati e rappresentati dal “denaro” ecco la distorsione “il tempo è denaro” … che poi i beni servano a far vivere il corpo umano ( e quindi la vita) diventa abbastanza banale.
Questo succede sempre, quando la conoscenza della natura umana, viene divisa e studiata con tempi e strumenti diversi, sappiamo tutti che l’uomo è una unità psicofisica per cui non si può pensare di risolvere alcune cose senza vederne e studiarne altre. Di fatto questo è il fallimento settoriale e a cassettoni della formazione che ci ritroviamo e che determinano anche il della civiltà e della democrazia, (ogni democrazia dipende dal suo livello culturale).
I potentati economici fanno di tutto (con il sistema debito) perché la massa abbia una formazione sempre più scadente affinché la democrazia venga imposta con la forza piuttosto che nasca dalle coscienze della conoscenza, (è la più vecchia regola di gestione del potere il figli del contadino deve essere contadino il figlio del notaio farà il notaio ecc).
Mi ricordo quando facevo volontariato alla Caritas 1990/91, dove venivano gli immigrati, con milioni di problemi alle spalle (creati per lo più proprio da noi paesi dal capitalismo democratico), dove gli avevano tolto tutto, dai beni alle terre, dalla pace fino alla dignità, ebbene arrivavano qui in Europa dove il “tempo è denaro”, con una speranza di poter migliorare la loro vita, che era fatta di tempo senza orari per venire in una società dove il lavoro è a batteria per polli, senza avere la coscienza che di fatto stavano cercando la morte del loro tipo di vita. Il loro tempo (che non era denaro) ma era vita e dignità venendo qui era diventato una fila per un tozzo di pane e allo stress e depressione la società civile attraverso la Caritas rispondeva con una aspirina.. che miseria (nostra).
Ma torniamo alle nostre “indistruttibili certezze”, e vediamo come vengono distrutte in un attimo, mettiamo caso che non c’è lavoro perché magari siamo in crisi (cosi solo un esempio), allora quel tempo del disoccupato (perso!! a cercare lavoro) è denaro?, dove è l’errore? una mente poco sensibile e poco allenata non riesce neanche a capire cosa sto dicendo.
La risposta c’è e l’ha spiegata il prof. Auriti sotto il profilo economico filosofico e della percezione ha detto che: “lo spazio coincide con il presente tutto il resto è tempo”, ma prima di lui due Filosofi Bergson e Hiddeger con “essere e tempo”, parlando del tempo avevano già aperto la strada a questa chiarificazione, non vi voglio annoiare con la filosofia del Valore, ma riassumendo si può per dire, che il concetto di Valore nasce solo nell’intelletto umano (vita) e nella sua capacità previsionale di poter usare quel valore in un ipotetico futuro, io conservo un pane per dopo, il grano per l’estate ecc. Il problema della “moneta debito” nasce proprio nel avere invertito il segno a quel bene qualunque esso sia (denaro fagioli, pane grano bestiame) che prevedo di usare dopo, se io conservo per domani qualcosa, conservo qualcosa che ho, che è mia (valore positivo) non certo qualcosa che non è mia e che quindi devo restituire (valore negativo).
Per spiegare la “moneta debito” quindi non bastano gli strumenti economici e finanziari, è necessario partire da concetti filosofici e giuridici.
Il prof. Auriti continuando esplicita che “Il valore non è una proprietà della materia ma una dimensione del tempo”, quindi il valore essendo una dimensione del tempo che è la condizione sine qua non della vita ci porta a dire che il valore è solo della vita e che solo questa lo può attribuire.
Se siamo convinti che il valore è della vita, significa che è già di proprietà, ossia la propria vita significa anche il proprio valore di se stessi, di ciò che si è, di ciò che si pensa, di ciò che si realizza.
La proprietà è già positiva dal momento che si nasce e mai potrà essere negativa ecco da dove nasce il reddito di cittadinanza (ma questo è un altro grande argomento).
Il denaro è la rappresentazione e la conservazione del valore nel tempo ma solo è sempre nella attribuzione contestuale o previsionale della vita umana che lo accetta con valore positivo per chi lo detiene (proprietà popolare della moneta).
Concludendo il tempo è una dimensione che esiste solo se esiste la vita, non solo, ma solo se esiste vita intelligente, se non ci fosse la vita intelligente che fondamentalmente pensa, ma soprattutto ricorda (passato) pensa (presente) prevede (futuro) non ci sarebbe nessun tempo, non ci sarebbe quella successione di momenti che noi codifichiamo come tempo.
Capisco che riassumente in poche righe questi concetti di filosofia del valore è difficile ma ci ho provato.
Se tutti cominciamo a pensare che il tempo è vita, il tempo è l’unico bene e valore della vita, e non il denaro, se cominciamo a pensare che non tutto può avere un prezzo e che molta della nostra vita può essere vissuta anche senza denaro scambiandoci tempo e servizi e cose, anche i nostri comportamenti cominceranno a cambiare, cominciamo a demonetizzare la nostra vita. Ricordiamo che noi siamo europei e per di più italiani i nostri padri sono tecnici ed umanisti (Verdi, Dante, Fermi, Leonardo, Raffaello ecc ecc) , non abbiamo proprio niente da faci insegnare, lasciamo alla cultura capitalistica economica di oltre oceano pensare che “ogni cosa ha un prezzo”, se anche noi capiamo che un ora con nostra moglie, con nostro figlio, ecc non ha prezzo, loro cominceranno a ricredersi…… ma siamo sicuri che da domani non ci facciamo continuare comprare dalla solita bevanda scura gassata, dal solito cinema per pecore ???? Svegliamoci il film sta per finire
Giuseppe Turrisi
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