Roma – L’ADP, presieduta da Vito De Russis, alla conferenza dei servizi per la mobilità, richiede piste ciclabili non promiscue…

Roma – Il  26 ottobre 2010, nel foyer del teatro Argentina in Roma Capitale,

l’Agenzia “Roma servizi per la mobilità” ha svolto una (affollata)

conferenza stampa sullo spostamento del capolinea del tram 8 da

piazza Argentina a piazza Venezia. (L’ADP − come qualche altra

associazione − era presente ma non era stata invitata.) Sostiene l’ADP che

tale operazione si concluderà alla vigilia delle prossime elezioni comunali

a Roma (primavera 2013). Lo spostamento del capolinea “cambierà il volto

di Largo di Torre Argentina” perché libererà “lo spazio attualmente occupato

dal capolinea bus e restituirlo ai pedoni realizzando un’ampia area pedonale”;

queste parole sono state supportate da una  foto (vedi sito:  www.agenziamobilita.roma.it , sezione: Sala stampa.) 

 

Nella foto abbiamo notato l’assenza di barriere atte ad impedire l’accesso ai veicoli.

Sappiamo che, a Roma Capitale, i 952 veicoli immatricolati per 1.000 abitanti

occupano il 56% della mobilità cittadina la quale, quotidianamente, consolida una

diffusa illegalità (parcheggio: sui marciapiedi; sulle aree delle fermate dei bus

del TPL; sugli attraversamenti pedonali; in doppia e tripla fila; ecc.) quasi

totalmente impunita.

 

Sappiamo dai dati statistici sull’incidentalità stradale che la sicurezza stradale a Roma

Capitale è un opzional (sito: www.assopedoni.it cliccando www.aci……. presente sulla home page).

 

Per questo l’ADP ha rivolto ai responsabili del progetto la seguente domanda:

 

“Alle vostre spalle si vede l’area pedonalizzata davanti al Teatro. Visto la

diffusa illegalità praticata sul suolo pubblico romano, secondo voi, dopo

quante ore scomparirà quella situazione? come pensate di impedire il degrado

e l’uso promiscuo pedoni e sosta veicoli?

“Cercheremo dei provvedimenti” è stata la risposta.

[Abbiamo anche chiesto il perché non viene riattivato il tram 3 (che funziona ancora

con i bus) ed abbiamo ripetuto il nostro NO alle piste ciclabili promiscue, cioè quelle

piste ciclabili realizzate attraverso il sequestro del marciapiede per trasformarlo in pista ciclabile.]

 

Vito De Russis

Presidente ADP

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