Le neo-mamme sono il futuro del mondo e anche tra le donne più produttive sul lavoro

Le donne che hanno figli hanno una capacità di “problem solving” nel lavoro maggiore delle altre, mettono a segno un balzo in più essendo più tenaci e pazienti.

 

Eppure in Italia fare figli vuol dire uscire in anticipo dal mondo del lavoro. Le neo-mamme sono più brave a gestire gli imprevisti e non si spaventano assolutamente davanti ad un duro lavoro. E’ stato messo tutto nero su bianco da una Società Multinazionale Americana, Kelly Service, specializzata nel settore risorse umane, che ha condotto una ricerca dove risulta che la produttività aziendale cresce circa del 20% grazie alle attività che vengono svolte contemporaneamente, fare la mamma e lavorare in azienda.

 

Ma in Italia per questo sia ha vita difficile. In Olanda ed in Francia il tasso di occupazione femminile rimane invariato, mentre in Italia l’occupazione cala quasi del 7% nel caso di uno o due figli. Il tasso professionale in Italia dopo la nascita di un figlio è dato soprattutto dalla scarsità dei servizi pubblici, (strutture aziendali di accoglienza, asili nido, incentivi per le neo-mamme), 90 volte su 100 sono costrette a lasciare il posto di lavoro.

 

Con un calo circa del 6,5% del Pil (prodotto interno lordo). Si è quindi fuori per sempre, mentre negli altri paesi europei le neomamme hanno un percorso lavorativo che cala solo nei primi tre anni di vita dei loro figli, per poi risalire, solo in Italia l’ occupazione delle mamme continua a scendere con la crescita dei figli. Come ovviare quindi a questo problema? Forse sarebbe il caso di applicare il telelavoro come viene fatto da tempo in America dove le neo-mamme lavorando da casa, producono di più guadagnandone in tempo libero da dedicare hai loro figli con massima soddisfazione per l’ azienda, per loro stesse e per la produttività del paese.

Rita De Angelis

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