Stefania Prestigiacomo: “Sistri, il rifiuto come bene” – Ancora non parte la discussa riforma sulla rintracciabilità dei rifiuti proposta dal Ministro dell’Ambiente

Non parte ancora  il sistema della reperibilità dei rifiuti, il Sistri, proposto dal Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo (http://www.google.com/search?client=gmail&rls=gm&q=stefania%20prestigiacomo), soprattutto per tenere sotto controllo la rintracciabilità dei rifiuti considerati pericolosi….

Doveva entrare in vigore il  primo ottobre 2010, ma a causa della protesta delle imprese, il Ministro è stato costretto a rinviare il tutto. Nuova data da destinarsi, 1 Gennaio 2011.  

Ma la Federambiente commenta: Figuriamoci siamo certi che non si partirà nemmeno allora. E’ una storia molto complessa. Si tratta  in pratica, di un sistema gestionale, grazie al quale, tutti i rifiuti dovrebbero essere rintracciati per mezzo di strumentazioni informatiche, (pc, chiavette, gps), coinvolgendo così le imprese che producono i rifiuti, ed anche quelle che gestiscono la raccolta ed il trasporto dello stesso.

Il Sistri fu ideato già nel 2007 con il governo Prodi, che vi pose il segreto di Stato. Segreto che è stato confermato dal governo attuale.  Il tutto gestito dalla Selex management, azienda del  gruppo Finmeccanica. Un Sistema nel quale gireranno, e si guadagneranno  “molti soldi”.

All’interno del Sistri, dovrebbero essere registrare circa  280 mila aziende, ed il minimo contributo è di 60 euro.  In questo caso la cifra si aggirerebbe intorno a  17 milioni di euro, non poco!  Ma ci sono anche imprese che hanno versato 10mila euro ogni anno.  Ci sono poi i costi per le usb circa 16 euro e ne serve una per ogni  sede, locale e mezzo di trasporto.

Nonostante tutto i materiali non sono stati ancora consegnati, un autotrasportatore su 10 è stato dotato di tutta la strumentazione, ed il sistema si è inceppato.  Ora il Ministro dice che farà togliere il “segreto di stato”, si pensa quindi ad un primo passo verso la chiarezza, e un disastro maggiore per evitare quello ecologico, con un costo esorbitante che si aggira intorno a 17 milioni di euro. E’ proprio vero che nettezza urbana produce ricchezza  e non povertà…!?
 
Rita De Angelis

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