Per un Natale consapevole e senza eccessi – Motivazioni salutistiche ed ecologiche per la dieta vegetariana
Alimentazione vegetariana 27 novembre 2010
Quando una trentina d’anni fa cominciai a lanciare in solitario il messaggio del Natale senza stragi di sangue, il mio appello faceva un po’ sorridere i benpensanti.. eppure pian piano l’idea vegetariana é entrata nelle maglie della società..
Ora in quasi tutte le città d’Italia si svolgono manifestazioni per il Natale vegetariano… Ne sono lieto, vorrei comunque riprendere l’argomento della dieta naturale per l’uomo, poiché ritengo che la presa di coscienza di quel che é un modo sano di alimentarsi non deve partire da motivazioni “etiche” (che sono ideologiche e comunque variabili) bensì dalla consapevolezza di ciò che é consono ed appropriato per la nostra alimentazione umana.
A questo scopo riporto una lettera ricevuta su questo tema e la mia risposta.
Caro Paolo, ho letto alcuni tuoi articoli sulla dieta naturale per l’uomo, con l’indicazione a diminuire l’uso di sostanze di origine animale….
e questo discorso mi sembra molto sensato….. Devo dire che io praticamente, senza avere l’etichetta di vegetariana, quasi lo sono. Faccio, più per me che per te, un breve riepilogo della carne che sto mangiando in questo inverno. Ormai la carne la mangio molto raramente… dipende anche dalla situazione in cui mi trovo e con chi mangio.
Ho visto il tuo annuncio per “salvare il tacchino” a Natale.. beh debbo dirti che l’anno scorso mi hanno regalato un cappone per Natale, ne ho fatte quattro parti, una l’ho data ad Andrea, le altre tre le sto usando per il brodo, che si fa d’inverno e quindi per l’inverno scorso ho sulla “coscienza” un animale.…. ma questo inverno ancora niente.
Ma se mi invitano a mangiar fuori mangio quello che c’è, per esempio, nel cous cous di qualche giorno fa c’era anche della carne di agnello e devo dire che non l’ho rifiutata…. Aiet, la ragazza marocchina che mi aveva invitato, ha tenuto a precisare che era carne macellata secondo la loro tradizione e che si vedeva, perché, diceva lei, è molto più chiara di quella “nostra”, perché meglio dissanguata. Sicuramente saprai che gli animali macellati per i musulmani sono uccisi senza stordimento, a differenza dei nostri e la nostra legge prevede lo stordimento, obbligatorio, nel caso della macellazione islamica, si fa una deroga, “per motivi religiosi”.
Penso che se tutti mangiassero la poca carne che mangio io andrebbe già bene, sia dal punto di vista nutrizionale, che da quello etico. Per quel che riguarda il discorso sulla “pietà” che dovremmo provare per gli animali come esseri viventi in grado di soffrire al momento della macellazione…….. beh, anche qui bisogna distinguere le situazioni. Nei macelli si cerca di fare in modo di risparmiare agli animali, prima e durante le operazioni di macellazione, “inutili sofferenze”.
Lo stordimento preventivo, fatto con diversi metodi, è obbligatorio per legge, a parte le eccezioni per motivi religiosi (ebrei e musulmani). Tempo fa lessi un libro di una donna autistica (Temple Grandin), che si intitola “La macchina degli abbracci”, che spiega come lei, avendo questo “problema” con cui, grazie all’amore e alla cura dei suoi genitori ha imparato a convivere, sia diventata una dei massimi esperti in America, dove sono molto sensibili a certe problematiche di benessere animale, nella progettazione dei percorsi da far fare agli animali nei macelli per arrivare al “campo di morte”, evitando per quanto possibile, la paura. Pare che questa donna, ripeto autistica, sia capace di “sentire” e di “vedere” come sentono e vedono gli animali e quindi di capire come vanno trattati.
Mi piace che mi stimoli a riflettere sulle cose, anche se non vorrei farmene una fissazione..
Margherita
…….
Mia risposta. Cara Margherita.
Senza voler affrontare il discorso etico, che ci porterebbe troppo in là, inizio dicendoti che va bene che tu rifletta su tutto ciò che fai ed immetti nel tuo organismo sotto forma di cibo. La considerazione e attenzione che dimostri sono un’indicazione della tua propensione verso una dieta naturale e verso la presa di coscienza ecologista. Infatti la cosa importante è essere consapevoli e non ingozzarsi solo per motivi di ghiottoneria. D’altronde il desiderio da parte delle giovani donne per la carne, secondo me, ha anche una ragione fisiologica… Tempo fa già ti spiegai che presso le società matristiche la carne era riservata alle donne in età feconda, che perdono con le mestruazioni o l’allattamento parecchie sostanze. Quindi senz’altro un piccolo apporto di proteine animali è più indicato per te che sei femmina che per me, che sono maschio (salvo che io non svolgessi un’attività che richiede violenza). Ti invito a leggere un mio vecchio articolo, che scrissi nel 1992:
Cari saluti ed auguri, Paolo D’Arpini