Bernardino del Boca, Howard John Zitko, la psicotematica e la Nuova Era… di Paola Botta Beltramo
L’antropologo-teosofo Bernardino del Boca (1919-2001) scriveva i suoi libri e i suoi articoli basandosi sulla psicotematica, ovvero la tematica di quell’unica Anima in cui fluttua il vivere di tutti e di tutto, per aiutare, attraverso la ginnastica mentale, lo sviluppo dell’intuizione.
Dal suo articolo “La giustizia del fiordaliso”
(rivista “Età dell’Acquario” n. 18 pag. 3 - SETTEMBRE-OTTOBRE 1973):
“Siamo molto vicini al ripetersi di certi eventi che hanno avuto origine nell’aprile del 1933. Anche allora si parlava molto di “giustizia”, ma si dava alla giustizia un significato molto vago. . . . Ciò che chiamiamo giustizia è l’effetto di molte leggi naturali che l’uomo non ha ancora imparato a conoscere. Perciò ci illudiamo di poter sostituire a queste “leggi” gli artificiali inganni del nostro egoismo e della nostra ignoranza. . . .
Quando nell’aprile del 1933 il polacco Alfred Habdank Skarbwek Korzybski . . . ebbe l’idea di fondare un centro per lo studio di un sistema “non-Aristoteliano” e della semantica generale . . . fu considerato, soprattutto dal mondo scientifico, come un “pazzoide arrivista”. Ci vollero molti anni prima che le sue idee fossero comprese. Anche lui si mise in attesa in quel nebuloso 1933 e, il primo marzo 1950, portò nella tomba ciò che non aveva avuto il coraggio di dire sulla “psicotematica”. . . .
Tutta la stampa offre quotidianamente le brutte notizie, così che il male viene convalidato, accettato, considerato una specie di necessità. La stampa non trova così spazio per le notizie buone, per quelle che spronano verso il bene. Se un giorno si aprisse il Corriere e si leggesse in prima pagina questo titolo su otto colonne “Attendi un miracolo dal colorato raggio della tua coscienza”, e sotto si parlasse delle marce di David Ryder (il poliomielitico che da anni aiuta psicologicamente e materialmente tutti i poliomielitici aiutandoli a cavalcare per migliorare le loro condizioni fisiche e per far sentire loro il senso della libertà) e ci fosse pure un appello in favore degli animali, vorrebbe dire che gli italiani sono diventati finalmente dei cristiani. . . . Sullo stesso piano si trova la stampa spiritualista e quella che divulga le notizie del paranormale: essi cercano soltanto ciò che fa notizia e non aiutano il lettore a cercare di vivere certe esperienze. . . .
Quell’intelligenza che guida la Natura in ciò che chiamiamo oggi evoluzione, ha fatto dire a Leone Tolstoi: “Se un uomo vuole aiutare il mondo non deve pensare di fuggire dal mondo”. Deve imparare a conoscerlo e a vivere in esso, diventando un’oasi, un rifugio per chi è alla ricerca della propria anima. In tutto il mondo, da anni, stanno sorgendo comuni, ashram, centri di sperimentazione sul vivere. Hanno successo, fra questi, soltanto quei centri che si mettono alla ricerca del mondo, non quelli che per egoismo, ignoranza o paura, cercano di fuggire dal mondo, di isolarsi. Perciò il compito di chi è in ascolto ora, si è allargato. Essi sono in ascolto dove le vecchie strutture stanno cadendo : le religioni, le scuole, i tribunali, la medicina, la filosofia, il commercio, l’arte ecc.. . . . Se l’influsso delle comete (Kohoutek, Halley) riuscirà ad alterare il chimismo cerebrale di un certo numero di individui e ad affievolire alcune energie celesti . . . ci si stupirà per il sottosviluppo materiale, morale e spirituale dei popoli e dell’individuo. Questo individuo che a 35-40 anni la società considera finito, inutile, un essere che dà solo fastidio perché ha perso un posto di lavoro e nessuno gliene vuole dare un altro. Contro i pregiudizi, la malafede, l’ottusità e l’inutile sofferenza può combattere soltanto l’individuo che non convalida il male, perché usa le proprie energie per cercare soltanto il bene. Non è più tempo per i mugugni e per i rancori, per l’illusione che altri faranno ciò che noi non abbiamo fatto. E’ tempo d’azione e di vita. Che voi siate dei ditali o delle grandi caraffe, poco importa. Importa che il vostro ditale o la vostra caraffa siano pieni di energia e che questa energia sia spesa senza paura affinchè le cose del mondo siano guidate verso le nuove strade. E’ tempo di semina ed è tempo di migrazioni. Lo sviluppo del pensiero scientifico . . . ha deformato la percezione umana del mondo, così che molta gente, soprattutto in occidente, ha perso il significato della vita per il fatto di aver adottato un’attitudine esclusivamente oggettiva verso la realtà. Il concetto di Winnicott (di “un falso io” che si sviluppa già nella prima infanzia in risposta a ciò che il bambino percepisce sia richiesto da lui, e che gli ostacola ogni sua genuina esperienza) denuncia la quasi totale produzione mentale degli ultimi cento anni e ci fa capire che la Terra è ora in mano. come era stato predetto dagli esoteristi, a “diciassettenni” complessati condizionati a distruggere, involontariamente, i superati valori del passato. . . . La tematica mentale è un complesso imbroglio mentre la psicotematica è la tematica che si basa sul sentire dell’anima, quell’unica Anima in cui fluttua tutto ciò che vive –possedendone una parte energetica nel fluire- più o meno cosciente, oltre le dimensioni dello spazio e del tempo. Ma per sperimentare la psicotematica è necessario seguire la via del cuore.”
(1933 + 40 = 1973 + 40 = 2013 … Cosa succederà ?)
PROSPETTIVE DELLA NUOVA ERA in domande e risposte
di Howard John Zitko Presidente della World University di Tucson
(Rivista Età dell’Acquario n. 24 marzo-aprile 1983 pag. 46)
D: Probabilmente nella storia umana non c’è mai stata un’epoca in cui il denaro abbia costituito un problema critico nelle vicende dell’umanità. I governi ci dicono che il problema esiste perché c’è troppo denaro nel mondo rispetto a ciò che può comprare. E la gente si lagna che c’è troppo poco denaro per ciò di cui ha bisogno. Dove sta il problema? Abbiamo troppo denaro o troppo poco?
R: Questa situazione del denaro è davvero un paradosso. Sembrerebbe che se ci fosse denaro sufficiente in circolazione tutti prospererebbero. Ma il denaro di per sé non crea nulla, se non scarsità, e più grande è la scarsità, tanto maggiore è l’inflazione che deprezza il valore del denaro in circolazione.
D: Esiste una qualche interpretazione spirituale che si possa applicare all’astronomico indebitamento nazionale degli Stati Uniti, che ormai si avvicina a mille miliardi di dollari? Non c’è limite a questo finanziamento col debito pubblico che ci portiamo appresso da così lungo tempo?
R: Si stanno facendo sforzi per contrastare questa tendenza, ma con scarsi risultati. Alla radice di questa débacle economica in continuo peggioramento c’è il sistema degli interessi, e non solo si dovrebbe ridurre il tasso d’interesse a proporzioni governabili, ma lo si dovrebbe abolire del tutto. L’interesse è qualcosa come il tempo: tutti amano parlarne, ma nessuno sembra far niente.
D: Qual è la Sua obiezione all’interesse? E’ forse perché il sistema economico premia l’uso del denaro facendo di esso un prodotto di mercato anziché un mezzo di scambio per della ricchezza già prodotta?
R: Io stesso non avrei potuto dirlo meglio. L’interesse e l’inflazione vanno a braccetto, e gli investitori hanno bisogno dell’interesse per tener dietro all’inflazione. Ma come potrebbe essere altrimenti? Il denaro di per sé non crea nulla, come ho detto prima. Solo l’ingegnosità della mente umana può far sorgere la ricchezza per l’uso dei consumatori.
D: Ma deve esserci qualche ragione spirituale per cui c’è questa enorme concentrazione della disponibilità di denaro o della sua mancanza, dal momento che il flusso dei capitali non è attualmente rivolto verso le iniziative della Nuova Era. Tutto il lavoro spirituale sembra soffrire in diversa misura a causa dei metodi duri e spesso usati per rallentare la crescita della disponibilità di capitali, mentre troppo scarsi sono quelli effettivamente dedicati aduno sforzo costruttivo. Quale ritiene sia il problema di fondo?
R: Il problema di fondo è che la brava gente di tutto il mondo ha permesso che il sistema economico sfuggisse al suo controllo, ed ora viene punita, senza rendersene conto, per aver rimandato la correzione dell’errore. Questo mondo sarebbe completamente diverso se il denaro disponibile fosse nelle mani di chi ha un vero rispetto della vita.
D: Intende dire che se la gente aperta allo spirito che esiste al mondo avesse saputo davvero come conferire le sue energie ed il suo sostegno per instaurare un ordine di civiltà superiore e più umano, non avrebbe mai permesso alle attuali forze distruttive di condurre il mondo verso il suo collasso definitivo?
R: E che cos’altro? Certo, si può arguire che la brava gente di questo mondo non ha mai avuto l’occasione od il potere di controllare il sistema monetario per fini spirituali, e quando dico “fini spirituali” intendo fini umanitari, e non settari o nazionalistici. Ma questa può essere solo una scusa del non capire meglio l’evoluzione di una civiltà orientata in senso caritativo. Si è sempre sperato che ci prendessimo carico di quell’evoluzione in quanto guidati dai capi spirituali più alti che abbiano mai guidato la specie umana, e che sono comparsi in ogni era e in ogni cultura.
D: Lei crede che noi oggi stiamo raccogliendo tempesta perché abbiamo negato la validità degli insegnamenti di questi grandi veggenti, che ci avrebbero fatto evitare i risultati disastrosi della nostra avidità e del nostro fanatismo?
R: Questo è ciò che tanto rattrista di questa crescente sofferenza in un’epoca che ha mostrato così grandi promesse di liberazione dal giogo della povertà, per non parlare del flagello delle malattie e dell’estrema infelicità del vivere senza la speranza di una vita migliore.
D: Che cosa si può fare per canalizzare più denaro verso imprese umanitarie costruttive in modo che più gente possa raggiungere un tenore di vita relativamente prospero?
R: Prima di tutto, deve esserci un travolgente desiderio che la causa in cui crediamo trionfi. Succede un fatto strano colla gente, specialmente quella che vive onestamente e che non ferirebbe mai nessuno di proposito. Essa crede magari in una causa degna, ma non abbastanza da sostenerla colle proprie energie e colle proprie sostanze. Troppi credono che le cause si finanzino da sé. Ciò che occorre è una nuova forma di istruzione in cui agli studenti venga insegnato, praticamente dalla nascita, come guadagnare onestamente il denaro e come spenderlo in modo costruttivo. Coloro che già lo fanno da qualche tempo sopravviveranno a quest’epoca di transizione dei valori, senza indebiti travagli.
D: Riterrebbe che il concetto di Karma influisca su come una persona potrà sopravvivere in questa transizione dei valori, come la chiama Lei?
R: In un certo senso il Karma è come lo abbiamo programmato noi stessi da altre esistenze per accettare o rifiutare il bene che ora godiamo o avremmo potuto godere, a seconda dei casi. La legge di azione e reazione è come la legge della domanda e dell’offerta. Agisce imparzialmente su tutti allo stesso modo, ed è auto esecutiva, non richiedendo alcuna legislazione umana emanata da congressi o parlamenti. Sì il karma è sen’altra un fattore, ma non l’unico fattore che agisce sulla nostra vita. Lo stato del nostro essere rispetto all’abbondanza che si trova a nostra disposizione, è anche una questione che investe la coscienza, ed è la coscienza che determina il livello della nostra prosperità e la natura della nostra sicurezza.
D: La coscienza allora, secondo Lei, tocca il sistema economico perché tocca l’individuo che utilizza il sistema. E’ questo il motivo per cui i ricchi diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri? Perché la coscienza di quelli che sono in cima è così enormemente diversa dalla coscienza di quelli che sono in basso?
R: Pur entrandoci anche altri fattori, è specialmente una questione di coscienza. L’attuale sistema economico sta per essere messo da parte. Presto o tardi ci sarà un riordinamento su vasta scala. Il sistema degli interessi sarà alla fine abolito in favore di un più accettabile incentivo ai profitti, ed il metodo col quale condurremo le nostre operazioni finanziarie in futuro si sposterà da un sistema di debiti ad un sistema di crediti che impedirà di finanziare le spese col debito pubblico. Ci vorrà un po’ di tempo perché questo cambiamento si attui, ma ciò avverrà, e quando si verificherà ci troveremo tutti su un terreno economicamente più solido, il che ci permetterà di vivere una vita più prospera.
Paola Botta Beltramo – OTS - gruppo teosofico biellese