“Cortei di protesta a Roma? Come le sfilate di moda…!” – A Roma per manifestare si dovranno pagare le spese, così ha deciso Alemanno….
“Non con con l’oro ma col ferro, oh Alemanno, si riscatta l’onore di Roma…” (Saul Arpino)
Il Campidoglio ha messo in atto una serie di regole che dovranno regolare a Roma i cortei e le manifestazioni. Punto primo: non più di una manifestazione al giorno. Punto secondo: chi sfila dovrà pagare.
Il Sindaco Gianni Alemanno ha inviato una lettera al Prefetto Pecoraro in cui si chiede di rivedere la disciplina dei cortei. Saranno concesse per le manifestazioni itineranti sono 5 percorsi: da piazza della Repubblica a piazza di Porta S. Giovanni; da piazza della Repubblica a piazza Madonna di Loreto; da piazza della Repubblica a piazza Bocca della Verità. Da piazza dell’Esquilino a piazza Bocca della Verità; da piazza Bocca della Verità a piazza Navona.
Il nuovo calendario prevede al massimo una manifestazione itinerante al giorno, dal venerdi pomeriggio alla mattina del lunedi ed il giovedi pomeriggio. Scrive il Sindaco che le associazioni politiche e sindacali, devono contribuire a sostenere le spese dei servizi; vale a dire spese sanitarie, protezione civile, trasporti, spese per i transennamenti e la relativa pulizia dei percorsi. Sono escluse dai percorsi di scioperi generali, il Primo maggio e 25 Aprile, così come vengono escluse dal contributo manifestazioni giovanili, studentesche e disoccupati.
Di contrasto la reazione del portavoce nazionale dei Cobas, Piero Bernocchi, il quale afferma: non sborseremo un solo euro al commento della lettera del sindaco. La spiegazione è semplice, in quanto la maggior parte delle manifestazioni si fanno di sabato, gli scioperi il venerdi. Quindi tutto questo baccano che i vari sindaci armano una volta l’ anno, non ha motivo di esistere. A questo punto vale il detto “chi vivrà vedrà”!
E per poter manifestare contro il carovita e le tasse bisognerà contribuire a pagare le spese della protesta con nuove tasse!
Rita De Angelis