Olocausto (Shoah) stabilito per legge… secondo Riccardo Pacifici – E pareri altri…

Alcuni giorni fa é stata richiesta da Riccardo Pacifici, in rappresentanza degli ebrei romani, attraverso una lettera pubblicata su ‘La Repubblica’ in cui si rivolge ai presidenti di Camera e Senato, la calendarizzazione per la discussione di un testo di legge sulla shoah e contro il negazionismo. Su questo argomento é intervenuto anche l’Osservatore Romano con un articolo odierno:

 

Vedi nel blog http://paolodarpini.blogspot.com/2010/10/losservatore-romano-si-dice-contrario.html

 

In cui tra l’altro é detto. «Negare l’Olocausto è un fatto gravissimo e vergognoso» dice comunque il giornale vaticano e continua «La storia non è vera per legge. Ma punire per legge chi sostiene questa tesi, e quindi di fatto stabilire ciò che è storicamente vero attraverso una norma giuridica, non è la strada giusta. Anzi, rischia di essere controproducente: in democrazia la censura non è un mezzo corretto, e si finisce per far diventare martire chi vi incappa.»


Va poi aggiunto che la maggior parte degli storici, non certo in odore di negazionismo, siano comunque contrari ad una legge di questo genere, per la quale i Presidenti di Camera e Senato vogliono invece un veloce iter di approvazione.

 

Ed ancora l’Osservatore romano non dimentica di citare David Bidussa, opinionista di “Moked”, il portale dell’ebraismo italiano, che ha scritto: «Una legge contro il negazionismo non sarebbe né una scelta intelligente, né una scelta lungimirante. Non aiuta né a farsi un’opinione, né a far maturare una coscienza civile. L’Italia ha bisogno di una pedagogia, di una didattica della storia, di un modo serio e argomentato di discutere e di riflettere sui fatti della storia. Non servono leggi che hanno il solo effetto di incrementare la categoria dei martiri».

 

Anch’io sento il dovere, come membro di una famiglia originariamente ebrea, e che si é salvata dalla deportazione con la “conversione” al cristianesimo (durante il periodo fascista) di esprimere un mio parere su questo controverso tema.

 

Innanzi tutto é vero che la storia e la verità storica e perciò la politica conseguente all’ultimo conflitto è stata definita dai vincitori… e non solo per la questione ebraica ma per ogni altro aspetto. Ma se si vuole riaffermare “l’umano e l’universale” che sta oltre le opinioni avverse occorre equanimità e la capacità obiettiva di considerare i semplici fatti e le situazioni in cui questi sono avvenuti. Nel “legalismo giuridico” -che non è più giustizia- vincono al contrario i “cavilli” e ciò è significativo di un percorso funzionale a “costruire” la verità (che è poi quella di comodo di una o dell’altra parte).

Ed ancora..   lasciando da parte ogni speculazione sul passato, secondo me, bisognerebbe evidenziare anche come sia stata utilizzata per fini economici ed ideologici la tragedia dell’olocausto, i soldi raccolti a nome dei deportati, le pressioni politiche per far approvare leggi liberticide in Europa, la creazione di una nuova “religione” dell’olocausto, etc. Allo stesso tempo é controproducente abbracciare la causa della libertà di pensiero partendo dalla difesa o giustificazione del negazionismo.

Mentre possiamo evidenziare come sia andata strutturandosi nel tempo una verità “basata” sul senso di colpa e sulla convenienza politico economica dei governi che hanno preferito cedere alle pressioni dell’industria dell’olocausto piuttosto che venir tacciati di collaborazionismo revanscista con i passati regimi fascisti. Questo ovviamente soprattutto in Germania e Austria (e forse prossimamente anche in Italia..) dove la “verità dell’olocausto” ha assunto connotati quasi religiosi e “stabiliti per legge”.

 

In questo momento ritengo sia importante poter indagare sulla veridicità dei fatti, stabilendo la verità sull’olocausto come dato di fatto storico, comprovandolo solidamente (se si vuole anche in senso etico), senza cavillare sulla negazione o sull’affermazione forzosa ma scoprendo “come” sia avvenuto e “perché”, evidenziando allo stesso tempo l’incongruenza di comportamenti speculativi politico-religiosi conseguenti ad esso. Allora forse si potrà smuovere l’opinione pubblica e pian piano anche inserire altre verità sul modo in cui l’olocausto è avvenuto, soprattutto di come in quel periodo il razzismo avesse colpito in ogni campo, contro l’uomo in generale, e non solo in Germania ma anche in Russia, e anche in America dov’era stata aperta la caccia alle streghe comuniste e la persecuzioni di migliaia di cittadini colpevoli di pensarla diversamente dal potere in carica. La persecuzione è stata a livello mondiale e contro l’uomo e la sua libertà espressiva in generale.

Ho qui accennato alla necessità di cambiare impostazione se si vuole superare la contrapposizione ideologica, fra fautori della “verità olocaustale” e suoi negatori, per poter “scientificamente” affrontare il problema della “verità storica” e questo processo non può essere ottenuto “per legge” che altrimenti la ricerca risulterà tarpata e viziata….

 

Paolo D’Arpini

 

 

 

E qui si seguito alcuni commenti “caldi” ricevuti sull’argomento:

 

Senza entrare nello specifico, il fatto che Pacifici e tutto il mondo Sionista abbiano la necessità di far fare delle leggi per obbligare a credere che la Shoà é avvenuta effettivamente come essi dicono vorrà pur dire qualche cosa..! O no..? Se la cosa fosse così evidente, così innegabile, così provata, NON ci sarebbe certo la necessità di obbligare le persone a crederci per legge..! La Storia si scrive e si afferma o si nega con i DOCUMENTI e non con i DECRETI! Se servono i decreti può solo significare e riconoscere implicitamente che i documenti sono fragili e deboli..!” (Alessandro Mezzano)

 

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Penso personalmente che proibire qualunque ricerca storica o opinione politica, storica, scientifica, ideologica, filosofica o religiosa sia PURA E SEMPLICE INQUISIZIONE. Da qualsiasi parte provenga! Non si può combattere il clericalismo, il fondamentalismo e l’ integralismo cattolico e poi ACCETTARNE UN ALTRO.

E come dice COSTANZO PREVE, oggi vi è una vera e propria RELIGIONE OLOCAUSTICA, con i suoi dogmi, tribunali speciali inquisitoriali, e vescovi & cardinali arruolati tra il CLERO MEDIATICO CINE-TELEVI$IVO! Tanto a DX come a ” SX”…..” (Gianni Donaudi)

 

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E’ EVIDENTE CHE IL DOGMA SI PONE COME CREDENZA RELIGIOSA. Ma questo non esime dal pensare che il Dogma stesso non abbia valenza in se stesso. Il fatto di pensare che, siccome un Dogma imposto dimostri la NON verità del fatto assunto come VERITA’ di FEDE, è un errore. Come scrive il noto studioso di politica Giorgio Galli, la Storia stessa si muove sulla base di credenze( per lo più d’origine mitica) che impongono allo storico di cercare “prove” al di fuori di qualsiasi considerazione di probabilismo pseudoscientifico. Lo stesso materialismo, lo scientismo, il razionalismo sono MITI. Per fortuna la religione olocaustica non riesce ad attecchire, malgrado il potere impositivo di chi la propone, perché l’umanità ne è indifferente” (Giorgio Vitali)

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