Vegetarismo inconscio… quando la natura ci indica la via per la salute psicofisica
“Mangio la carne e sto benissimo..!” Questo è ciò che dicono alcuni quando noi vegetariani-animalisti, nel tentativo di informare e sensibilizzare, cerchiamo di metterli in guardia sui danni prodotti dal consumo di carne e derivati animali. Certo se la carne fosse come la cicuta il nostro organismo avrebbe reazioni immediate e pochi sarebbero così incoscienti di continuare a consumarla. Ma gli effetti non sono quasi mai immediatamente avvertibili sul piano della salute (salvo che il prodotto sia altamente contaminato): si manifestano più o meno a lunga scadenza di tempo a seconda del quantitativo consumato e del tipo di alimento; come nessuna specie si ammala immediatamente se consuma alimenti poco incompatibili con il suo organismo: la Natura ha previsto che in condizioni di estrema necessità di sopravvivenza e per brevi periodi possa consumare anche prodotti estranei alla sua specie.
C’è anche chi porta l’esempio di qualche persona che ha raggiunto l’età di novant’anni mangiando tranquillamente carne. E’ vero, sono organismi particolarmente robusti, ma questi sono l’eccezione non la regola: se fossero stati vegetariani probabilmente sarebbero vissuti più a lungo. C’è poi da considerare che per un lungo periodo della loro esistenza le persone anziane sono state fondamentalmente vegetariane e che solo dopo l’avvento del benessere economico hanno iniziato a consumare prodotti carnei, cosa che non si può dire delle ultime generazioni.
E’ ampiamente risaputo che la carne ingerita genera accumulo di tossine e queste quando superano il quantitativo tollerato dall’organismo incominciano a manifestarsi sintomi di vario genere. La carne, praticamente, è come una bomba ad orologeria: finché non scoppia non si accusano evidenti segni di malessere: è come se cadendo da un edificio uno continua a stare bene (eccetto la paura) finché non si schianta al suolo. Uno che è abituato a fumare non avverte in modo evidente un alcun calo di energia vitale, ma l’accumulo nel tempo determina inevitabilmente un intossicazione organica che può sfociare in una patologia anche seria. Anche un farmaco considerato sicuro non causa immediatamente una malattia, ma gli effetti iatrogeni sono la quinta causa dei morte nel mondo occidentale.
Sentirsi bene in salute quando si consumano prodotti dannosi è un fatto temporaneo. Vivere in antitesi alle regole naturali si scivola gradualmente ed inevitabilmente nella malattia. Se oggi si è in buon salute questo non garantisce affatto che lo saremo anche domani: il cattivo stile di vita sta preparando il terreno per lo sviluppo di quelle patologie cui è soggetta la stragrande maggioranza della popolazione, specialmente delle persone anziane, che spesso si guardano con commiserazione: la convinzione che noi più giovani e in piena salute non subiremo la stessa sorte, è solo un’illusione.
Franco Libero Manco