Comunicare su internet – Come mantenere una credibilità nella giungla della Rete, fra l’immane concorrenza di siti e blog, e salire nelle preferenze dei motori di ricerca?!

Evoé… chi c’é c’é e chi non c’é non c’é…” (Saul Arpino)

 

Ai tempi della sola carta stampata era alquanto facile… se un giornale vendeva un tot numero di copie più di un altro era certo che le notizie pubblicate sul primo avevano maggiori lettori, altrettanto dicasi per i libri e le riviste…

 

Poi sono subentrate la radio e la televisione e tutti i comunicatori si sono dovuti adattare all’ossequianza verso la scatola grigia. Le notizie non dovevano soltanto avere visibilità (e credibilità) sui giornali ma dovevano anche passare sui telegiornali e nelle trasmissioni di approfondimento altrimenti il loro valore diminuiva… Per un certo periodo era consuetudine fra giornalisti “eticamente corretti” di pescare l’uno dall’altro… Quello che appariva sui giornali diveniva argomento di informazione anche per la televisione e la radio o viceversa… Poi l’entrata in funzione del computer e di internet ha cambiato ogni regola… rovesciando completamente le valenze informative ed i modi della comunicazione.

 

Se prima un qualsiasi “pinco pallino” doveva inchinarsi ai giornali od alle televisioni per avere accesso alla comunicazione con l’arrivo di internet lo stesso “pinco pallino” può crearsi in proprio una fascia di lettori che supera ogni aspettativa e che va ben oltre il numero di lettori od ascoltatori possibili sui canali “tradizionali”….

 

Eppure ancora c’é una sorta di separazione fra i modi comunicativi… tradizionali e quelli della Rete. A volte i giornali o le televisioni sono “costretti” a far apparire sulle loro pagine di cronaca o di approfondimento anche notizie, episodi e eventi che compaiono su internet.. Ma questo passaggio é tutt’ora raro, poiché di solito i “vecchi canali” preferiscono ignorare il web perché internet rappresenta un concorrente micidiale e prepotente, e che alla fine vincerà non c’é dubbio… e la gente smetterà di pagare per avere pezzi di carta con notizie stantie o regalare ai gestori salati canoni per godere di pettegolezzi spuri su attori ed attricette e per assistere a partite di calcio cretine. Anche questo tipo “basso” di informazioni infatti ormai passa sempre più su internet ed il mondo della comunicazione globale dovrà adattarsi a nuove regole…

 

In attesa che tali regole salgano in superficie.. assistiamo alla lotta senza quartiere, interna al mondo del web, per conquistarsi i primi posti nella visibilità e di conseguenza adescare un sempre maggiore numero di “lettori” (anche se poi scopriamo che di “lettori” non si tratta, magari meglio definirli “usufruitori momentanei”).

 

All’inizio della comunicazione in rete quei siti che riuscivano ad attrarre il maggior numero di visitatori, per qualsiasi ragione essi visitassero il sito, si poteva presupporre che tale sito avesse una data importanza e quindi le tariffe commerciali praticate per gli annunci pubblicitari avevano un valore più o meno alto a seconda delle “visite”. Ma con l’aumento dei siti “comunicatori” (a vario titolo) e soprattutto con l’apertura di un numero sempre maggiore di siti o blog che non intendevano adeguarsi a regole di mercato o che ignoravano l’aspetto del “ritorno economico” nel loro comunicare, le cose per i “professionisti comunicatori” della rete sono andate sempre più peggiorando.

 

Poi ci si é messo pure Google e la messe degli altri motori di ricerca a confondere le acque…

 

E qui arriviamo alle noti dolenti…. Conosco diverse persone che passano il loro tempo al computer non tanto per leggere o scrivere notizie ma per constatare il livello di indicizzazione che il loro comunicare ottiene attraverso i motori di ricerca… Addirittura é andata sviluppandosi una nuova professione, quella di esperto indicizzatore, ovvero un tecnico informatico o della comunicazione che si specializza nel tentare di far salire la posizione dei siti nell’indice nei motori di ricerca. Questa dell’indice é diventata una mania grossa.. Oggi forse é meno importante quanti siano i “lettori reali” e pure gli “occasionali visitatori” di un certo sito o blog… Quel che conta é la posizione raggiunta nell’indice dei motori di ricerca…. Nel forsennato tentativo di salire la china ed apparire ai primi posti la gente si rovina la salute.. (talvolta pure il portafoglio) e perde la capacità di comunicare liberamente, come invece sarebbe consono in un saggio uso del web. Tra l’altro non c’é solo la foga di apparire per primi ma anche il tentativo di emendare le pagine della ricerca da ogni notizia scomoda.. e questo tra l’altro é uno dei modi in cui i “motori di ricerca” guadagnano sui poveretti (che vogliono mantenere un’immagine linda e pinta).

 

Ma é soprattutto la posizione nell’indice che é diventata un “dovere sociale” e tutti gli escamotage sono buoni per ottenere l’indicizzazione desiderata. In primis per ottenere qualche risultato ragguardevole bisogna far risultare (in tutti modi) che il sito od il blog abbia un rilevante numero di lettori e qui si studiano tutti i metodi per attirare sia pur molto velocemente il maggior numero di click al sito. Poi c’é la foga spargitoria di link che vengono inviati ad utenti o siti in modo che ci siano più feed in entrata per il sito intenzionato.. questo aiuta a salire nella scala gerarchica dei motori di ricerca. Ma tutto ciò non basta… occorre inventarsi altri metodi più subdoli, ad esempio usando apposite parole chiave nei tag, oppure con titoli fuorvianti che attraggano maggiormente le masse dei naviganti in rete o che interessino di più le ricerche automatiche dei motori di ricerca. Poi c’é il problema della durata della leggibilità di una data notizia od informazione ed anche qui la lotta é senza quartiere.. riuscendo a volte a trasformare una notizia di cronaca in un rosario di giaculatorie sui diversi peccati del mondo.

 

Ma non basta occuparsi della parte automaticizzata della ricezione nella ricerca.. occorre pure tener presente che i motori di ricerca sono curati da “uomini”.. e chi sono questi uomini? Bisogna capire la psiche dell’operatore che staziona dietro alle indicizzazioni dei motori di ricerca, trovare il modo di appetirlo con una lunga e faticosa sperimentazione di “lascia o raddoppia” e “tentativi ed errori”. Questo aspetto dell’avvicinamento agli operatori umani é l’ultima “Thule” nel tentativo della scalata agli alti valori d’indice dell’arte comunicativa in rete. Qui entriamo addirittura nell’ambito della fantascienza o della psicologia di frontiera. Qui siamo in pieno sprofondare nell’“inconscio collettivo”, qui nulla é certo.. nemmeno quel che appare in rete.. tutto appare e scompare, temporaneamente e poi riappare in altra forma…

 

I dati forniti dai motori di ricerca inoltre non sono univoci, una indagine su un dato “nome” o “titolo” può portare a risultati diversi, a seconda se l’indagine viene svolta da un certo computer collegato ad una certo server oppure d altro computer ed altro server. Bisognerebbe infatti sapere che una ricerca effettuata dal  computer di casa cambia risultati sull’apparecchio del proprio nemico….. Per sapere la “verità” sulla posizione reale bisognerebbe fare un’indagine comparata in vari momenti della giornata da diversi apparecchi e in diverse località. Poi c’é il fatto dell’antagonismo -ed a volte- della contingenza fra operatori, server e gestori e differenti motori di ricerca… alcuni sono succubi di Google ed altri in diretta concorrenza. E qui entrano in gioco anche i raggruppatori di notizie (tipo Liquida o Blogbabel, etc.).. e pure l’ultimo arrivato Facebook…

 

Sul diabolico Facebook sarebbe il caso di fare un discorso a parte, in quanto dal punto di vista dell’indicizzazione ha poco valore.. contando solo nella menzione della pagina o di raggruppamenti in chiese telematiche e cause più o meno nobili… ma ha poco peso nella ricerca di argomenti specifici. Questo perché Facebook viene ancora considerato alla stregua di un gossip in rete od al massimo in una sorta di chat allargato. Eppure il demone fesbucco  sta allungando i suoi tentacoli in sempre nuove aree del web, ormai é onnipervadente ed é arrivato ad inquinare ogni modo comunicativo… (nel senso che il comunicare tramite Facebook é talmente “diluito” da perdere quasi ogni valore reale, una sorta di pissi pissi bau bau permanente)

 

Aharg… come fare dunque a districarsi nei meandri oscuri di questo sistema diabolico che é il web?

 

Io ho trovato un sistema… E sapete qual’é? Non mi interesso più di tanto dei risultati ottenuti e mi limito a giocare comunicando… (persino usando il diabolico fesbucco) e trovo che questo sia anche ben accetto agli “operatori umani” che stanno dietro alle macchine ed ai motori…

 

Paolo D’Arpini

 

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Articoli in sintonia:

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=comunicare+nel+web

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