Lucilla Pavoni: “Accoglienza e rispetto, ecco le chiavi per la convivenza ecologica bioregionale”

La Figlia del Sarto si presenta…

 

Carissimi, mi unisco a voi con la timidezza della neofita, presentata dal carissimo amico Paolo D’Arpini, con la speranza di essere accolta con la benevolenza e la pazienza che si riserva a chi ancora non conosciamo, ma che desideriamo conoscere.

 

Di me posso dirvi che non sono una persona importante, se valutata secondo i metodi correnti, non ho cariche importanti né titoli accademici da esibire, lo sono però per i miei amici, perché sanno che su di me possono sempre contare.

 

Parlarvi della mia vita passata sarebbe poco interessante, per tanti anni é stata molto “borghese” e, valutandola con la mia comprensione attuale, direi molto infarcita di perbenismo e convenzioni. Un casuale incontro, otto anni fa, con Felice Colaci, fa riemergere antichi ricordi di fanciullezza in cui ero entrata in contatto con il mondo contadino di cinquant’anni fa. Un mondo che avevo conosciuto solo marginalmente, ma che aveva lasciato profonde tracce nella mia Anima.

 

Improvvisamente la realtà in cui vivevo diventò insignificante, effimera, vuota. Comincia così la mia ricerca di un posto dove vivere in semplicità per colmare quei vuoti che diventano sempre più marcati. Non é stato un cammino semplice, ostacolato da un marito che non condivideva assolutamente le mie scelte e che quasi stentava a riconoscermi in queste mie nuove esigenze. Decido così d’intraprendere da sola questo nuovo viaggio, pieno di incognite e di paure.

 

Devo dire che l’Universo mi ha sostenuta in maniera incredibile e in pochi anni ho realizzato una realtà, che osavo appena sperare. Da otto anni ormai vivo in campagna con mio marito che nel frattempo si é anche lui convinto della bontà della mia scelta. Coltivo l’orto, allevo qualche animale da cortile e fra un po’ arriverà anche la capra. Appena posso me ne vado in giro a cercare erbe selvatiche, funghi, asparagi, frutta. La mia dispensa é sempre piena di ogni ben di Dio e, ogni volta che vi entro, penso con immensa tristezza a chi va ancora a farsi rubare la vita nelle fabbriche, e in altre realtà lavorative, per ottenere una parte di quello che la terra gratuitamente e abbondantemente ci dona.

 

Mi sento perfettamente integrata in un tessuto sociale, ricco ancora di valori e di saggezza. I vecchi del posto, una volta sollecitati a ricordare, sono stati prodighi di informazioni e di consigli. La Terra che abito é bella e generosa, l’aria e l’acqua pulite, i silenzi assoluti, i cibi genuini, gli amici fidati. Ogni giorno ringrazio per tutti questi doni, che volentieri condivido con chi viene a trovarmi.

 

Il 30 e 31 ottobre di quest’anno sono stati giorni bellissimi, in occasione dell’incontro annuale della Rete Bioregionale Italiana la casa si é riempita di persone, anch’esse desiderose di entrare sempre più profondamente nel progetto di ritrovare la propria integrità, attraverso il ritorno ad una vita più vera ed umana, stanchi di un consumismo selvaggio che li ha depredati delle cose veramente importanti. Gente che ha fatto anche cinquecento km, attirati dal desiderio di trasformare un sogno in realtà. Persone di ogni età ed estrazione sociale, accomunate dallo stesso sentire, dalla stessa esigenza di dare un senso alla loro vita. Ognuno ha raccontato la sua storia, con la semplicità che si usa solo con i veri amici.

 

Si é creato l’incanto che si ritrova solo dopo essersi tanto cercati. Io e molti altri presenti, abbiamo testimoniato con le nostre esperienze che niente é impossibile, quando vogliamo veramente qualcosa con onestà e sincerità. Il coraggio viene strada facendo, giorno dopo giorno, e la certezza di essere nel giusto é il motore che muove ogni cosa. Fra “cacche” di gallina e ruzzoloni dalle senalte, ho trovato anche il tempo di scrivere un libro, “La figlia del sarto”, che é il recupero della memoria di un mondo quasi scomparso, filtrato attraverso i ricordi di una bambina di cinque anni, di cinquant’anni fa. Sarà presentato a Treia, l’8 Dicembre 2010 (http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=8+dicembre+lucilla+pavoni)

….che Dio me la mandi buona! Ecco, cari amici, questa sono io a grandi linee, aspetto fiduciosa di conoscere meglio anche voi, se vi farà piacere….

Con grande affetto.

 

Lucilla Pavoni – lucillapavoni@libero.it

Referente della Rete Bioregionale Italiana per i rapporti solidali fra esseri umani

 

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