Da Calcata, ricordando Samhain ed Ognissanti, passando per Halloween, sino a giungere a San Severin(o) per l’incontro del 30 e del 31 ottobre 2010

Eventi Paolo D'Arpini 23 ottobre 2010

Noi dovremmo occupaci solo di compiere azioni consone e giuste senza considerare l’uso buono o cattivo che ne deriva.. “ (Saul Arpino)

 

Beh, é quasi un ritorno al passato.. poiché debbo confessarvi che proprio qui nelle Marche, ed esattamente nella Borgata Santa Felicita di  Falerone (Ascoli Piceno), festeggiai per la prima volta della mia vita questo rito del momento magico dell’incontro fra le forze del mondo sottostante e quello di sopra. La cosa avvenne 55 anni fa, quando ancora bambino, fui iniziato ai misteri della magia popolare… Alcuni contadini, quella sera del 31 ottobre, mi insegnarono a scavare una zucca, ad intagliare occhi naso e bocca, e a sistemarla in un crocicchio di campagna con una candela accesa dentro… “per esorcizzare gli spiriti maligni” dissero.. Sembrava un gioco, una sceneggiata simile alla costruzione di uno spaventapasseri… (altra componente misterica del mio risiedere nel mondo contadino marchigiano) ma le radici di quel gioco erano molto antiche ed il significato ben diverso da quello che io allora riuscivo a percepire…  

 

In fondo anche uno spaventapasseri é un “emblema” ed il suo scopo non é solo quello di tener lontani gli uccelletti… Uno spaventapasseri é l’elemento che sancisce l’uso, il possesso e la protezione magica di un campo, un feticcio ricoperto degli abiti rattoppati e sporchi del lavoro sui campi,  la coscienza di quel lavoro é vera immagine e diviene anche “forma” magica. Non sono solo i passeri ad essere intimoriti da quella presenza scaramantica… ma anche la grandine, i ladri, gli animali selvatici (una delle consuetudini contadine  per rendere più credibile lo spaventapasseri é quella di pisciarci sopra… il miglior metodo marcatore di possesso del territorio).

 

Ma torniamo alla zucca scolpita ed al mistero del 31 ottobre… Sapete bene che sino a pochi anni fa non esisteva più nessuna consuetudine in Italia per questa celebrazione del 31 ottobre… C’era solo un vago ricordo di un qualcosa che fu… Ad esempio a Calcata si raccontava che in quella notte…  Ma andiamo per ordine….

 

Conservo ancora i trafiletti di giornale (Il Messaggero, La Repubblica ed altri) in cui si annunciava: “Calcata 31 ottobre,  il  Circolo Vegetariano VV.TT. organizza una festa denominata Halloween…”.  Correva l’anno 1994  ed era la prima edizione della manifestazione che intendeva riportare l’attenzione su un particolare momento magico dell’anno, quello a cavallo fra la vigilia di Ognissanti ed il giorno dei morti.

 

L’evento si rifaceva all’antica  tradizione pagana in cui è detto che in questo periodo “si apre una finestra fra la vita e la morte, fra la morte e la rinascita”. Il rito era conosciuto nell’antichità remota ed anche nel medio evo, ed infatti come spesso è successo con tante feste pagane, riconosciute poi nel cristianesimo, Ognissanti e la ricorrenza dei defunti cade proprio in questo periodo.  A Calcata c’era la tradizione contadina di festeggiare un sabbat la notte del 31 ottobre (che tra l’altro fu oggetto di una mostra di foto e di racconti registrati  da Luca Nemiz tenuta nella vecchia sede del Circolo VV.TT. dal titolo ”Sabbat”).  Si narra che le streghe da tutta Europa si dessero appuntamento su Narce (la collina in cui originariamente insisteva Calcata) è lì compissero i loro cerimoniali magici per agevolare la fecondazione e la conservazione dei semi nella terra.  

 

In America, paese un po’ naive, si era conservata questa data   che era stata però trasformata in una festa per bambini, in cui  ci si veste da streghe e spettri. Questa “sceneggiata mascherata” venne chiamata Halloween, che è una storpiatura di All Saints Eve.

 

Siccome l’antica tradizione pagana in Italia ed a Calcata era scomparsa completamente  pensai di rinverdirla, memore forse delle mie trascorse avventure marchigiane, ed  approfittando dell’allora semisconosciuta “Halloween” americana lanciai l’idea della festa, coinvolgendo i bambini delle elementari di Calcata ed un mago chiamato appositamente per creare l’atmosfera (la cosa fu organizzata con l’ausilio di Luciano Poggialini). Ricordo ancora,  in uno di quei primi rifacimenti “orgiastici”, la coralità della partecipazione popolare, pur in una decenza e poesia…

 

Purtroppo la festa  di Halloween é andata vieppiù  deteriorando e non è rimasta così poetica.. diventando pian piano un inno consumista e ridanciano con musicacce, plastica, birra e quant’altro… Pazienza…

 

Ma quest’anno, di ritorno in terra Picena, la festa si farà e bene.. e non solo per rinverdire le memorie di un nebuloso passato, bensì per lanciare un messaggio di ecologia profonda e di consapevole compartecipazione all’evento vita. Il 30 e 31 ottobre sarò assieme agli amici “analogici” all’incontro di San Severino Marche, un incontro per unire il vecchio ed il nuovo della Rete Bioregionale Italiana..  in un afflato rifondativo. Poco chiaro il discorso, quasi incomprensibile? Fa nulla.. non é importante capire con la testa ma sentire con il cuore, percependo la gioia di vivere, di amare la natura che ci é madre, di spartire con i nostri simili cibo e bevanda, di ridere e raccontare, di immaginare scopi comuni, di aprire gli occhi per riscoprire una ovvietà… Infatti – come disse Nisargadatta Maharaj – noi non possiamo essere altro che una parte integrante della manifestazione totale e del totale funzionamento ed in nessuna maniera possiamo esserne separati.

 

Paolo D’Arpini

 

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Programma dell’incontro:

 

30 ottobre 2010:

 

h. 10.00 – Accoglienza e familiarizzazione con il posto, presentazione dei vari partecipanti.

 

h. 12.00 – Preparazione collettiva del pasto con il cibo bioregionale da ognuno portato e condivisione.

 

h. 14.00 – Vesseille (lavaggio piatti e pentole e riordino della sala)

 

h. 14.30 – Percorso di riconoscimento delle  erbe spontanee per onorare il luogo

 

h. 16.30 – Prima sessione di condivisione delle esperienze e proposte per la continuazione del percorso bioregionale, seduti in cerchio davanti al camino acceso, ognuno parla a rotazione. Sono benvenuti interventi poetici e canti.

 

h. 19.30 – Preparazione collettiva del pasto serale e vesseille. Ci si ritira per la notte, chi in tenda, chi nella pensioncina di San Severino, chi nella casa di Sonia a Jesi e chi a Treia (vedi indicazioni sottostanti).

 

 

31 ottobre 2010:

 

h. 10.30 – Seconda sessione di condivisione delle esperienze e proposte bioregionali.

 

h. 12.00 – Preparazione collettiva e consumo del pasto e vesseille.

 

h. 14.30 – Breve passeggiata nei paraggi della casa di Lucilla

 

h. 16.00 – Terza sessione di condivisione esperienze e proposte e conclusioni finali

 

h. 18.00 – Attorno al fuoco, per chi intende ancora fermarsi, racconti sul significato di Ognissanti e canti in sintonia

 

La casa di Lucilla Pavoni, che ospita l’incontro, si trova su una bellissima collina isolata alle pendici dell’appennino marchigiano. Ecco come raggiungerla:

 

Da San Severino Marche seguire la strada per Apiro/Cingoli.

 

Superare Cesolo e Marciano, arrivati al bivio per Apiro/Cingoli prendere la direzione per Apiro.

 

Superare le frazioni Palazzata e Corsciano sino all’indicazione per Ugliano, dopo circa 700 metri sulla destra imboccare stradina in terra battuta seguendo la freccia che indica la casa di Lucilla.

 

In caso di difficoltà potete anche chiedere al baretto di Corsciano, oppure in extremis telefonare a Lucilla al 338.7073857.

 

Attenzione, tutti sono invitati a contribuire all’evento portando dalla propria bioregione di provenienza cibo e bevanda. Venire armati di buona volontà e pazienza. Per il pernottamento: è possibile campeggiare nel terreno di Lucilla con la propria tenda o con il camper. Chi volesse stare più comodo può prenotare -in tempo utile- alla pensioncina 7 Rose di San Severino (Tel. 0733/635202).

 

Oltre al campeggio in tenda, altre sistemazioni gratuite (salvo un’offerta volontaria) possono essere reperite presso l’abitazione di Sonia a Jesi, oppure a Treia (entrambi i luoghi sono a pochi chilometri di distanza da San Severino) in entrambi i casi é opportuno portare con sé sacco a pelo e stuoia e -nel caso- anche brandina pieghevole.

 

 

Informazioni ulteriori sul programma e sulle sistemazioni telefonando a Paolo 0733/216293 – o scrivendo a saul.arpino@gmail.com

 

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Articoli sull’incontro:

 

http://www.google.com/search?hl=it&client=gmail&rls=gm&q=incontro+bioregionale+san+severino+30+31+ottobre+2010&btnG=Cerca&aq=f&aqi=&aql=&oq=&gs_rfai=

 

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