A Federico Bertolazzi da Vito De Russis: “Rifletta… sulle discriminazioni ‘anche umane’ caro Federico Bertolazzi…”
Ante Scriptum
Caro Paolo, egregio infaticabile gestore di questo strumento informativo-comunicativo
(hai messo un piede nel quarto potere), ti devo pregare di “postinare” questa mia risposta a Federico Bertolazzi visto che non ho il suo indirizzo.
Ti chiedo scusa e ti ringrazio.
Un abbraccio. Vito De Russis
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Lettera Aperta a Federico Bertolazzi
Caro Federico Bertolazzi,
condivido totalmente le tue 540 parole (oltre 3mila caratteri) contenute nella tua lettera aperta a Nichi Vendola.
Mi permetto di richiamare la tua attenzione sulle 33 parole (circa 150 caratteri) contenute in calce alla citata lettera, nel lungo P.S., e precisamente:
“La Vita è Vita ed ha il medesimo valore per tutte le creature di Dio; la Sofferenza è drammaticamente Sofferenza ed ha la medesima valenza per tutte le creature, umane e non umane.”
Sostengo che a monte di questa tua lettera ci sia stata un’altra, inviata a Vendola, nella quale richiamavi l’attenzione (e preoccupazione di Vendola) sulla strada statale 16, tratta da Bari a Brindisi, che percepisco poco inferiore alla Romea e alla Pontina (viste nella loro funesta statistica sugli incidenti stradali).
Mi piacerebbe riceverla per capire quanta considerazione attribuisci all’attuale Valore della Vita “umana e non umana” nella società in cui viviamo. Nella guerra in Iraq, dal marzo 2003 a marzo 2009, sono morti 4.243 soldati USA; nello stesso periodo, solo sulle nostre pacifiche strade italiane sono morte oltre 30.000 persone ed oltre 1milione e 500mila persone sono rimaste ferite.
Sono (ufficialmente) 20 anni che mi ribello alla mancata applicazione, in Italia, delle vigenti leggi a livello regionale, nazionale (compreso la Costituzione), europee e mondiali (per esempio, la Dichiarazione universale dei diritti della persona umana).
Il profondo silenzio sulla quotidiana carneficina umana sulle strade e nei cantieri a causa della “coltivata” insicurezza stradale e nel lavoro; il profondo silenzio sulla uguale carneficina prodotta dall’inquinamento dell’aria (OMS, indagine 2005 sul solo Pm10); la produzione annuale di migliaiadi invalidi VERI; il profondo silenzio sulla ininterrotta violenza tollerata e coltivata sui più deboli usufruitori della strada “bene comune”: i pedoni ed i ciclisti; ecc. L’opzione Zero incidenti stradali distruggerebbe, in un anno, un fatturato di 35 miliardi di euro (costo sociale presunto): sprofonderebbe l’Italia con molto più rumore mondiale della Grecia.
La mia Associazione dei Diritti dei Pedoni (www.assopedoni.it ) non perde occasione per richiamare la massima ATTENZIONE sulle Istituzioni quando esse trattano (ed agiscono) sui temi della mobilità e della sicurezza stradale giacché sa che intendono sostenere obiettivi totalmente opposti ai nostri obiettivi umani, sociali e civili.
Vivo a Roma Capitale, dove si muore e si resta invalidati per tutta la vita (incidenti stradali ed inquinamenti), ed alcuni nostri obiettivi sono: Valore della Vita (“STOP STRAGI PEDONI”); Diritti alla salute (aria pulita e assenza di rumori) e alla mobilità (sostenibile); Diritto al rispetto della dignità della persona (pari dignità); ripristino della Legalità (stroncare la vigente immensa illegalità diffusa e non contestata); attuazione della Carta europea dei diritti dei pedoni; ecc..
Dall’agosto 2006 Roma ha il Sindaco “Commissario per la Mobilità” ma nulla è cambiato perché tale incarico serve per finanziare interventi (ed appalti), nonché per rilasciare deroghe alle norme urbanistiche senza l’ascolto e la partecipazione della cittadinanza. (Dpcm 06.08.2006)
Sosteniamo ovunque che chi ama la propria vita, ama anche quella degli altri esseri umani e non umani (animali, piante, aria, acqua, luce, ecc.) nonchè la conseguenziale convivenza civile.
Amiamo la vita nel suo Valore più alto, posto sui 3 pilastri (le 3D): Dignità, Diritti e Doveri.
Cordialmente. Vito De Russis